Vasco Brondi e il «concerto unico e irripetibile» allo Splendor
Vasco Brondi ha portato di nuovo tra le montagne le canzoni del disco nato in parte a Estoul e ha presentato per la prima al pubblico Ascoltare gli alberi, scelta da Paolo Cognetti per il suo film
Vasco Brondi ha voluto condividere con il pubblico della Saison Culturelle i suoi talismani per tempi incerti in un concerto intimo, «abbastanza unico e irripetibile» portando allo Splendor «un disco nato da queste parti, a Estoul».
Una dimensione intimista ieri sera, venerdì 8 novembre, ad Aosta, con un concerto «solo tra di noi» sottolinea il cantautore, forse riferendosi al mancato sold out, in cui si è concesso anche «una di quelle canzoni che piace solo al cantante, a chi la scrive».
Talismani per tempi incerti
Accompagnato dal pianoforte di Angelo Trabace, dal violoncello di Daniela Salvoldi e dalle chitarre di Andrea Faccioli, Brondi regala al pubblico aostano i nuovi brani registrati tra le montagne, quelli storici di Costellazioni, album che compie dieci anni e che il cantautore porterà, riaccendendo le Luci della centrale elettrica, a Milano, il 2 dicembre, la hit portata al successo con Ariete, Meccanismi, e anche quei brani che hanno segnato la sua formazione, i suoi talismani.
Talismani per tempi incerti è il suo primo album registrato dal vivo, nel 2020, «perché la musica per me è un talismano per affrontare i tempi incerti che sono i tempi umani, i tempi di transizione».
«Tra questi talismani ho tirato in mezzo i grandi maestri che ho avuto, grandi saggi ma anche grandi cantanti» dice Brondi presentando due canzoni «una dietro l’altra», Magic Shop di Franco Battiato e Cronaca Montana di Per Grazia Ricevuta (Pgr) formazione di derivazione Cccp e Csi, band che hanno segnato l’adolescenza ferrarese del cantante veronese e che ritorneranno nella bellissima Annarella che conclude il concerto.
Tra i grandi talismani anche un piccolo fiore.
Vasco Brondi regala al pubblico di Aosta la prima esecuzione dal vivo, ancora un po’ incerta, davanti a un pubblico, di Ascoltare gli alberi, che chiude il film Fiore Mio di Paolo Cognetti, girato ai piedi del Monte Rosa.
Un’amicizia decennale quella con lo scrittore Premio Strega, conosciuto ai tempi del festival Il richiamo della foresta, fatta di collaborazioni artistiche e di camminate in montagna.
«La prima volta che ho raggiunto i 3500 metri, per un uomo di pianure e di acquitrini come dice Paolo, è stata davvero particolare, come sapete bene la montagna diventa poi una dipendenza ed è in una di queste visite in montagna che è nata Ascoltare gli alberi».
«È emozionante e stimolante proporla per la prima volta dal vivo dopo averla registrata e sentita solo in studio».
Un lungo applauso finale ha richiamato sul palco il cantautore per due bis a chiudere un’ora e mezza di esibizione.
Brondi si congeda ringraziando il pubblico «per essere qui e per ritrovarsi ancora, al di là degli schermi» nel rito collettivo di un concerto.
(erika david)