Geenna: la confisca dei beni di Antonio Raso torna per la terza volta in corte d’appello
La Cassazione ha disposto un nuovo procedimento
La confisca dei beni di Antonio Raso torna in corte d’appello per la terza volta. La Cassazione, infatti, ha annullato la decisione dei giudici torinesi, rimandando a un nuovo giudizio. Nel terzo procedimento a Torino si dovrà discutere di due conti correnti e della quota di un appartamento.
La confisca dei beni di Antonio Raso torna in appello
La misura era stata disposta nel 2021. Il decreto riguardava le quote del risotrante pizzeria La Rotonda di Aosta, un appartamento, un’autorimessa, due automobili, tre conti correnti (uno al 50%) e il saldo attivo di due carte prepagate.
Nell’appello bis una perizia aveva individuato una «sproporzione ingiustificata» per circa 140 mila euro. Una cifra molto inferiore a quella stimata dalla Dia. Nel 2019 erano stati infatti sequestrati beni per circa un milione di euro.
Ora, la partita si sposta nuovamente a Torino, per un terzo giudizio d’appello. Il terzo. Raso è assistito dagli avvocati Ascanio Donadio ed Enrico Grosso.
Antonio Raso, lunedì, è stato condannato a otto anni di reclusione per associazione mafiosa. La sentenza dell’appello bis ha riconosciuto la colpevolezza anche di Nicola Prettico e Alessandro Giachino. A entrambi sono stati inflitti sei anni e otto mesi. Assolta «perché il fatto non sussiste» Monica Carcea. L’ex assessora di Saint-Pierre era accusata di concorso esterno.
(t.p.)