«Abbiamo le prove dei suoi reati online»: ma è l’ennesimo tentativo di phishing
Anche in Valle d'Aosta arriva il raggiro con le false comunicazioni della polizia
«Io, Vittorio Pisani, Direttore Generale della Polizia di Stato italiana, ho documentato le tue attività online su siti pubblicitari con post attivi, pubblicazione di video pedopornografici, foto di nudo di minori che ti hanno estradato per affrontare diverse cause legali contro la Cybercrime Policy italiana». È il contenuto di una comunicazione inviata via mail anche ad alcuni valdostani. Dietro a quel giro di parole, in realtà, si nasconde l’ennesimo tentativo di phishing.
L’ennesimo tentativo di phishing
I malintenzionati utilizzano il nome del capo della polizia per provare a raggirare i malcapitati.
Lo schema è noto anche a livello nazionale, con diversi casi segnalati di recente. Nella mail si paventa anche il coinvolgimento dell’FBI. La comunicazione invita a inviare delle giustificazioni entro 72 ore, pena l’arresto immediato e una prospettiva di diversi anni di carcere.
Ovviamente, nulla di tutto ciò è vero. L’obiettivo, spiega la Polizia postale «è quello di causare nel destinatario uno stato di agitazione e di indurlo a ricontattare il truffatore inviando le proprie giustificazioni. Dopo aver dato seguito alla richiesta, il truffatore chiederà alla vittima il pagamento di una somma di denaro per evitare l’arresto».
«La Polizia Postale raccomanda di diffidare da simili messaggi: nessuna forza di Polizia contatta mai direttamente i cittadini, attraverso email o sms, per chiedere loro dati personali o pagamenti in denaro, con la minaccia di procedimenti penali a loro carico».
(t.p.)