Università Parma, convegno “Liberarsi dalla necessità del carcere”
Roma, 14 nov. (askanews) – La sede centrale dell’Università di Parma ospiterà dal 18 al 21 novembre il convegno Liberarsi dalla necessità del carcere (1984-2024). L’attualità del pensiero di Mario Tommasini, organizzato dai docenti e dalle docenti dell’Ateneo Fabio Cassibba, Antonio D’Aloia, Maria Inglese, Vincenza Pellegrino, Chiara Scivoletto, Veronica Valenti.
L’iniziativa vuole innanzitutto ricordare il convegno che, proprio quarant’anni fa, Mario Tommasini organizzò all’Università e che a livello nazionale rimane tutt’oggi una testimonianza indelebile della forza del suo pensiero: del suo impegno sociale e culturale a tutela dei diritti delle persone più fragili ed emarginate della società, del suo agire per arrivare a un cambiamento culturale e giuridico rispetto alle dimensioni delle cosiddette “Istituzioni totali”, anche attraverso un modello di azione politica e sociale in grado di superare la distanza tra Istituzioni e cittadinanza e di costruire un ponte permanente tra “il dentro” e “il fuori” del carcere.
Si legge negli atti di quel convegno: “Il lungo cammino per liberarsi dalla necessità del carcere potrà percorrersi se due voci, quella degli internati e quella dei cittadini liberi, si incontreranno, se si privilegerà l’emancipazione al posto della punizione, l’accettazione delle ragioni del conflitto al posto della vittoria del più forte, le ragioni dei bisogni al posto di quelle della conservazione, la trasformazione sociale di aree del paese invece della pura criminalizzazione dei quartieri e delle periferie”.
Ciò con l’intento anche di “decostruire” i tanti pregiudizi sociali sulla condizione delle persone ristrette, che ne rendono a volte molto difficile il rinserimento sociale, e sperimentare percorsi innovativi che consentano di attuare il modello costituzionale di esecuzione della pena (scritto all’articolo 27 della Costituzione) e colmare lo iato tra quel modello costituzionale e la realtà delle carceri italiane.
Il convegno si aprirà lunedì 18 novembre alle 9 in Aula Magna con i saluti istituzionali e con la proiezione del docufilm di Fabio Cavalli Viaggio in Italia: la corte costituzionale nelle carceri, in cui sono raccolti i dialoghi tra i giudici della Corte costituzionale e le persone ristrette e che rappresenta, anche da un punto di vista giuridico, un vero e proprio spartiacque. A seguire sono previsti gli interventi di Mauro Palma, già Presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle Persone private della libertà personale e Samuele Ciambriello, Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali. La sessione sarà moderata dai docenti dell’Università di Parma Antonio D’Aloia, Fabio Cassibba e Veronica Valenti.
Nel pomeriggio, nella sessione In ricordo di Mario Tommasini, dopo i saluti istituzionali la giornalista Carla Chiappini dialogherà con Luigi Pagano, già Vice capo vicario del DAP, direttore di numerosi Istituti di pena, Provveditore alle carceri di Piemonte e Lombardia, che condurrà un’analisi sulle stagioni della politica penitenziaria esplorandone le zone di luce e di ombra. Seguirà una tavola rotonda in cui docenti, garanti, volontari e volontarie, psichiatre e psichiatri, operatori e operatrici sociali e del Terzo settore che hanno condiviso lo spirito e le battaglie di Mario Tommasini si confronteranno sull’attualità del suo pensiero a quarant’anni di distanza da quando fu fondato il movimento “Liberarsi dalla necessità del carcere”.
Martedì 19 novembre la mattinata sarà dedicata a una riflessione interdisciplinare, con studiose ed esperte della materia, sulla giustizia riparativa, sullo stato dell’arte della “Riforma Cartabia” e sulla necessità di superare la visione carcero-centrica che caratterizza il sistema di esecuzione penale. Il pomeriggio sarà invece dedicato all’importanza della cura dell’affettività in carcere, partendo da una riflessione a più voci sui contenuti e sulle conseguenze della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 (che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della disposizione che non consente lo svolgimento in carcere di incontri intimi e riservati) e su alcuni contenuti del “DDL sicurezza” in grado di incidere sullo status delle madri-detenute e delle loro bambine e bambini.
Mercoledì 20 novembre il tema della mattina saranno il disagio psichico in carcere e le problematiche legate all’organizzazione delle REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Sono previste anche la lettura di alcuni scritti di detenuti, studenti del Polo Universitario Penitenziario di Parma, raccolti dalla redazione della Rivista “Cerchioscritti” e la proiezione di alcuni video realizzati da Liberi dentro Eduradio &TV. Nel pomeriggio focus sul contributo che le neuroscienze, l’IA e l’etnopsichiatria possono dare per migliorare la condizione detentiva e sull’importanza di creare ponti fra la città e il carcere.
Il convegno si chiuderà nella mattinata di giovedì 21 novembre con una riflessione sull’importanza della cura del tempo in carcere (e fuori dal carcere) e delle attività lavorative, di studio, culturali, teatrali per il reinserimento sociale, e con un ulteriore approfondimento sul teatro in carcere.
L’iniziativa è patrocinata dalla Fondazione Mario Tommasini, dalla Conferenza dei Garanti territoriali, dal CIRS, dall’Osservatorio Permanente Legalità dell’Università di Parma e dal Circolo culturale Il Borgo, ed è realizzata con il sostegno della Fondazione Cariparma.