Guido Cossard: «Il 2050° compleanno di Aosta è nel 2026, non nel 2025»
L'archeoastronomo rossonero bacchetta gli esperti sulla nascita di Augusta Praetoria; nel calcolo andrebbe tolto un anno, in quanto «l'anno zero non esiste» e non viene quindi conteggiato
«Il 2050° compleanno di Aosta cadrà a dicembre 2026, non nella data del solstizio d’inverno 2025».
A dirlo è Guido Cossard, storico archeoastronomo e professore valdostano, che pare sfatare una certezza in merito alla fondazione di Aosta.
E per farlo, Cossard, riporta semplici cenni storici e calcoli elementari, basati su un concetto: l’anno 0 non esiste, per calcolare un periodo di tempo tra Avanti Cristo e Dopo Cristo bisogna togliere una unità.
«Il 2050° compleanno di Aosta non è nel 2025»
Il dubbio nella mente di Guido Cossard è nato alla luce delle tante dichiarazioni susseguite in questo periodo in vista del presunto 2050° di fondazione della città Augusta Praetoria, avvenuta nel 25 a.c.
E la spiegazione è storico-matematica.
«Per determinare il numero di anni trascorsi da una data specifica che cade avanti Cristo, si deve eseguire il seguente calcolo: considerare l’anno avanti Cristo in questione (in questo caso 25, data della fondazione di Augusta Praetoria), sommare l’anno dopo Cristo che ci interessa (per esempio 2025) e sottrarre uno al risultato ottenuto – illustra Cossard -. Dunque 25 più 2025 meno 1 fornisce come risultato 2049, che è l’età dell’Aosta romana nel 2025».
E la motivazione, per Cossard, è semplice.
«E viene insegnata in qualsiasi corso di storia di base – spiega -. È dovuta al fatto che nel calendario utilizzato dagli storici non esiste l’anno zero».
L’archeoastronomo rossonero entra nei dettagli.
«Le motivazioni di questa peculiarità sono di carattere storico – sottolinea Cossard -. Infatti, quando la cronologia venne stabilita, nel VI secolo, da Dionigi il Piccolo, il numero zero non era ancora conosciuto in Europa. Di conseguenza, nel nostro calendario si passa direttamente dall’anno 1 avanti Cristo all’anno 1 dopo Cristo».
Insomma, tra il 1° gennaio avanti Cristo e il 1° gennaio dopo Cristo passa solamente un anno.
«Come risultato, un sovrano che avesse regnato dal 10 avanti Cristo al 10 dopo Cristo, avrà regnato per 19 anni e non per 20, una città fondata nel 100 avanti Cristo avrà, nell’anno 100 dopo Cristo, 199 anni e non 200 e Augusta Praetoria, fondata nel 25 avanti Cristo, compie, nell’anno 2025 dopo Cristo, 2049 anni e non 2050» illustra ancora.
Il concetto di zero introdotto con gli arabi
Guido Cossard va oltre e ricorda come il concetto di zero, in Europa, «venne introdotto dagli arabi solo successivamente e nel XIII secolo tutta l’Europa lo scoprì (tra gli artefici della diffusione Leonardo Fibonacci, Liber abbaci, 1228) – illustra ancora Cossard -. Successivamente, gli storici si sono trovati di fronte a due alternative: o cambiare tutte le date (Giulio Cesare sarebbe stato ucciso nel 43 a.C. e non nel 44 ad esempio), oppure lasciare tutto immutato introducendo solo questa semplice modifica, che consiste nel tenere conto che l’anno zero non esiste e che quindi per determinare gli anni trascorsi tra una data avanti Cristo e una dopo Cristo bisogna seguire una specifica procedura», semplicemente togliere un anno.
La scelta la sappiamo tutti, anche perché l’idea di cambiare le date avrebbe ingenerato una confusione inimmaginabile.
«La scelta di mantenere invece il calendario senza lo zero non avrebbe avuto conseguenze pratiche (tranne esporre a brutte figure i futuri archeoastronomi improvvisati) – conclude Cossard -. Dunque la data nella quale Aosta compirà 2050 anni è il 21 dicembre del 2026. Qualsiasi altra data è da considerarsi errata».
Di seguito il link al calcolatore di anni.
(al.bi.)