Aosta città del solstizio: tanti eventi per il 2049° compleanno, preludio al ricco 2025
Presentate le manifestazioni organizzate per il 20 e 21 dicembre in occasione dell'anniversario per la fondazione del capoluogo regionale; a marzo, in occasione del solstizio di primavera, sarà presentato il calendario degli eventi per il 2050° compleanno di Aosta
Un gustoso preludio al 2050° anniversario dalla fondazione di Aosta, che cadrà il prossimo anno. È questo l’infornata di eventi organizzati da Comune e Regione per il 20 e 21 dicembre, in occasione del solstizio di inverno 2024, che segna anche il 2049° compleanno della città.
Il tutto, come detto, in attesa di scoprire il programma per le celebrazioni del prossimo anno, che sarà svelato il 21 marzo, in occasione del solstizio di primavera.
Aosta Città del solstizio d’inverno: il programma
Il programma si aprirà venerdì 20 dicembre alle 18 alla biblioteca regionale, con SOL INVICTUS. SCIENZA, MITI E TEOLOGIA DELLA LUCE, conferenza che vedrà la partecipazione di Mario Polia, antropologo, archeologo ed etnografo, e di Matteo De Re, ricercatore e divulgatore dell’Osservatorio Astronomico regionale.
Alle 21, nella Torre di Bramafam, andrà in scena LUCI NOTTURNE. ATTRAVERSAMENTO URBANO LUMINOSO. La compagnia teatrale Palinodie, in collaborazione con Creature Montane APS, propone una performance itinerante per le vie del centro storico di Aosta.
È prevista la prenotazione obbligatoria al 335-7981505.
Sabato 21, dalle 10.30, in via Croce di Città, ci sarà LUCE, il classico appuntamento alla Croce di Calvino con il sorgere del sole sull’antico Cardo Maximus.
Per l’occasione, ci saranno approfondimenti a cura di Mario Polia, Matteo De Re e Stella Bertarione.
Alle 15, il Mar, Museo Archeologico regionale, ospiterà LA NASCITA DI UNA CITTÀ, laboratorio per famiglie alla scoperta delle caratteristiche della città di Augusta Prætoria e della storia della sua nascita. (prenotazione al 335-7981505).
Sempre sabato, ma alle 18.30 al Conservatorio regionale di via Guido Rey, si terrà NOTE(S) DI LUCE-L’IN…CANTO DEL SOLSTIZIO D’INVERNO, concerto con esibizione del coro Les Notes Fleuries du Grand Paradis, diretto da Ornella Manella.
A seguire, meteo permettendo, si potrà osservare il cielo a occhio nudo guidati da Matteo De Re.
Infine, le celebrazioni termineranno alle 21, in Cattedrale, con il CONCERT NOÉ NOVEL, con i Trouveur Valdotèn.
«Cinque anni di lavoro intenso»
Presenta la rassegna di eventi l’assessore alla Cultura del comune di Aosta, Samuele Tedesco, che ricorda come questa volata verso il 2050° anniversario di Aosta sia un po’ la summa di «cinque anni di lavoro intenso sulla cultura, che ha visto i fondi crescere del 400%, al fine di costruire politiche culturali condivise, riscoprendo luoghi e relazioni con la comunità».
In un periodo complicato, fatto di guerre e tensioni, la città riscopre di dittongo di Aostae, il programma pensato per la candidatura a Capitale Italiana della cultura, non andata poi a buon fine.
«Questo dittongo è stato pensato per parlare della città plurale – continua Tedesco -. In un periodo complesso, riscopriamo la Pace di Augusto, che non voleva cancellare né porre su un piano gerarchico le diverse identità, una cosa figlia delle paure e di una visione parziale».
Ecco quindi che all’insegna della pluralità, per il 2025 sarà ripresentata gran parte del dossier presentato per la candidatura.
«Manteniamo una promessa, realizzeremo comunque i progetti – spiega ancora l’assessore -. Era stato il primo sforzo di riflessione sulla città e non andava perso».
Il sindaco: «Richiamo alla scintilla della nascita»
Evidenziato come sia importante lavorare insieme anche nel futuro, il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, si è lasciato andare a una riflessione sul senso di questi e dei prossimi eventi.
«Quando si parla di riscrivere la storia, viene in mente il pericolo del revisionismo – esordisce -, ma in realtà è un obbligo di tutte le generazioni, che devono pensare e far rivivere il passato, affrontare il presente e progettare il futuro, gettando un seme minimo nella storia dell’umanità».
Sottolineato come i politici e gli amministratori debbano avere un «atteggiamento trasformativo», Nuti ricorda come questa Giunta ci abbia «provato, partendo dal concetto di pluralità – continua -. Non è un’interpretazione ideologica, ma un dato di fatto e non deve richiamare un conflitto. Noi abbiamo cercato di fare questo facendo parlare il territorio e da questo confronto a tutti i livelli è emerso un disegno organico, con cui rappresentiamo la città nel momento simbolico della scintilla della sua nascita».
La Soprintedenza
La Soprintendente per i Beni e le Attività culturali, Laura Montani, ricorda come il lavoro per il 2050° anniversario di Aosta parta da molto lontano.
«Ci siamo trovati a sposare il nostro spirito più culturale con quello più sociale del Comune – ricorda Montani -. Il solstizio 2024 sarà un preludio, con un programma che non sarà come gli altri anni, grazie anche al prodigarsi di Stella Bertarione; sarà solo un assaggio di ciò che avremo il prossimo anno».
L’assessore ai Beni e alle Attività Culturali
L’assessore regionale ai Beni e alle Attività Culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha evidenziato la mobilitazione di tutte le forze e i soggetti istituzionali che lavorano nell’ambito della cultura.
«Questo sarà il preludio a un calendario su cui stiamo lavorando da tempo – anticipa -. Con il dossier, Aosta non ha vinto, ma ha fatto una bella figura e si è deciso di continuare imperterriti a lavorare per organizzare celebrazioni degne per il 2025. Sarà un modo per ripercorrere la nostra storia, non solo rispetto alla fondazione della città, ma fin dalle sue origini, visto che è la culla della civiltà valdostana e non solo».
Guichardaz ricorda come nel 1975, nel 2.000° anniversario per la fondazione di Aosta, ci fu un importantissimo convegno.
«Protagonisti furono due personalità come Rosanna Mollo e suo marito Franco Mezzena, scopritore dell’area Megalitica, oggi forse uno dei luoghi più importanti d’Europa per questa materia – conclude -. Siamo un unicuum e spero che saremo in grado di veicolare le nostre storie».
(al.bi.)