Carenza di medici: nella sanità valdostana lavorano 11 professionisti in pensione
I contratti, secondo quanto ammesso dal Decreto Milleproroghe, sono prorogati per i primi mesi
Carenza di medici: nella sanità valdostana lavorano 11 professionisti in pensione.
Nell’anno 2024, per l’azienda Usl della Valle d’Aosta hanno lavorato 11 professionisti già in pensione.
Lo stesso faranno almeno per i prossimi 6 mesi, con decorrenza 1º gennaio 2025.
Lo ha detto l’assessore alla Sanità Carlo Marzi in chiusura dei lavori del Consiglio regionale, rispondendo (piccato) a un’interrogazione dei consiglieri di Forza Italia Pierluigi Marquis e Christian Ganis.
I consiglieri di Forza Italia hanno chiesto quanti sono i contratti andati in scadenza il 31 dicembre 2024, quanti sono stati rinnovati e se non sono stati rinnovati, le motivazioni.
Il Decreto Milleproroghe
«Grazie al Decreto Milleproroghe, i contratti dei professionisti in quiescenza – medici ma anche dirigenti medici, veterinari e operatori socio sanitari possono essere esteso fino alla fine del 2025, con contratti semestrali e fermo restando che non sia altrimenti possibile l’assunzione di professionisti tramite graduatorie attive» ha spiegato l’assessore.
«La norma è stata pubblicata domenica 29 dicembre e quindi la decorrenza è stata possibile da lunedì 30 dicembre – ha spiegato l’assessore, ribadendo che gli 11 contratti di imminente scadenza sono stati tutti riconfermati nella stessa giornata del 30.
Carenza di medici ovunque
Riferendosi alla precedente querelle sulle liste d’attesa, Marzi ha punzecchiato Marquis; «come vede, se non ci fosse una carenza ovunque di medici, lo Stato non manderebbe in pensione un medico per riassumerlo il giorno dopo».
Marquis insiste: professionisti non ancora in servizio
Altrettanto piccata la replica del consigliere Pierluigi Marquis che ha assicurato «che alcuni dei professionisti non sono ancora in servizio e che non avendo risposte, alcuni professionisti hanno accettato proposte fuori Valle, dimezzando la disponibilità oraria di lavoro in Valle.
Se avessero avuto un contratto, non saremmo in questa situazione e ribadisco, ci sono operatori che ancora non hanno ripreso il servizio. Questo è un disservizio per la sanità valdostana».
(cinzia timpano)