Lo Charaban 54, tutti pazzi per Marcellin
Tutto esaurito per lo Charaban n.54 che ieri sera ha rotto il ghiaccio con la "prima" di cinque repliche; ospite speciale il Coro Penne Nere
È Marcellin, l’ottantenne un po’ sordo e sdentato, la stella dello Charaban 2024.
L’ultima pièce andata in scena ieri sera al Teatro Giacosa, per la prima dell’edizione n.54 de lo Charaban, ha svegliato tutti nonostante l’ora ormai tarda e ha fatto il pieno di risate e applausi.
Un finale vincente
Il tandem Eleonora Rasetto–Paola Vuyet si conferma vincente.
Come lo scorso anno per Le Tramamoublo, l’idea di Marcellin è della scenografa Rasetto, scritta magistralmente da Paola Vuyet.
A completare il successo della pièce la recitazione di uno strepitoso Manuel Baravex, boato per lui agli applausi finali, e il super lavoro della scenografa (Eleonora Rasetto) e costruttori di scena (Edoardo Meda, Andrea Masoni, Valter, Stefano e Julien Desaymonet, Ugo Cavagnet, Mile Danna, Didier Communod, Marino Benzo, René Levirat, Simone Gemelli, Walter Georgy, Lorenzo Grosso Ciponte) che hanno messo in piedi set davvero ricchi e curati.
Il ricordo di chi non c’è più
La serata dello Charaban si è aperta come sempre con tanta emozione per il ricordo di chi non c’è più.
Il direttore Michel Celesia ha ricordato Sergio Canavese, primo scenografo dello Charaban insieme a Franco Balan, Federico Veglio autore di diverse pièce degli anni 80-90, Rino Follien souffleur e direttore di scena e, con la voce rotta dall’emozione, il papà, Giorgio Celesia, per 40 anni un di Charaban.
Teatro e musica
Il sipario si è aperto sul pronto soccorso dell’ospedale, quello vecchio, al momento del cambio turno tra la medecin de la nëte e lo medecin di dzor, assistiti dall’infiermëre Katia.
È Secour d’urjance, la pièce scritta da Paola Vuyet, che coinvolge tutta la compagnia: Alice Gemelli, Wanner Orsi, Valerie Marguerettaz, Pierre André Avoyer, Rosanna Danna, Christian Brunod, Joel Albaney, Gabrizio Jacquin, Manuel Baravex, Fabiana Charbonnier, Michel Celesia, Andrea Cavagnet, Elena Martinetto, Elisa Pieiller, Monique Pomat.
Un ospedale che perde i pezzi, in attesa di quello nuovo che tutti i pazienti cercano e che finalmente l’assessore alla Sanità -un Michel Celesia che, nell’acconciatura ricorda proprio quello vero- arriva a illustrare…
Dopo la pausa si riprende con Non de bataille Maigret, la commedia degli equivoci scritta da Daniela Piassot, che, nonostante i balzi dietro al divano e i camuffamenti con i rami di pino di Peisse e Trifolla, sconta un po’ di lentezza.
La serata si conclude con Marcellin, l’avventura in banca dell’anziano un po’ duro d’orecchi che diventerà eroe inconsapevole per un giorno.
Musica e satira
Come sempre gli spettacoli teatrali sono stati intervallati da canti e musica con l’ospite speciale, il Coro Penne Nere, coetaneo de Lo Charaban, entrambi fondati nel 1958, Le Dzovenno de la Comba che quest’anno accolgono la new entry de La Söla Erik Pala e Les joueurs du Charaban diretti da Aldo Abena.
Non poteva mancare la solita panchina degli «Ale e Franz dei poveri», con la satira di Celesia e Manuel Baravex, accompagnato dal fedele cagnolino di peluche Tyson, sull’attualità più o meno recente.
Dalle elezioni americane, con un passaggio sulla stagionatura delle Fontine alla Casa Bianca, allo smartworking, dalla Nuova Università che sembra il Titanic ma fonde proprio come un ghiacciaio, al nome di Cervinia acquistato dai tchoüillen, fino ai trasporti.
Forse l’idea di usare una barca sulla Dora per uscire dall’isolamento della Valle d’Aosta, vista la situazione di pullman, treni, aereoporto, non è poi così male… ma alla fine, basta una bicicletta, tanto abbiamo la ciclabile.
Lo Charaban n. 54 prosegue ancora fino a sabato sera, alle 21.15 e domenica pomeriggio alle 15, con repliche da tutto esaurito ormai da tempo.
(erika david)