No a un centro anti-violenza per uomini, Marzi: «non è allarme sociale»
L'assessore alla Sanità motiva così il diniego alla richiesta avanzata in un'interrogazione dal capogruppo della Lega VdA Andrea Manfrin
No a un centro anti-violenza per uomini maltrattati. L’assessore alla Sanità Carlo Marzi motiva così il diniego alla richiesta avanzata in un’interrogazione dal capogruppo della Lega VdA Andrea Manfrin.
«Condanniamo ogni forma di violenza. Il Cav può accogliere esclusivamente donne. La violenza sugli uomini non rappresenta un allarme sociale. Nel 2023 i casi di violenza sulle donne sono aumentati vertiginosamente. Gli episodi di violenza contro gli uomini sono meno di dieci nell’anno corrente senza contare che sono garantiti i servizi universali a tutti i cittadini come l’assistenza sociale o psicologica» ha spiegato Marzi in aula.
Per Manfrin è «una esigenza vera e propria avere un centro anti-violenza per uomini. Siamo contrari a ogni tipo di violenza contro qualsiasi essere vivente si rivolga. Il centro anti-violenza non è per gli uomini poiché non se ne fa carico».
Il capogruppo leghista cita il caso di un uomo «preso a calci e pugni che in estate si è rivolto alla Polizia stufo delle angherie subite tra le mura domestiche. Sarebbe sufficiente uno sportello pubblico ma non c’è la volontà di tutelare tutti nello stesso modo».
(da.ch.)