Consiglio Valle, Testolin: «sugli ordini del giorno ci asterremo», le opposizioni in rivolta
A dare il la Claudio Restano (RV) che ritiene la dichiarazione vergognosa, chiede una sospensione e i colleghi di minoranza si accodano
Consiglio Valle, Testolin: «sugli ordini del giorno ci asterremo», le opposizioni in rivolta.
A dare il la Claudio Restano che ritiene la dichiarazione vergognosa, chiede una sospensione e i colleghi di minoranza si accodano.
Il vulnus
Il presidente della Regione Valle d’Aosta anticipa in Consiglio Valle, dove è in discussione il bilancio di previsione, che la maggioranza «si asterrà su tutti gli ordini del giorno in continuità con quanto già avvenuto durante la discussione sul Defr (64 odg affossati ndr). Daremo comunque le risposte richieste, raccogliendo anche suggestioni assecondabili» e manda su tutte le furie il consigliere di Rassemblement Valdôtain Restano.
Sbotta in aula: «Chiedo la sospensione per le gravissime e lesive dichiarazioni del presidente – attacca Claudio Restano -, che annuncia già che boccerà tutti gli ordini del giorno. È vergognoso».
Il Consiglio è sospeso per quasi 2 ore e le opposizioni sono sul piede di guerra. È convocata per mezzogiorno (di fuoco) una conferenza di Lega, FI, Pcp e RV «a seguito delle gravissime dichiarazioni fatte dal Presidente della Regione all’inizio della discussione degli ordini del giorno collegati alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2025-2027».
Il rientro in aula
Il capogruppo della Lega Andrea Manfrin scandisce: «Le dichiarazioni del presidente Testolin sono gravissime. Prima ancora di sentire le illustrazioni delle nostre iniziative annuncia l’astensione anzi ritiene che le nostre proposte si insinuino in un documento già definit».
«Non siamo stupiti dall’ennesimo atto di arroganza – rincara Stefano Aggravi (RV) -. Siamo fortemente stupiti dalle dichiarazioni di Testolin che mette il Consiglio su un piano di poco valore. Ancora una volta assistiamo a provocazioni».
Pierluigi Marquis (FI) aggiunge: «Mi unisco alle considerazioni dei miei colleghi. Ritengo che l’atteggiamento palesato dal Presidente sia poco rispettoso della democrazia. Non sono comportamenti edificanti. È mortificante per la dignità dell’aula che rappresentiamo. Iniziative depositate si occupano dei problemi dei valdostani. È un comportamento da stigmatizzare».
Conclude Erika Guichardaz (Pcp): «Ci era stato sollecitato un lavoro di emendamenti dalla stessa maggioranza e le opposizioni ci hanno lavorato cercando di recepire quanto detto nelle audizioni in Commissione. È una mancanza di rispetto verso chi è stato audito. Le nostre iniziative potrebbero essere di stimolo anche per la maggioranza».
L’ordine del giorno scatenante
In discussione un odg della Lega Vallée d’Aoste che tornava a chiedere ristori e non già mutui a tasso zero per le imprese colpite dall’alluvione di fine giugno.
Ad illustrarla il capogruppo del Carroccio Andrea Manfrin. «Riprendiamo una questione già discussa durante il Consiglio che ha portato all’approvazione della seconda variazione di bilancio, e riguarda l’alluvione e i danni causati. Nella scorsa seduta abbiamo presentato un’analoga iniziativa, oggi integrata a seguito di un confronto con le comunità colpite».
«Abbiamo rispettato i tempi, collaborando, consapevoli che non avremmo trovato un appoggio dal Governo – ha proseguito Manfrin -. Lo facciamo per dare un segnale perché la misura approvata, dei cosiddetti prestiti per attività commerciali colpite da stop per l’alluvione , o perché irraggiungibili come Cogne, oppure perché hanno perso tutti i beni, non dà risposte adeguate».
Le motivazioni
«Il confronto con le comunità è servito, ad esempio è emerso che queste attività sono in difficoltà già per restituire prestiti erogati per il Covid e risulta quindi evidente come sia impossibile aprire un altro fronte. Alcune località colpite hanno poi dovuto rinunciare alla stagione estiva, dove si fa fatturato praticamente dell’intero anno. Abbiamo anche altri problemi, come per Cervinia, che si stava preparando alla stagione».
«Riteniamo sbagliato non aver audito i diretti interessati, ma poi al momento di essere auditi in commissione ci è stato imposto lo stop dal presidente della seconda commissione, su mandato del presidente Testolin, di non convocarli, in quanto Adava, Confcommercio e altre non avevo voce in capitolo sugli aiuti» ha puntualizzato Manfrin.
Per concludere: «Avete nascosto la testa sotto la sabbia e avete deciso di approvare lo stesso gli aiuti senza che nessuno vi potesse smentire. Chiediamo una misura con relativa copertura per dare ristori a operatori economici colpiti dagli eventi alluvionali del 29-30 giugno scorsi».
La risposta
Piccata la risposta del capo dell’esecutivo: Testolin: «Il “mandante” se lo può tenere per lei, come se desse al presidente della seconda commissione dell’incapace. In ogni contesto le decisioni sono state assunte liberamente. Abbiamo presentato e condiviso un provvedimento serio, che tiene conto della contingenza e delle situazioni che si possono sviluppare nel tempo, dando omogeneità di comportamento».
Ancora il Presidente: «Il contesto ci ha visti operare con risorse importanti, per dare possibilità di poter nuovamente lavorare, rimettendo fin da subito in piedi opportunità di lavoro sul territorio. Abbiamo lavorato anche sulla promozione, come dimostra l’arrivo della Coppa del Mondo a Cogne, con interventi diretti sulle piste, come a Cervinia».
Ha sostenuto Testolin: «Abbiamo dato sostegni alternativi ai ristori per la chiusura forzata, non ci siamo nascosti, è una scelta, magari non condivisibile, ma portata all’attenzione delle persone interessate. Siamo coscienti delle scelte fatte, portate avanti in maniera più inclusiva possibile».
(al.bi. e da.ch.)