CVA: Pcp critica modalità nomina ad Giuseppe Argirò
Aveva già chiesto chiarimenti attraverso una interrogazione in Consiglio regionale.
Adesso Pcp ha depositato una interpellanza sulle modalità con cui sono stati nominati vari amministratori di società controllate da Cva Spa, a partire da Cva Eos Srl.
Pcp rileva che la legge regionale n. 20/2016 prevede che per la nomina degli amministratori e dei collegi sindacali si debbano seguire procedure ad evidenza pubblica sia per Cva Spa, sia per le sue controllate. «Invece – specificano le consigliere di Pcp Erika Guichardaz e Chiara Minelli -, nelle designazioni degli organi amministrativi di Cva Spa e di Cva Eos Srl non si sono applicate le stesse procedure. Per la prima è stata seguita la procedura ad evidenza pubblica, mentre per la seconda ciò non è avvenuto.»
“Per gestire Cva Spa è stato nominato un amministratore delegato con uno stipendio annuo onnicomprensivo di 50.000 euro – rilevano le due consigliere -. Per gestire Cva Eos srl invece è stata nominata la stessa persona in qualità di amministratore delegato, ma questa volta con un compenso annuo di ulteriori 300.000 euro, da sommare a quello di Cva Spa. Una evidente anomalia”.
La nomina alla quale Guichardaz e Minelli si riferiscono è quella dell’ad Giuseppe Argirò.
Parere legale
«Per quanto riguarda PCP – spiegano le Consigliere – abbiamo chiesto un parere sul tema al professor Giovanni Maria Caruso, esperto di diritto societario, che nelle scorse settimane ha pienamente confermato la correttezza delle nostre valutazioni.
L’interpellanza, che alleghiamo, ci permetterà di sapere se, quando e come la Regione e Finaosta hanno risposto o risponderanno alla lettera del 31 maggio del Presidente di Cva, e soprattutto di capire come si intende ora gestire la situazione e dare puntuale applicazione a quanto previsto dalla legge regionale sulla nomina degli organi amministrativi e di controllo di Cva Spa e delle sue società controllate.»
«Il nostro gruppo consiliare – concludono – continua a ribadire che la Regione e Finaosta dovrebbero esercitare puntualmente l’azione di indirizzo e coordinamento nei confronti di Cva, evitando che decisioni assunte dalla società possano essere prese in aperto contrasto con la “mission” definita per legge e per cui è nata la Compagnia valdostana delle Acque.»
(re.aostanews.it)