Incidente in Australia, liberi i coniugi coinvolti l’anno scorso nello scontro che causò tre morti
Gabriele Cairo e sua moglie Elena Perrone, di La Salle, verso il ritorno in Valle d'Aosta. Sospensione condizionale della pena per Cairo, al volante il 31 ottobre 2023
Incidente in Australia, liberi i coniugi coinvolti l’anno scorso nello scontro che causò tre morti
Una luna di miele finita in tragedia il 31 ottobre 2023 ad un incrocio di Everald Central, nel sud dell’Australia, quella di Gabriele Cairo ed Elena Perrone, valdostana di La Salle.
Tre il bilancio delle vittime di quello scontro: Jacqueline Clark, 54 anni, morta sul colpo e i suoi genitori, Cynthia, 84 anni, deceduta sul posto, e John, 86 anni, morto pochi giorni dopo in ospedale.
A poco più di un anno, lo scorso venerdì – come riportato dal quotidiano australiano The Weekly Times – è arrivata la sentenza del giudice Paul Muscat della corte distrettuale di Adelaide, in Australia.
«È evidente che è una persona di eccezionale qualità e carattere – ha detto il giudice rivolgendosi a Gabriele Cairo – La sua decenza come essere umano non può essere messa in dubbio».
Così il giudice Paul Muscat ha riconosciuto l’assenza di intenzionalità da parte di Cairo nel causare l’incidente e il «sincero pentimento» dell”imputato.
La sentenza
La sentenza per Gabriele Cairo è di tre anni e sei mesi di prigione, con sospensione condizionale della pena.
Cairo e Perrone possono quindi tornare in Italia. Lo faranno «il prima possibile», ha detto Elena Perrone, visibilmente provata, ai microfoni di Weekly Times.
Cairo, però, non potrà mettersi alla guida – riporta l’emittente australiana 7 News – per 15 anni.
Un tragico errore al volante e il perdono della famiglia Clark
Con questa sentenza la tragica vicenda di Gabriele Cairo ed Elena Perrone giunge alla sua conclusione giuridica.
Per la coppia, che ora può fare ritorno in Italia, ed è attesa in Valle d’Aosta entro una settimana, rimane il peso del dolore.
Nessun rancore – ad alleviare il dolore di Cairo e Perrone – da parte della famiglia Clark, la quale ha accolto nei mesi scorsi la lettera di scuse di Cairo.
(ar.pa)