Da sabato 7 dicembre in edicola il Messager Valdôtain 2025
114ª edizione del Messager, l'almanacco valdostano, con l'agenda dedicata all'Area Megalitica e il calendario con gli scatti di Marco Camandona
Memoria collettiva e spunto di riflessione sul presente e il futuro, il Messager Valdôtain torna in edicola con la 114ª edizione.
Da sabato 7 dicembre, in edicola, i valdostani potranno trovare lo storico almanacco, un album di ricordi più o meno lontani, sugli avvenimenti e i personaggi che hanno segnato la comunità.
Simbolo di una comunità
«Da oltre un secolo tutti i valdostani lo aspettano» dice Alberto Bertin, presidente del Consiglio Valle.
«L’almanacco rappresenta la memoria collettiva e il senso di appartenenza a questa nostra comunità. Nonostante le 114 edizioni continua a mantenere vitalità e freschezza» aggiunge il presidente.
«Un pezzo di storia della Valle D’Aosta – aggiunge il presidente della Regione, Renzo Testolin – sul passato, presente e futuro, con messaggi importanti che dimostrano come la nostra sia una comunità viva».
Le novità del Messager 2025
Un Messager che tiene fede a se stesso, nel solco di una tradizione secolare, è il caso di dirlo, ma che anno dopo anno, con la direzione di Enrico Montrosset e Alberto Bich, cerca di portare piccole innovazioni.
A segnare una svolta il volto di un uomo sul calendario 2025.
Un calendario sempre dedicato a paesaggi che questa volta, per raccontare attraverso le sue fotografie le montagne della Valle d’Aosta, si affida un uomo di montagna, la guida alpina Marco Camandona al quale il Messager dedica un dovuto tributo per i 14 Ottomila saliti senza l’ausilio di ossigeno e completati proprio quest’anno.
Cambia anche l’agenda, dedicata solitamente agli artigiani e all’artigianato, che da quest’anno lascia spazio ai beni culturali della Valle d’Aosta, iniziando dallo straordinario e ancora poco conosciuto sito dell’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.
Anniversari, ricordi, approfondimenti
Tra i temi trattati nella 114ª edizione del Messager un’immancabile riflessione sull’80° anniversario dell’autonomia valdostana con quattro articoli a firma di Andrea Désandré, di Erik Rosset, di Roberto Nicco e di Elio Riccarand «ai quali ho chiesto di leggere e far emergere fatti e interpretazioni non troppo ricorrenti della nostra storia regionale» spiega Montrosset.
«E così ne sono uscite alcune indagini particolari, come quella sull’ingerenza inglese nelle vicende dell’organizzazione della resistenza e dei processi politici della storia della vicenda dell’autonomia, così come la proposta di una analisi decostruttiva e stilistica di alcuni termini utilizzati nella redazione dello statuto o come la domanda che cerca di indagare quanta parte abbiano avuto i valdostani, la comunità valdostana tutta, nelle valutazioni e nell’adesione alle istanze autonomiste».
Alcuni ricordi di persone e personaggi più o meno note della recente vita valdostana affollano altre pagine dell’almanacco: il ricordo per i trent’anni della morte della storica Andrée Zanotto, il ritratto di Marco Gal e del pittore Lucio Bulgarelli a dieci anni dalla scomparsa, i ricordi sentiti per le recenti scomparse di Denis Trento così come di Renato Barbagallo e un bell’omaggio all’estroverso Sergio Canavese.
Non poteva mancare un affondo intervista al presidente della Protezione civile valdostana Valerio Segor in relazione all’alluvione di giugno.
E proprio una foto del post alluvione a Cogne, un gruppo di giovani volontari con le pale, ritratti in un momento di pausa, ben rappresenta, dice Alberto Bich, il senso di comunità della Valle d’Aosta, quello che i valdostani ritrovano proprio nelle pagine del Messager Valdôtain.
In edicola da sabato 7 dicembre a 18 euro.
(erika david)