Valle d’Aosta, 24 anni fa la grande alluvione, Testolin: «Abbiamo fatto tesoro di quella tragica lezione»
Il Presidente della Regione ha ricordato il tragico evento che causò 20 morti. «L'alluvione del 2000 ci ha insegnato una lezione dolorosa, ma preziosa»
In questi giorni ricorre il ventiquattresimo anniversario della tragica alluvione che colpì la Valle d’Aosta nell’ottobre del 2000.
L’evento, che causò la morte di 20 persone e ingenti danni al territorio, rappresenta una dolorosa memoria per la comunità valdostana.
In questa occasione, il Presidente della Regione Renzo Testolin ha voluto ricordare l’importanza di quella drammatica esperienza e i progressi fatti nella prevenzione e nella gestione delle emergenze.
Alluvione del 2000: un evento che ha segnato la storia della regione
Tra il 13 e il 16 ottobre 2000, la Valle d’Aosta fu colpita da un’ondata di maltempo senza precedenti.
Piogge torrenziali causarono l’esondazione della Dora Baltea e altri corsi d’acqua, innescando frane e inondazioni su larga scala.
La devastazione fu tale da causare profonde cicatrici, non solo sul territorio, ma anche tra la popolazione.
I danni alle infrastrutture e all’ambiente furono enormi, ma la resilienza della comunità emerse con forza, dando vita a un impegno collettivo per la ricostruzione e la prevenzione.
Prevenzione e preparazione: la lezione imparata dall’alluvione del 2000
«L’alluvione del 2000 ci ha insegnato una lezione dolorosa, ma preziosa», ha dichiarato il presidente Testolin.
«Oggi, grazie a quell’esperienza, la Valle d’Aosta è più preparata e ha adottato misure fondamentali per ridurre i rischi legati agli eventi naturali estremi».
Tra queste misure, Testolin ha citato le opere di protezione costruite nel corso degli anni, come le briglie sui torrenti Arpisson e Comboé, rispettivamente a monte di Epinel e sopra Pollein, che si sono rivelate cruciali durante le recenti ondate di maltempo, a giugno di quest’anno.
Monitoraggio e protezione civile in prima linea
Un altro punto di forza nel sistema di prevenzione regionale è il monitoraggio costante del territorio.
Grazie al Centro funzionale regionale, è possibile ottenere dati in tempo reale sui fenomeni meteorologici e idrogeologici, consentendo alla Protezione civile di intervenire rapidamente in caso di emergenza.
«Questo sistema ci permette di agire con tempestività, mettendo al primo posto la sicurezza delle persone e il ripristino delle infrastrutture danneggiate», ha sottolineato il Presidente.
Informazione e sensibilizzazione: pilastri della prevenzione
Oltre agli interventi strutturali e tecnologici, grande importanza è data alla sensibilizzazione della popolazione.
Le attività di informazione e le esercitazioni di Protezione civile, come quella svoltasi all’inizio di ottobre, sono fondamentali per mantenere alta la consapevolezza sui rischi naturali.
«La prevenzione rimane la priorità dell’azione delle politiche regionali – ha concluso Testolin -, ma purtroppo certi eventi naturali non si riescono sempre a evitare».
(ar.pa)