Consiglio Valle, Ganis passa a FI e Manfrin (Lega) ammonisce: «Il tradimento è un’arma a doppio taglio»
Il cambio di casacca accende il dibattito in aula sulla virata a destra della Lega e delle derive di Salvini e Vannacci
Consiglio Valle, Ganis passa a FI e Manfrin (Lega) ammonisce: «Il tradimento è un’arma a doppio taglio»
Motiva così Christian Ganis la scelta di passare dalla Lega a Forza Italia: «È stata una decisione ponderata, non presa a cuor leggero. Non rinnego il percorso con la Lega. La riflessione che mi ha portato alla scelta è nota (la brusca virata a destra della Lega ndr). Ciò detto continuerò a lavorare con serietà e dedizione. Cercherò di restare all’ascolto dei valdostani. Oggi inizia il mio nuovo percorso in Forza Italia. Riconosco in questo partito serietà e pragmatismo. Metterò a disposizione l’esperienza maturata. Non intendo sollevare polemiche ma lavorare per il bene comune».
Lo stupore
Nella replica il capogruppo Andrea Manfrin ha sottolineato: «È un regalo di compleanno molto particolare. Abbiamo sentito le motivazioni che hanno portato a questo cambio. Se fossero state personali, nulla avrei eccepito. Non abbiamo mai preso atto di questi sentimenti liberali, moderati e europeisti né abbiamo avvertito un fastidio. Alle ultime elezioni europee tutti ci siamo spesi per sostenere alcuni candidati e Vannacci era tra questi. Non capisco cosa voglia dire una drastica virata a destra. Lei era con noi a raccogliere firme per Matteo Salvini. Lei votò con noi contro il finanziamento del Gay Pride. In un video solo una decina di giorni fa invitava a Pontida. Questo passaggio assume un aspetto ancora più strano. Si ricordi che il tradimento è un arma a doppio taglio».
Raffaella Foudraz ha aggiunto: «Con stupore e incredulità di tutti abbiamo appreso dell’abbandono del consigliere Ganis. Sarebbe stato più corretto si fosse dimesso dalla carica da consigliere. Facile cambiare difficile è cambiare rinunciando alla carica e agli emolumenti».
Così Simone Perron: «La svolta a destra è una risposta a un mondo che si sta spostando verso l’estrema sinistra e la Lega è un argine che si oppone alle politiche green folli, alle teorie gender, a una immigrazione selvaggia. La Lega ci mette la faccia. Noi facciamo battaglie corrette e non arretreremo di un millimetro».
Il dibattito
Commenta il forzista Mauro Baccega: «Non abbiamo sentito tutte queste esternazioni quando se ne andarono in 4 (Rassemblement Valdôtain ndr). Noi siamo in sintonia con Salvini. Certo a volte Tajani e Salvini discutono ma alla fine c’è una mediazione politica che permette al centrodestra di governare e fare bene. Non si devono fare processi politici all’interno di quest’aula».
«Sono incredulo e sorpreso – ha detto il capogruppo di FI Pierluigi Marquis – delle dichiarazioni dei consiglieri della Lega, un movimento che ha compiuto una innegabile ancorché legittima virata verso destra. Una persona che non condivide le metamorfosi di un partito ha altrettanto legittimamente il dovere di rispettare i propri valori e principi».
Ha aggiunto Marquis: «Il nostro partito ha intrapreso una strada di equilibrio e concretezza nei confronti dell’Europa che siamo convinti darà i risultati auspicati. Più che riprendere chi ha fatto scelte diverse sarebbe utile avviaste un percorso di riflessione all’interno della Lega sul motivo di così tanti abbandoni».
Per Chiara Minelli (Pcp): «Assistiamo a una resa dei conti all’interno del centrodestra. La recrudescenza di alcune posizioni sono sotto gli occhi di tutti. Che qualcuno si discosti da queste posizioni non può che fare piacere. Certo è che la barca leghista è alleggerita in Consiglio così come nelle urne, ricordando le europee»
Per il capogruppo dell’Union Valdôtaine Aurelio Marguerettaz: «Non è nostra abitudine commentare ma fossi in Ganis sarei contentissimo. È riuscito a scatenare tutto il gruppo della Lega. Vuole dire che lei, Ganis, vale più degli altri quattro che hanno abbandonato. Non disconosco che abbiamo certe affinità. Oggi Salvini è indubbiamente caduto in disgrazia. A volte l’elettorato aderisce a delle mode. Vi ricordo, consiglieri, i valori che mi onoro di rappresentare esistono da 80 anni. Noi dialoghiamo con tutti ma non siamo un modello franchising. Noi siamo una garanzia per la nostra comunità. Noi vogliamo dialogare con le forze moderate. Il carosello di Pontida non è piaciuto. Noi non vogliamo dei capò, non vogliamo dei dittatori»
È intervenuto anche Andrea Padovani (Fp-Pd): «Per la prima volta in Consiglio Valle un partito perde quasi la metà degli eletti. Francamente Ganis non ho visto un scivolamento a destra perché è sempre stata a destra. Lei promette per il 20225 di spazzare via la sinistra dal Consiglio per ora lei, Manfrin, sta spazzando via la Lega da quest’aula
(da.ch.)