80 anni fa la Repubblica di Cogne: l’Anpi ricorda la battaglia del 1944
L’Anpi ricorda l’80° anniversario della battaglia di Cogne e della Repubblica partigiana nata il 6 luglio 1944. Una Repubblica, tra le più longeve d’Italia, ma per molto tempo dimenticata dalla storiografia. La Repubblica di Cogne cessò di esistere il 2 novembre di 80 anni fa.
Domenica 3 novembre, alle 15, nella sala consiliare di Cogne si terrà l’evento commemorativo. Saranno le Anpi di Donato Biellese e Cuorgné, strettamente legate a questa pagina di storia attraverso gli “Svizzeri”, giovani e meno giovani renitenti alla leva, rifugiati in Svizzera dopo la costituzione dell’esercito fascista e successivamente rientrati per combattere nelle fila partigiane.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione Musei di Cogne e l’amministrazione comunale.
Ad allietare il pomeriggio il Coro Bajolese con il suo repertorio di antiche canzoni popolari e resistenziali, da sempre impegnato a tramandare la memoria.
Il ponte di Chevril
Il racconto. Da “La Resistenza in Valle d’Aosta” dello storico Roberto Nicco: “Nella notte tra il 1° e il 2 novembre, verso le quattro del mattino, il posto di blocco di Chevril è informato che una colonna di nazifascisti sta salendo da Villeneuve proprio in direzione del Mont-Poignon, mentre altre forze si stanno concentrando ad Aymavilles. Tutti i reparti presenti nella Valle di Cogne ed in Valsavarenche vengono immediatamente posti in stato d’allerta.(…) si decide allora di far arretrare gli uomini nel villaggio di Vieyes e di distruggere il ponte sulla Grand’Eyvia per impedire l’accesso nella Valle di Cogne alle truppe motorizzate. Un primo tentativo non ha esito. Da Vieyes scendono allora, su di una bicicletta, un sottufficiale tedesco passato nelle file dei partigiani ed un giovane studente liceale, Sergio Mancini. La loro audacia coronata da pieno successo. Due boati scuotono i fianchi della valle. Il ponte crolla ed i mezzi pesanti con i quali i tedeschi avrebbero facilmente partita vinta non possono passare”.
(re.aostanews.it)