Geenna: assolta Monica Carcea nell’appello bis, pene ridotte per gli altri imputati
I giudici torinesi hanno letto il dispositivo intorno alle 13; condannati Antonio Raso, Nicola Prettico e Alessandro Giachino
Monica Carcea è stata assolta dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Pene ridotte per Antonio Raso (8 anni), Alessandro Giachino e Nicola Prettico (6 anni e 8 mesi ciascuno). È questo il verdetto del processo d’appello bis dell’inchiesta Geenna celebrato a Torino. I giudici hanno letto la sentenza intorno alle 13. L’udienza si era aperta alle 10.15 e aveva preso la parola l’avvocato Claudio Soro (difensore di Alessandro Giachino e Monica Carcea insieme alla collega Anna Peyron), per l’ultima controreplica.
Assolta Monica Carcea
Antonio Raso, Nicola Prettico e Alessandro Giachino sono accusati di associazione mafiosa. Monica Carcea è a processo per concorso esterno. Il collegio l’ha assolta «perché il fatto non sussiste».
Pene ridotte per Raso, Prettico e Giachino. I giudici torinesi hanno concesso le attenuanti agli imputati. Il ristoratore aostano è stato condannato a 8 anni per effetto anche della riqualificazione del capo di imputazione; Prettico e Giachino a 6 anni e 8 mesi.
Rideterminate le provvisionali per le parti civili, poste in solido agli imputati. Sono stati disposti 30 mila euro alla Regione Valle d’Aosta; 20 mila euro al comune di Aosta; 5 mila al comune di Saint-Pierre e altrettanti all’associazione Libera.
L’appello bis si era reso necessario dopo l’annullamento – a gennaio 2023 – delle condanne inflitte nel 2021 da parte della Cassazione. Il procedimento, davanti alla terza sezione della corte d’appello di Torino, si era aperto nel novembre dello scorso anno.
La procura generale aveva chiesto la condanna di tutti e quattro gli imputati. Per Antonio Raso era stata invocata una pena di 10 anni di carcere. Otto anni per ciascuno per Nicola Prettico e Alessandro Giachino, mentre una pena di 7 anni era stata chiesta per Monica Carcea.
Gli imputati hanno seguito il processo in libertà, dopo la revoca delle misure cautelari disposta a fine marzo 2023.
L’inchiesta Geenna
I quattro imputati erano stati arrestati il 23 gennaio 2019. Raso, Giachino e Prettico hanno lasciato il carcere il 31 marzo 2023, dopo oltre 4 anni dietro le sbarre. Carcea era stata scarceta a giugno 2019 e posta ai domiciliari. Anche questa misura cautelare era cessata nel marzo 2023.
L’inchiesta Geenna, coordinata dalla Dda di Torino, nel 2019 aveva portato in carcere, in tutto, 16 persone. In primo grado, tutti gli imputati giudicati con rito ordinario erano stati condannati (10 anni a Sorbara e Carcea; 11 a Giachino e Prettico, 13 a Raso). In appello, pene ridotte e l’assoluzione per Marco Sorbara, poi diventata definitiva.
La Cassazione aveva poi annullato le quattro condanne e disposto un nuovo processo. Per i supremi giudici, la sentenza non era adeguatamente motivata. In particolare, la motivazione relativa al presunto collegamento con la casa madre era stata definita «carente sotto alcuni profili e manifestamente illogica sotto altri».
Nel filone degli imputati giudicati con rito abbreviato, invece, erano diventate definitive ad aprile 2023 le condanne per associazione mafiosa nei confronti di Bruno Nirta, Marco Fabrizio e Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti.
(t.p.)