Il Giro d’Italia torna in Valle d’Aosta: arrivo a Champoluc e partenza da Verrès tappe decisive
Ventuno tappe da Durazzo, in Albania, a Roma dal 9 maggio al 1° giugno, per un totale di3 .413km e 52.500 metri di dislivello, 10.000 in più del 2024. La 108ª edizione del Giro d’Italia ha svelato il suo percorso nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma e la Valle d’Aosta ne farà parte.
Dopo la beffa del 2023, quando il passaggio sulle strade valdostane fu cancellato in mattinata a causa del maltempo, anche sulla base delle richieste dei corridori, la nostra regione sarà lo snodo decisivo della corsa rosa 2025.
La partenza dall’Albania del Giro d’Italia 2025
Una gara che partirà per la prima volta dall’Albania con un trittico molto mosso, subito spettacolare e in cui gli uomini di classifica dovranno stare attenti a non perdere secondi preziosi. In territorio albanese, nella seconda frazione, ci sarà anche la prima delle due cronometro; 13,7 km attorno alla capitale Tirana.
Il primo dei sei arrivi in salita, di cui tre in alta montagna, è previsto nella settima tappa a Tagliacozzo, in Abruzzo. A chiudere la prima settimana, il 18 maggio, ci sarà una piccola Strade Bianche con 30 km di sterrato divisi in 5 settori e arrivo a Siena in piazza del Campo.
La Valle d’Aosta snodo decisivo
La classifica generale, però, inizierà a definirsi nella 10° tappa, la cronometro Lucca-Pisa di 28,6 km. Occhio anche alla frazione numero 16, da Piazzola sul Brenta a San Valentino, che presenta 5 salite ed è di difficile gestione per la squadra della maglia rosa.
Valle d’Aosta decisiva
Ma a decidere il Giro d’Italia 2025 saranno le strade della Valle d’Aosta, che saranno protagoniste nella 19ª e 20ª tappa. Si tratta delle prove con il dislivello maggiore.
Si comincerà venerdì 30 maggio con la Biella-Champoluc, frazione che, dopo i primi 37km, sarà interamente in Valle d’Aosta. La tappa è corta, 166 km, ma si scaleranno in sequenza Col Tzecore, Col Saint-Pantaleon e Col de Joux. L’arrivo sarà posto a Champoluc. Un totale di 4.950 metri di dislivello che promettono spettacolo.
La tappa regina del Giro 2025, però, è la 20ª frazione, che in 203 km andrà da Verrès a Sestriere. Il profilo si presta per la classica situazione di due corse in una, ovvero la fuga davanti a giocarsi la tappa e dietro gli uomini di classifica a contendersi la maglia rosa.
Dopo i primi 11 km il Giro lascerà la Valle d’Aosta per affrontare prima il Colle del Lys e poi la cima Coppi di questa edizione: il Colle delle Finestre, con suoi temuti ultimi chilometri in sterrato. Una frazione che ricorda da vicino quella del 2018, quando il britannico Chris Froome ribaltò la corsa rosa attaccando a 80 km dal traguardo.
Il giorno dopo ci sarà il gran finale a Roma, che per il terzo anno consecutivo ospiterà la tappa conclusiva, in una città eterna rinnovata per il Giubileo.
Gli interventi durante la presentazione
All’Auditorium Parco della Musica, la Valle d’Aosta era rappresentata dall’assessore regionale allo Sport Giulio Grosjacques, erano presenti varie autorità.
Nutrita è stata anche la presenza di ex corridori che hanno fatto la storia del ciclismo, come lo spagnolo Alberto Contador, gli azzurri Vincenzo Nibali, Paolo Bettini e Ivan Basso e lo svizzero Fabian Cancellara. Oltre alla speranza italiana per il successo al Giro 2025, Antonio Tiberi.
«Stiamo puntando molto sulla diplomazia dello sport come Governo – ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani -. È da qualche anno che lavoriamo con il Giro d’Italia per promuovere attraverso di esso le bellezze italiane. L’intenzione è far conoscere l’Italia, soprattutto quella meno nota, al grande pubblico e in questo senso il Giro è un ambasciatore. Lo sport non è soltanto attività agonistica, ma è uno strumento sociale e un modo per esportare il prodotto dell’industria italiana nel mondo».
Gli interventi
Oltre al numero uno di Forza Italia sono intervenuti il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il primo ministro albanese Edi Rama.«È un grande privilegio per l’Albania unirsi al Giro d’Italia – ha affermato Rama -. Lo sport italiano ha avuto una grande influenza su noi albanesi, non tanto come sport ma come segnale per aprirsi al mondo esterno. In passato l’Albania era uno Stato molto chiuso e l’unico modo per guardare altrove era ascoltare la radio italiana. Vedere oggi l’Albania inclusa nel Giro d’Italia è una favola».
Urbano Cairo: «Il percorso mi dà sempre molta emozione»
Soddisfatto è anche il presidente di RCS Media Group, società proprietaria della corsa rosa, Urbano Cairo. «Pur essendo alla mia nona edizione da organizzatore presentare il percorso del Giro d’Italia mi dà sempre molta emozione – ha affermato Cairo -. È uno degli eventi sportivi più visti al mondo e più conosciuti. Va in onda in oltre 200 Paesi ed è guardato da 700 milioni di persone. Questo fa sì che il Giro abbia una capacità unica di promuovere l’Italia nel mondo».