Come noi, tre sold out e 1.200 spettatori per lo spettacolo di Palinodie
Ideato dalla Compagnia Palinodie e co-prodotto dal Celva, lo spettacolo Come noi ha portato in scena la violenza tra mura domestiche
È stato accolto con grande affetto, partecipazione e commozione dal pubblico valdostano Come noi, lo spettacolo con cui la compagnia Palinodie ha portato in scena la drammatica banalità della violenza sulle donne.
Voluto dal Celva, che lo ha co-prodotto, nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione in tema di prevenzione della violenza contro le donne, in continuità con il progetto “Pour les femmes”, ideato, scritto, messo in scena e interpretato dalla compagnia Palinodie, Come noi nelle quattro serate di repliche (Aosta, Morgex, Saint-Vincent e Pont-Saint-Martin) ha totalizzato 1.200 spettatori e registrato tre sold out.
Lo spettacolo
Scritto dalla drammaturga Verdiana Vono, portato in scena dalla regista Stefania Tagliaferri e interpretato dall’attrice Silvia Pietta, Come noi è un monologo che evidenzia come la violenza sia banale, accade nel quotidiano, spesso dentro le mura di casa, colpisce donne di ogni estrazione sociale o culturale, donne Come noi.
«Speriamo di essere riusciti a suscitare un’emozione forte»
«Il Celva anche quest’anno ha voluto dedicare un’attenzione particolare al drammatico fenomeno della violenza contro le donne» dice il presidente, Alex Micheletto.
«Lo abbiamo fatto affidandoci alla professionalità e alla sensibilità artistica di una compagnia teatrale locale che ha saputo tradurre in parole, immagini, musica ed emozioni il messaggio che, in punta di piedi, portiamo avanti da diversi anni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione sul tema».
«Speriamo di essere riusciti a suscitare un’emozione forte nelle persone che hanno assistito allo spettacolo, perché è anche attraverso le emozioni che si può innescare un cambiamento e promuovere una cultura basata sul rispetto reciproco, sulla libertà e sulla non violenza» conclude.
Un lavoro sul percorso psicologico della violenza
«Lo spettacolo è una partitura di tre personaggi di cui si intuiscono i legami e le anime» spiega l’autrice Verdiana Vono.
«L’intento del lavoro è esporre senza giri di parole il percorso psicologico della violenza domestica. L’affondo è chirurgico e non vuole mai cedere a facili semplificazioni».
«Gloria, Elena e Stella sono le voci che ci portano a guardare nell’abisso. È stato un testo difficile da scrivere, ma al contempo un grande onore e una gioia dolorosa prendere parte a questo progetto. La risposta del pubblico, l’accoglienza dell’organizzazione, la bellezza cristallina del gruppo di lavoro sono cose che porterò sempre con me».
Uno spettacolo di denuncia, rivolto alle comunità e alle istituzioni, con l’obiettivo di denunciare e aprire punti di vista intorno al fenomeno della violenza di genere.
Escludendo la retorica, il linguaggio adottato è vero, aspro nella scelta delle parole, onesto nel ricamo dei personaggi. Senza cedere alla vetrinizzazione, dichiarando costantemente la condanna contro l’atto violento, il lavoro porta con sé una riflessione sociale sulla violenza domestica, con conseguente isolamento, demotivazione e paura.
Non trascura gli aspetti legati alla vittimizzazione secondaria e offre una lente di osservazione sulla violenza assistita subìta dai figli e dalle figlie testimoni di maltrattamenti.
L’installazione di scena è stata ideata da Nathalie Pozzi insieme a Stefania Tagliaferri, con la disponibilità della Bottega del Riuso Sanmartino di Aosta, le luci sono affidate a Andrea Sancio Sangiorgi e il lavoro musicale ha visto la collaborazione di Simone Momo Riva nella parte di editing e produzione. Il service della tournée è stato a cura di Mlab. L’illustrazione della locandina è di Annie Roveyaz e Federico Salomone.
«Il teatro che amiamo creare è un allenamento al ragionamento e alla costruzione della comunità. Chiede alle persone di ascoltare e di mettersi in discussione. Chiede a noi di avere una visione e il coraggio di sostenerla. Penso che Come noi sia un manifesto forte di questo modo di fare teatro e sono grata a tutto il gruppo di lavoro per averla esplorata con tanta forza, al pubblico e al Celva per averci dato fiducia» conclude Stefania Tagliaferri, regista e fondatrice di Palinodie.
(e.d.)