Saint-Marcel: auguri a Leo Champion, 100 anni oggi
Ex partigiano, lavoratore con la passione per il Torino e la montagna e amico del vallone Les Laures spegne oggi, domenica 13 ottobre, 100 candeline
Saint-Marcel: auguri a Leo Champion, 100 anni oggi.
Leo Champion, ex partigiano, lavoratore con la passione per il Torino e la montagna e amico del vallone Les Laures, spegne oggi, domenica 13 ottobre, 100 candeline.
La vita
Ricorda «un’infanzia e un’adolescenza felici» al fianco di papà Natal e mamma Alessandrina «che aiutavo con il bestiame e le faccende domestiche».
Il padre dopo la Grande Guerra apre la prima osteria di Siant-Marcel nel ‘peillo’ della sua casa di famiglia, diventando un punto di riferimento del paese. Cita anche il suo primo lavoro nella centrale idroelettrica e nella segheria di Brissogne dello zio Aldo Champion. «Poi, a 16 anni, è arrivata la chiamata dalla Cogne dove cominciai a lavorare e dove restai fino alla chiamata a militare. Nell’autunno del 1943 ero, con altri commilitoni, nella caserma Testafochi e, all’improvviso ci accorgemmo che era deserta. I militari erano scappati. Allora tornai a casa. Avevo 20 anni quando con un piccolo gruppo siamo saliti in montagna, a Arpisson sopra Pollein».
Nasceva così la banda partigiana ‘Ernesto Ménabréaz che operò tra Saint-Marcel e Brissogne di cui faceva parte con il nome di Athos.
Racconta ancora: «È capitato di avere scontri con i fascisti, ricordo uno scontro al Pont-Suaz con il distaccamento di guardia, a loro abbiamo preso la nostra prima mitraglietta. La popolazione in giro ci ha aiutato tanto. I giorni prima della liberazione ero a Morgex dove dovevamo fermare i francesi. Poi abbiamo avuto il via libera e siamo scesi ad Aosta dove c’era un gran caos. Per fortuna è andato tutto bene e la città è stata liberata».
Il dopoguerra
Terminata la guerra, Champion torna a lavorare alla Cogne e integra la squadra di atleti dell’Anpi. Si impegna nelle corse podistiche, affronta trasferte in tutta l’Italia e porta a casa qualche vittoria. Nel 1953 sposa Marie Sarteur con la quale mette al mondo i figli Marco e Mario. Oggi ha anche 4 nipoti che sono Greta, Nicolas, Laura ed Elena.
Negli anni ’60 lascia l’acciaieria per andare ad Ivrea al seguito dello zio dove apre, negli anni, due negozi da gommista. A fine anni ’60 rientra a Saint-Marcel in frazione Lillaz dove costruisce la casa dove ancora oggi abita e continua il lavoro da gommista fino alla pensione. Amante della caccia con un gruppo di amici recupera il casale che fu del conte Beck Peccoz e acquistato dall’amministrazione comunale di Brissogne.
Rammenta: «Cadeva a pezzi, avevano portato via persino gli arredi. Il Comune ci concesse una stanza e noi, piano piano, abbiamo ristrutturato e mantenuto quello che oggi è il rifugio e bivacco Ménabréaz». Nel 1955 fondò insieme ad alcuni amici un’associazione che divenne l’attuale Amis de Les Laures che conta attorno ai 150 associati. Champion è l’ultimo dei soci fondatori.
Tifoso dei granata ha gli occhi lucidi, racconta: «Ho visto l’ultima partita del grande Torino prima dello schianto a Superga. Amo ancora guardare il calcio in televisione».
In gioventù ha fatto parte della banda municipale, ha giocato a tsan e ha scalato parecchie montagne tra cui il Cervino e il Dente del Gigante. A 100 anni si diverte a fare i puzzle e si tiene in forma spaccando la legna.
(danila chenal)