“Courma et Courmayeur”, la doppia anima del paese nel film di Elettra Gallone
Aperta su ululele.com un crowdfunding per il completamento del film documentario su Courmayeur della fotografa e regista milanese
Quando Courmayeur si trasforma in Courma, quando cioè il paese di montagna da meno di tremila anime diventa quello che per molti è un villaggio turistico, il parco divertimenti glamour per la gente di città.
È una riflessione che Elettra Gallone, fotografa, regista milanese, con un master in antropologia ha fatto quando ha deciso di lasciare Milano per trasferirsi a Courmayeur, località che, frequentata solo in vacanza, detestava.
Scoperta nel silenzio e nella solitudine del lockdown durante la pandemia, e poi dal suo interno, lavorando in qualche locale e notando la percezione totalmente sbagliata che ne avevano i turisti, Courmayeur ha acquistato una nuova luce, una nuova identità, da qui la voglia di raccontarla e aprire la sua riflessione a tutti.
Courma et Courmayeur, il film
Nasce così Courma et Courmayeur, il nuovo documentario di Elettra Gallone, arrivato alle fasi finali e che a breve muoverà i suoi primi passi ai festival.
«Odiavo Courmayeur perché in realtà io conoscevo solo “Courma”» spiega la regista che ha all’attivo alcuni cortometraggi realizzati in una residenza artistica con Werner Herzog – La Ira de Guayota e Poseidòn-, il corto Pilastro Nero e il documentario Incontrando Samir la sera.
«Courmayeur ha ancora una sua identità che i turisti forse non conoscono, io stessa non pensavo nemmeno che ci potesse essere una scuola. Ho voluto allargare questa mia riflessione ad altri per ridare importanza alle persone e alla vera anima del paese attraverso il cinema del reale».
Courma et Courmayeur si apre sull’allestimento del grande albero di Natale di piazza Abbé Henry, mostra l’uscita da scuola dei bambini, poche auto in strada (senza problemi) durante una nevicata… il countdown per l’accensione dell’albero e la fiaccolata dei maestri di sci danno il via alla stagione turistica e alla trasformazione del paese.
Gallone racconta la sua idea seguendo tre storie: un gruppo di milanesi in vacanza divisi tra sciate, après ski, serate in discoteca, la vita della famiglia Bonelli, al Villair, che mentre i turisti escono dalla discoteca iniziano la loro giornata di lavoro in stalla, con la mungitura delle mucche e l’attività di Simon Croux freerider che lavora nel ristorante di famiglia sulle piste e, interfacciandosi con i turisti, rappresenta un po’ il trait d’union tra le due anime di Courma e Courmayeur.
La colonna sonora del film è curata dal produttore valdostano Raffaele Neda D’Anello che per l’occasione ha scritto il brano originale Revîre, un brano evocativo che celebra la tradizione e le atmosfere del territorio, reinterpretando in chiave elettronica l’inno della Valle d’Aosta Montagnes Valdôtaines.
Il sostegno al film e il crowdfunding
Per completare la post-produzione del film e pagare ogni collaboratore che ha contribuito al progetto, Elettra Gallone ha attivato una campagna di crowdfunding su ululele.com.
«Attraverso il vostro supporto, vogliamo portare questa storia sul grande schermo e celebrare la bellezza e le contraddizioni di Courmayeur come quelle di molti altri luoghi che vivono di turismo» scrive nella presentazione.
Il documentario ha avuto il sostegno di Film Commission e del Comune di Courmayeur: «pensiamo possa essere un documentario interessante per far vedere proprio queste differenze, queste due anime del paese – aveva detto un anno fa, in Consiglio comunale, il sindaco Roberto Rota motivando il contributo del Comune di 8.000 euro -. Spero sia di stimolo per i ragazzi perché continuino a mantenere l’anima di Courmayeur, in modo che i modi di vivere rimangano propri delle popolazioni di montagna».
(erika david)