Violenza sulle donne, Valle d’Aosta: via a campagna “Mia fino alla fine”
“Mia fino alla fine” è il titolo della campagna di sensibilizzazione e informazione presentata oggi, 25 novembre ad Aosta, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, su iniziativa della Consigliera di parità, del Consiglio Valle e dell’assessorato regionale della Sanità, salute e politiche sociali.
“Con questa campagna si vuole sensibilizzare e raccontare, il messaggio è state attente!” A dirlo senza troppi giri di parole è Katya Foletto, consigliera di parità regionale in occasione della presentazione della campagna.
Attraverso i video realizzati dal regista Davide Bongiovanni e mostrati in anteprima alle classi quarte e quinta del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta, gli studenti hanno approfondito il tema della violenza di genere, a partire dai segnali che possono essere il preludio di una escalation della violenza che può portare al femminicidio.
“A prestare la massima attenzione” è l’invito di tutti coloro che sono intervenuti – dalla Procura di Aosta con il il sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi all’Usl Valle d’Aosta, fino al Centro Antiviolenza e a Casa Rifugio.
“L’obiettivo con l’iniziativa di oggi è quello di rivolgersi ai giovani”. Il linguaggio è diretto: brevi video, in cui si è voluto mettere in risalto le situazioni di controllo e di dinamiche disfunzionali nell’ambito delle relazioni.
Sono intervenute Antonia Billeci, medico e referente aziendale USL per la violenza di genere che ha sottolineato come il Pronto Soccorso sia una sorta di termometro, una sentinella di fenomeni sociali: “Siamo sempre a disposizione per ascoltare e cercare soluzioni” e aggiunge “Il più delle volte le donne, che subiscono violenze, dicono di essere inciampate o cadute dalle scale”.
Le Associazioni
“Garantiamo l’ospitalità e la protezione. Aiutiamo la donna a costruirsi una vita per sé e nei casi in cui ci fossero, anche per i suoi figli – ricorda Daniela Deprospo – Le donne che si rivolgono a noi si ritrovano senza soldi, senza casa e senza risorse familiari (basti pensare alle immigrate). Noi in tutto il percorso, in segretezza e protezione, sosteniamo la donna fino a quando non raggiunge una sua autonomia”.
“Vogliamo scardinare il patriarcato”, dice a chiare lettere Anna Ventriglia del Centro regionale Anti violenza.
(Sonia Marchese)