Il Consiglio regionale ricorda Rollandin: «contro di lui, vigliaccheria e pochezza d’animo»
I lavori dell'Assemblea si sono aperti nel ricordo di Augusto Rollandin e Paolo Vitelli e con un minuto di silenzio. Il ricordo del consigliere di Pour l'Autonomie Aldo Di Marco e dell'assessore all'Agricoltura Marco Carrel
Il Consiglio regionale ricorda Rollandin: «contro di lui, vigliaccheria e pochezza d’animo».
I lavori dell’Assemblea si sono aperti con un’ora e più di interventi che hanno ricordato il consigliere Augusto Rollandin e l’imprenditore Paolo Vitelli.
E stato osservato un minuto di silenzio.
Le parole del presidente Alberto Bertin
Di imprenditore «che ha dedicato tempo e risorse alla Valle d’Aosta» ha parlato il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin ricordando Paolo Vitelli.
«Augusto Rollandin ha segnato la politica e le istituzioni valdostane a partire dal 1975 quando fu eletto sindaco di Brusson» ha ricordato Bertin.
Le parole del consigliere Aldo Di Marco
Il consigliere di Pour l’Autonomie Aldo Di Marco ha ricordato il primo incontro con Augusto Rollandin, per valutare la costituzione di una polisportiva.
Ha lavorato per il benessere dei valdostani
Di Marco ha riconosciuto «l’uomo straordinario che ha lasciato la sua impronta, dandogli il merito di aver lavorato per il benessere dei valdostani, interpretando con lucidità passato e presente e con la lungimiranza non solo del domani, ma del dopodomani, con fermo pragmatismo, per rispondere alle criticità del territorio».
Di Marco ha parlato di «complessa personalità, animo gentile ma anche risolutezza, a volte scambiato per durezza».
Politica nel rispetto delle istituzioni
«Le nostre strade si sono allontanate ma mai divise e la nostra profonda amicizia ci ha portato a fondare Pour l’Autonomie – ha detto Di Marco, ricordando come «la politica di Rollandin sia stata spesa nel rispetto delle istituzioni».
Vigliaccheria e pochezza d’animo
L’intervento del consigliere Di Marco si è fatto duro quando ha ricordato le condizioni di salute di Augusto Rollandin «che per senso di responsabilità ha onorato il suo impegno fino all’approvazione del bilancio, esponendo la sua fragilità a inqualificabili derisioni che dimostrano vigliaccheria e pochezza d’animo».
«Non posso che sottolineare che chi lo ha fatto ha offeso uomo debole e provato ma ha offeso anche se stesso perrchè non c’è peggior forma di viltà che accanirsi contro chi non può difendersi» ha detto Di Marco.
Ci guideranno i suoi insegnamenti
«Il nostro movimento ci lascia privi della sua presenza ma non della sua guida, i suoi insegnamenti restano i capisaldi del nostro percorso politico» ha concluso Di Marco.
Il ricordo dell’assessore Marco Carrel
L’assessore all’Agricoltura Marco Carrel ha ricordato «le tante volte durante le quali ho avuto l’onore di arrivare a palazzo regionale al suo fianco, un pugno di passi, occasioni per discutere di progetti, rigorosamente in patois, notre langue du coeur – ha detto Carrel -.
Ne ha ricordato le varie vesti: veterinario che aiuta un allevatore, in montagna durante le sue passeggiate mattutine, quasi notturne, a cantare e ballare in qualche festa.
Fiumi di parole su Rollandin
«Su chi era Augusto Rollandin sono stati scritti fiumi di parole, ricordando l’uomo che ha amato profondamente la sua regione tanto da dedicargli tutto il suo tempo ed energie.
«L’ho immaginato a leggere la rassegna stampa, alla luce della lampada e con gli occhiali appena poggiati sul naso – ha detto Carrel -. Per esempio, l’editoriale di Mercanti su Gazzetta Matin, il detto e non detto in quelle righe e mi avrebbe chiesto di chiamarlo per fare due chiacchiere, ringraziare e per augurare buon Natale.
Ma avrebbe citato anche il quotidiano La Stampa, soprattutto per quel trafiletto tra le due pagine dedicate, «almeno la rentrée è terminata, ma noi guardiamo avanti, mi raccomando».
Totale dedizione al lavoro
Carrel ha ricordato la sua totale dedizione al lavoro, dall’alba a notte fonda e quell’umiltà che non gli ha mai permesso di vantarsi. «La sua preziosa eredità non è una coperta da tirare nella propria direzione – ha detto Carrel, ribadendo che «nessuno ha rimarcato la grandezza di Augusto come statista che ha contribuito alla crescita della Valle d’Aosta».
L’impronta di Rollandin
Carrel ha fatto un lungo elenco di temi sui quali Rollandin ha messo la sua impronta:
la gestione capace del riparto fiscale e trattative con lo Stato
le relazioni con la Francia
i rapporti con il professor Prodi, prima presidente dell’Iri e poi presidente della Commissione Europea
la normativa per le elezioni in Europa
l’approvazione legge Frio, poi legge Fospi per enti locali per finanziare i progetti dei Comuni
l’Agenzia del lavoro e il Soccorso Alpino
l’acquisizione Mauriziano
i lavori dell’autostrada e della biblioteca Bruno Salvadori
le grandi opere Skyway e UniVdA
le iniziative per agricoltura e zootecnia, cardini del sistema produttivo regionale
Quella volta che Carrel era animateur della Jeunesse…
A tutto ciò, Carrel ha aggiunto alcuni ricordi personali, ricordando quella volta nella quale, quando Carrel era animateur de la Jeunesse, Rollandin gli chiese di un articolo nel quale si diceva che non lo volevano più nell’Union Valdôtaine.
Ha poi ricordato l’estate 2020, quando fu deciso di fondare un nuovo partito, il cui nome fu ispirato dall’esperienza di Rollandin nel gruppo ‘Per le Autonomie’.
E ancora l’ultima salita allo Zerbion, nel 2022, «quando decidemmo la Sua candidatura al Senato e le veementi polemiche di chi non fu capace di assumersi le proprie responsabilità».
Carrel ha ricordato nel 2023, dopo le dimissioni di Lavevaz, le telefonate notturne ricevute da Rollandin che lo informavano di Carrel, pronto a voltargli le spalle per una poltrona da assessore.
La Valle d’Aosta ha bisogno di una politica che decide
«Detto della mia indignazione, non ci fu bisogno di altre parole e qualche giorno dopo arrivammo a individuare l’autore di quelle telefonare. L’ennesimo tentativo di metterci contro, fallito anche questo.
A un passo dall’approvazione del bilancio mi fece promettere di non cedere a certe sirene, ribadendo il senso di unità e sottolineando come la Valle d’Aosta non possa permettersi una politica che non decide. Merci de tot, Guste» ha concluso l’assessore Carrel.
Nella foto in alto, l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel ricorda Augusto Rollandin.
(cinzia timpano)