Violenza donne, “Where are u” l’app “scudo” di Areu
Milano, 25 nov. (askanews) – Areu Lombardia è in prima fila nel combattere la violenza sulle donne. “E lo fa – ha detto il direttore generale Massimo Lombardo intervenendo a Palazzo Lombardia al convegno ‘Contro la violenza, una rete al tuo fianco’ organizzato dall’assessore regionale alle Politiche sociali, Elena Lucchini – con personale altamente preparato e qualificato a prendere in carico la persona vittima di violenza non appena arriva la chiamata al Numero Unico per l’emergenza 112 e con la propria app ‘Where Are U”.
Attiva oggi in 14 Regioni d’Italia (Lombardia, Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Umbria, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Puglia e nelle province autonome di Trento e Bolzano) da 10 anni, può davvero fare la differenza in caso di emergenza anche grazie alla ‘chiamata silenziosa’. Con un semplice ‘tap’, infatti, è possibile contattare i soccorsi (Forze dell’ordine, Vigili del fuoco e soccorso sanitario) che, grazie alla geolocalizzazione, possono arrivare sul posto anche se il chiamante non può parlare.
“Un piccolo strumento – ha spiegato il direttore generale – che supporta e rafforza le potenzialità del nostro gruppo di lavoro dedicato alla presa in carico extraospedaliera delle donne vittime di violenza”.
Da un’analisi sulle chiamate arrivate nei primi 5 mesi del 2023, sono state identificate 2.594 richieste di soccorso ascrivibili a violenza di genere e ricevute dal Numero Unico Emergenza 112. Circa il 10% di queste arriva all’Emergenza Sanitaria, mentre il 90% alle Forze dell’Ordine. Spesso, dopo l’intervento delle FFOO, viene contattata l’Emergenza sanitaria perché la donna riporta lesioni.
“AREU – ha continuato Lombardo – si prende cura delle donne garantendo professionalità e vicinanza attraverso un percorso formativo che abbiamo strutturato sui differenti setting lavorativi nei quali i nostri operatori lavorano. Vale a dire NUE112 (primo contatto), SOREU (secondo contatto e ricezione delle informazioni sanitarie) e Articolazioni Aziendali Territoriali (attività sui mezzi di soccorso, cioè chi soccorre).
Grazie a un sistema di valutazione standardizzato basato su 5 domande i soccorritori sono in grado di identificare tempestivamente le situazioni a più alto rischio e fornire un supporto adeguato.