Il Consiglio Valle boccia la proposta di legge sulla celiachia
La proposta di legge su interventi a favore dei celiaci presentata dalla Lega VdA è stata respinta con 19 astensioni e 16 voti favorevoli
Buoni per l’acquisto di alimenti per persone affette da celiachia da riversare direttamente sul conto corrente degli utenti che hanno questa patologia?
La proposta di legge presentata da Lega Valle d’Aosta su interventi a favore dei celiaci, in discussione questo pomeriggio durante la tre giorni di Consiglio Valle, ha incassato il no dell’aula consiliare.
Il testo, presentato il 16 maggio dal gruppo Lega Vallée d’Aoste, nei suoi tre articoli prevedeva la facoltà di assegnare alle persone affette da celiachia una somma annuale di importo fisso, erogata mensilmente dall’Azienda Usl della Valle d’Aosta, destinata all’acquisto dei prodotti senza glutine.
La replica di Manfrin
Per l’assessore alla Sanità Carlo Marzi c’è una norma ministeriale che impedisce la possibilità di erogare il buono sul conto corrente senza passare dal tramite dell’Usl.
Le persone con celiachia potranno acquistare gli alimenti in farmacia con il buono, ma per il relatore della proposta di legge Andrea Manfrin (capogruppo della Lega VdA) che cita uno studio effettuato dall’Osservatorio dell’Associazione italiana celiachia.
«Non conviene fare la spesa in farmacia, perché per l’acquisto di un paniere di 12 prodotti senza glutine scelti tra quelli più venduti e abitualmente consumati da chi è celiaco, la differenza tra supermercati e farmacia è di circa 20 euro» dice Manfrin.
«Il valore del buono che viene concesso è quindi pesantemente minacciato dal sovrapprezzo che un acquisto vincolato impone, al quale si aggiunge la difficoltà ad approvvigionarsi perché nella nostra regione gli esercizi convenzionati, diversi dalle farmacie, ad oggi sono solo due, di cui uno ad Aosta e l’altro a Donnas».
«Ancora una volta rigettate una proposta a favore dei cittadini per una mera questione politica solo perché a farla è l’opposizione. A rimetterci sono i cittadini» attacca il capogruppo della Lega
«A Trento e in Basilicata lo fanno e qui ci si appella a una norma ministeriale, eppure la Valle d’Aosta come Trento e la Basilicata fanno parte dell’Italia, quindi è inverosimile quanto afferma l’assessore Marzi».
«Inoltre ricordo che il Cpel ha dato parere positivo sulla nostra proposta» conclude Manfrin.
(s.m.)