Aosta, nel presepe della Cattedrale la statuina di un’artigiana casearia
L'opera, come ormai tradizione, è stata donata da Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola al Vescovo Franco Lovignana e andrà ad arricchire il presepe
Rappresenta un’artigiana casearia la statuina del presepe consegnata da Coldiretti VdA, Confartigianato e Fondazione Symbola al Vescovo di Aosta Franco Lovignana.
Statuina del presepe al Vescovo
Insomma, mercoledì 11 dicembre si è rinnovata una bella tradizione.
Dopo l’infermiera in tempo di Covid, l’imprenditore digitale nel 2021, la florovivaista nel 2022, il maestro imprenditore e il suo apprendista nel 2023, quest’anno Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola hanno pensato a un «simbolo della qualità del cibo made in Italy e dei saperi che lo valorizzano».
La statuina dell’artigiana casearia è stata realizzata in cartapesta dal maestro presepista Claudio Riso e andrà a fare bella mostra di sé nel presepe della Cattedrale.
Al pari di quanto avvenuto nel resto d’Italia, mercoledì, il Vescovo Franco Lovignana ha ricevuto la statuina dalle mani della presidente di Coldiretti Valle d’Aosta, Alessia Gontier, del direttore Elio Gasco e della vice direttrice di Confartigianato VdA, Patrizia Marcigaglia.
«Eccellenza delle nostre specialità»
«Con questa immagine abbiamo voluto portare nel presepe il simbolo della qualità manifatturiera made in Italy, del bello, buono e ben fatto – ha spiegato Patrizia Marcigaglia -. La statuina rappresenta la cura nella selezione delle materie prime, il rigoroso controllo dei processi di lavorazione, la certificazione e la tracciabilità dei prodotti. Tutti aspetti che, guidati dall’intelligenza artigiana, determinano l’affidabilità, la sostenibilità e l’eccellenza delle nostre specialità alimentari, realizzate nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente».
«Valore sociale e ambientale dell’allevamento»
Sulla stessa linea le parole di Alessia Gontier ed Elio Gasco.
«Il settore lattiero caseario rappresenta un’eccellenza del Made in Italy anche qui in Valle d’Aosta, grazie al lavoro di circa 1000 aziende impegnate nell’allevamento e nella produzione della Fontina e di tutte le altre eccellenze casearie – hanno spiegato il presidente e il direttore regionale -. La scelta di dedicare la statuina a questo settore evidenzia anche il valore sociale e ambientale dell’allevamento italiano e delle migliaia di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate come la nostra».
(al.bi.)