Federica Brignone pronta per Soelden: «Sono serena, ho già un ottimo feeling con gli sci»
La Tigre di La Salle si avvicina alla 15ª volta sul Rettenbach, dove ha vinto nel 2015 e si è piazzata seconda nel 2018, 2022 e 2023
Federica Brignone pronta per il nuovo debutto stagionale a Soelden.
La Coppa del Mondo di sci alpino femminile inizia domani e la 34enne di La Salle timbra la presenza numero 338.
La Carabiniera valdostana si appresta a tuffarsi nella 15ª stagione consecutiva nel Circo Bianco («ma sono 14 – obietta sorridendo -, perché quella 2012-2013 l’ho quasi interamente persa per l’operazione al malleolo) con l’entusiasmo e la fame di sempre.
Fede parla al telefono, la voce è squillante, la risata è rumorosa e contagiosa, le idee sono chiarissime.
Insomma, la Tigre ha affilato gli artigli per graffiare ancora.
La Coppa del Mondo riparte da Soelden
Decolla domani dal Tirolo la Coppa del Mondo femminile di sci alpino.
L’opening è affidato al gigante di Soelden, appuntamento che anticipa di un mese il via vero e proprio alla stagione previsto per fine novembre.
L’Italia sarà rappresentata da 7 atlete, tra di loro ci sono le valdostane Federica Brignone e l’esordiente Giorgia Collomb.
La prima manche è in programma alle 10, la seconda alle 12.
Nella Valle dell’Otzal le temperature si sono alzate e oggi è saltata la tradizionale sciata in pista della vigilia.
La gara sarà trasmessa in diretta su RaiSport e Eurosport.
Federica Brignone pronta per Soelden: «Sono serena, ho un ottimo feeling con gli sci»
Federica, con che stato d’animo si avvicina alla sua 15ª stagione in Coppa del Mondo?
«Sono molto tranquilla e serena, ho svolto una bellissima preparazione. Prima di iniziare a lavorare ho dovuto un po’ curare il mio fisico, ma poi tutto è filato per il meglio. La trasferta in Argentina è stata proficua, ho un ottimo feeling con gli sci e sto bene sotto tutti i punti di vista. A Soelden la pressione c’è sempre, ma è un passaggio che può andare bene o male senza condizionare la mia stagione, che partirà da fine novembre ed è per quella data che mi interessa essere competitiva».
Federica Brignone: «Ho esordito che ero una ragazzina molto diversa dalle 17enni di oggi»
Se si guarda indietro, cosa la colpisce della Federica che esordiva a Lienz?
«Se mi volto, vedo una ragazzina con del carattere, che si butta giù dal cancelletto senza scuse, provandoci sempre. La professionalità che c’è adesso nei giovani non ce l’avevo: io ero una ragazzina allo sbaraglio, che si divertiva e non sapeva bene come fosse arrivata lì. Ora, i 17enni hanno mental coach, dietista e altri specialisti al seguito. Fin da piccola, però, ho sempre cercato di sapere quello che favevo e sugli sci ho sempre avuto il pieno controllo dei miei comportamenti».
Federica Brignone: «Scendere in gigante sul Rettenbach è un’emozione pazzesca»
Cosa rappresenta per lei il Rettenbach?
«Scendere in gigante su quel muro è un’emozione pazzesca. Quel giorno, lassù, si raduna il mondo dello sci, per la festa che lancia la stagione invernale. Noi siamo fortunati di essere al centro della scena, anche se dobbiamo riuscire a estraniarci, se no si esce pazzi. Soelden ci permette di capire a che punto siamo prima del via vero e proprio».
Federica Brignone: «Lo scorso gennaio mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca»
È reduce da una delle migliori stagioni della sua carriera, chiusa, però, senza trofei: le è rimasto un po’ di amaro in bocca?
«A livello di numeri è stata la mia miglior stagione in assoluto, in quasi tutte le altre avrei portato a casa più di un trofeo. Alle finali sapevo già che sarebbe stato difficile vincere una coppetta di specialità, ma mi sento orgogliosa di essermela giocata fino in fondo. Un po’ di amaro in bocca per quanto fatto nel mese di gennaio c’è stato, ma è passato prima di arrivare a marzo».
Federica Brignone: «Vorrei vincere un’altra coppa di specialità e la medaglia mondiale in superG»
La stagione sarà ricca di appuntamenti: c’è qualcosa in particolare che le piacerebbe conquistare?
«Mi piacerebbe vincere una Coppa del Mondo di specialità in gigante e superG. Mi stuzzicano anche una medaglia in superG e l’idea di vincere almeno una volta in discesa. Avrò tante chance e sarebbe bellissimo».
Federica Brignone: «Il record di vittorie in Coppa del Mondo non è male»
L’anno scorso ha aggiornato la tabella dei suoi record: qual è quello che le dà maggiore soddisfazione?
«Il numero di vittorie in Coppa del Mondo. Non sono appassionata di record, però, quando guardo quel numero, devo ammettere che non è male».
Federica Brignone: «Tornare a La Thuile è un sogno che si avvera»
A marzo il Circo Bianco tornerà a La Thuile: cos’ha provato quando ha saputo che avrebbe avuto un’altra chance per gareggiare sulla pista di casa?
«Che non avrei potuto smettere (ride, ndr). Volevo gareggiare ancora una volta a La Thuile e ne ho la possibilità. Mi trovo bene ovunque, però quella è una pista stupenda, che si addice alle mie caratteristiche e, a differenza di diverse avversarie, non mi fa paura. Prendere l’ovovia il giorno della gara con i miei amici di infanzia che adesso lavorano lì è un sogno da bambina che si realizza».
Federica Brignone: «Mi piace l’atteggiamento di Giorgia Collomb»
Giorgia Collomb è pronta sbarcare in Coppa del Mondo: che consiglio si sente di dare alla sua giovane compagna di gruppo sportivo?
«È ancora una ragazzina, ma è tosta, mi piace, ha un bell’atteggiamento, si fa poche paranoie e non si risparmia mai. L’ho vista poco a Ushuaia, a Soelden ci siamo incrociate e le ho detto che non conta come sia scia su quella pista, che a far la differenza è l’atteggiamento. Deve godersela, assaporare l’emozione, nelle prime gare nessuno si aspetta qualcosa di speciale».
Guardando alle sue spalle, all’orizzonte c’è una nuova Federica Brignone?
«L’unico problema è che, come già per Deborah Compagnoni, non ci sarà un’altra Federica Brignone. Ognuno di noi scrive la sua storia, mi auguro che ci siano altre atlete polivalenti che possano vincere tanto quanto ho vinto io. Giorgia è una di quelle con l’atteggiamento giusto, le auguro di avere una bella carriera, per arrivare ci sono tanti fattori che influiscono».
Federica Brignone: «Portare Lara Colturi a correre per l’Albania è stato coerente con il suo percorso»
Lara Colturi sta bruciando le tappe e si presenta al via con l’ambizione di essere protagonista. Cosa pensa del suo percorso?
«Per come l’hanno cresciuta, la scelta di portarla in Albania era l’unica possibile. Il suo percorso è stato l’opposto di quello che ho vissuto con la mia famiglia, lei si è saltata tanti step che in Italia devi fare, ma è stata brava, a 17 anni si è qualificata per due finali di Coppa del Mondo rientrando da un crociato. Se guardo l’atleta, hanno fatto la scelta migliore, come persona che deve meritarsi tutto, non lo so. Io sono contenta del mio percorso».
Federica Brignone: «La Fis dovrebbe pensare di spostare in avanti l’inizio e la fine della stagione»
L’ultima stagione, specie nel settore maschile, è stata condizionata dalla meteo: come si può far fronte al cambiamento climatico?
«Si potrebbe spostare in avanti la stagione, visto che sempre di più in autunno si fa fatica a sciare e in primavera ci sono condizioni migliori. Mi dispiace che la gara di Cervinia sia stata tolta dal calendario, la località e i lavoratori hanno il massimo per riuscire a portarla a casa. Io, però, sono coerente ed ero una delle atlete che avevano sollevato dubbi sull’opportunità di calendarizzare quel tipo di competizione in quella località a novembre. Era un terno al lotto e i quello che è successo nel 2022 e 2023 l’ha confermato».
Federica Brignone: «Se Lindsay Vonn chiede una wild card fanno bene a dargliela»
Dopo Hirscher, ha iniziato a circolare la voce che anche Lindsay Vonn sarebbe attratta dal ritorno sulle scene agonistiche. Cosa pensa di questi grandi rientri?
«Ho incontrato Hirscher a Soelden, è tirato a lucido, segno che in questi anni si è tenuto in forma. Di Lindsay so poco. Se la chiede, fanno bene a darle una wild card, più si parla del nostro sport, meglio è».
Federica Brignone: «Sarò a Milano Cortina se avrò ancora voglia di cercare quel rischio in più»
A proposito di ritiri, manca una sola stagione a Milano Cortina, quante probabilità ci sono di vederla all’Olimpiade italiana?
«Sono due settimane che, prima ancora di chidermi come sto, i giornalisti mi chiedono questo (ride, ndr). Non ci penso, voglio vivere questa stagione, poi deciderò. Certo, siamo sempre più vicini, però quest’estate la preparazione estiva mi ha pesato un po’ di più di quella precedente. Dipenderà tutto dalla motivazione che sentirò sugli sci; andrò avanti soltanto se mi sentirò competitiva, se avrò ancora la voglia di cercare quella cosa e quel rischio in più».
(davide pellegrino)