Crisi automotive, il Savt Industrie aderisce allo sciopero nazionale del 25 ottobre
Dopo la mobilitazione di questo venerdì del settore metalmeccanico, toccherà al non metalmeccanico e, in particolare, all'industria gomma e plastica
Dopo lo sciopero metalmeccanico di oggi, venerdì 18 ottobre, ancora agitazione per il mondo dell’automotive, anche valdostano. Il Savt Industrie, infatti, ha aderito allo sciopero nazionale della filiera della componentistica non metalmeccanica, proclamato per venerdì 25 ottobre a Roma.
Sciopero automotive ed elettrodomestici
E sono tante le motivazioni che hanno spinto il sindacato rossonero ad aderire all’ennesima mobilitazione di un settore, quello dell’automotive (cui si aggiunge quello degli elettrodomestici), che sta vivendo dei chiari di luna di Stellantis e di Electrolux.
Il Savt Industrie, infatti, si dice «preoccupato dei risvolti che coinvolgeranno anche lavoratori e aziende valdostane» alla luce delle continue contrazioni degli ordinativi dei due settori.
Sciopero, le motivazioni
Lo sciopero di 8 ore proclamato a livello nazionale per venerdì 25 ottobre, riguarderà «principalmente il comparto industria gomma e plastica – spiega il Savt in una nota -. La grave crisi che sta colpendo il settore, in particolare le aziende che lavorano per il gruppo Stellantis, produttore di tanti marchi auto come Fiat, Jeep, Chrysler, Peugeot, Citroen e Opel, sta chiedendo ad alcuni fornitori di delocalizzare le produzioni in Marocco e Tunisia, dopo aver già progressivamente spostato volumi nell’est Europa, come in Polonia e Serbia».
Il Savt Industrie ritiene che i lavoratori valdostani del settore automotive «hanno già pagato nel corso degli anni le riduzioni salariali dovute agli ammortizzatori sociali – attacca ancora il sindacato -. Adesso vengono richiesti nuovi sacrifici, come ad esempio all’interno delle due multinazionali Eltek e Itw Lys Fusion di Hône, dove si ripresenterà un periodo di cassa integrazione».
Automotive, incognite sul futuro
Il sindacato valdostano solleva poi i dubbi sul futuro.
«La grande incognita, che rischia di creare grossi problemi occupazionali, è il futuro del settore auto e in particolare la sfida del motore elettrico, che al momento rischia di bloccare il mercato del settore, visti gli alti costi delle auto e la conseguente impossibilità da parte dei consumatori di acquistarle – continua il Savt Industrie -. Fondamentale sarà capire in quale direzione si muoverà il gruppo Stellantis: punterà sull’elettrico, sull’ibrido oppure sui motori tradizionali a gasolio e benzina? La difficoltà sarà di dover decidere sulle strategie future da mettere in atto, per non rimanere intrappolati e arretrati in un mercato globale, che corre alla velocità della luce».
(al.bi.)