Pediatria: tre sinistri dal 2015, ma «gettonisti non centrano»
Il caso sollevato in consiglio regionale dal capogruppo della Lega Andrea Manfrin. Nella replica dell'assessore Carlo Marzi emerge l'esiguità dei numeri di medici disponibili: «Un miracolo mantenere un servizio così»
«I gettonisti non hanno influito negativamente sulla presa in carico di pazienti pediatrici», ma con numeri così risicati «è un miracolo mantenere un serivizio di tale quantità e qualità» per la pediatria e la neonatologia rossonere.
Le parole dell’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, provano a fugare i dubbi sollevati dal capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, che ha portato in consiglio regionale «50 segnalazioni di cricità» e ben «tre sinistri» legati alla struttura di pediatria e neonatologia di Aosta.
Pediatria: «impiego maggiore di medici gettonisti»
Manfrin ha presentato un’interpellanza nata dalla riunione della Commissione servizi sociali, in cui sarebbe emerso come «medici gettonisti sono maggiormente impiegati nei turni in pediatria – ha spiegato all’aula -. Siamo anche a conoscenza del fatto che l’Urp dell’Ausl abbia ricevuto circa 50 segnalazioni di criticità, comprensive di tre sinistri, rispetto alla struttura di pediatria e neonatologia».
Da qui la richiesta di delucidazioni in merito «alle azioni di verifica compiute a seguito di questi tre sinistri», nonché alla corretta applicazione «dei protocolli di presa in carico dei pazienti pediatrici».
L’assessore: «Un procedimento penale ancora in corso»
L’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha iniziato dai tre sinistri, che «non hanno visto coinvolti medici gettonisti».
Questi eventi sono stati «presi in carico dall’Ausl come previsto dalla procedura aziendale di gestione dei sinistri attivata ogni qualvolta pervenga una denuncia, una richiesta di risarcimento danni e/o un atto giudiziario che riguardi l’attività prestata a qualunque titolo da soggetti che hanno agito per conto dell’Azienda» ha spiegato Marzi, ricordando come i casi in questione risalgano al «2015, 2020 e 2024 – ha detto -. Questi sono sfociati in un procedimento chiuso in via stragiudiziale; in un procedimento penale, chiuso con assoluzione, e civile ancora in corso; e in un procedimento penale ancora in corso».
Pediatria: numeri risicatissimi
Carlo Marzi ha poi sottolineato come «l’inserimento nei turni di servizio di un medico gettonista è sottoposto a preventiva verifica sul possesso dei titoli e a preventiva valutazione del curriculum da parte del Direttore della struttura complessa – ha continuato -. L’attività espletata è costantemente monitorata e verificata. Allo stato attuale, non risulta che la presenza dei gettonisti abbia e/o possa aver influito negativamente sulla presa in carico dei pazienti pediatrici».
L’assessore ha poi passato in rassegna numeri drammatici.
«La struttura conta in organico il direttore, tre pediatri a tempo pieno, un pediatra part time al 50%: con numeri così esigui è un miracolo garantire un servizio di tale quantità e qualità – ha esclamto -. Con riferimento alle prestazioni esterne, la cooperativa medica fornisce, mediamente, 15-18 turni/mese (notti e festivi), a fronte di un fabbisogno di 25-28 turni. I restanti turni sono coperti in parte dai colleghi in convenzione (Asl Alessandria e Magenta) e in parte dai pediatri in organico. Con tale personale la Struttura complessa è riuscita a mantenere, oltre all’attività ospedaliera, anche quella degli ambulatori subspecialistici pediatrici: allergologia, obesità infantile, ecografia, follow up neonatologico e, in convenzione, diabetologia pediatrica».
Manfrin: «Casi non rispecchiano la versione fornita»
In replica, il capogruppo Manfrin ha ribattuto come «siamo in presenza di due casi piuttosto recenti, che non rispecchiano per nulla la versione fornita – conclude -. Quando ci sono errori di una certa importanza, l’obiettivo deve essere quello di individuare le cause di quanto è accaduto. Non bisogna fermarsi alle 50 criticità segnalate dovute a situazioni più o meno serie perché i casi non segnalati utilizzando i canali ufficiali dell’Ausl sono molti e tanti di più. Di fronte a situazioni di questo genere bisognerebbe andare oltre la logica della “difesa d’ufficio” e cercare chiarezza su quanto riportato per evitare il fatale ripetersi di errori che possono avere conseguenze devastanti per i piccoli pazienti e per le loro famiglie».
(al.bi.)