Covid, l’infettivologa: «non snobbate il richiamo del vaccino»
Il virus circola molto, spesso in modo asintomatico e la situazione è ampiamente sotto controllo, ma secondo gli esperti è necessario proteggere anziani e pazienti fragili e rinnovare l'assetto degli anticorpi, a meno che non si sia contratto il Covid negli ultimi mesi
Covid, l’infettivologa: «non snobbate il richiamo del vaccino».
Alzi la mano chi, nell’ultima settimana non ha sentito di qualcuno «a casa col Covid».
«Il virus circola e fa ormai parte del contesto epidemiologico e soprattutto tra i giovani circola in modo del tutto asintomatico» – spiega la dottoressa Silvia Magnani, direttrice della Struttura di Malattie Infettive dell’ospedale Parini di Aosta.
Tamponi in ospedale, situazione sotto controllo
«In ospedale, abbiamo mantenuto il tampone per i pazienti che vengono ricoverati e ci siamo accorti che il numero dei positivi è in aumento anche se non ci sono condizioni di particolare gravità.
In questo momento abbiamo tre pazienti ricoverati che hanno bisogno di ossigeno terapia».
In Italia, 8500 contagi e una novantina di decessi
A livello nazionale, la settimana appena archiviata ha segnato una leggera diminuzione delle infezioni: sono circa 8500 i contagi registrati e una novantina i decessi, a fronte di circa 82 mila tamponi effettuati.
Numeri che sono certamente influenzati dalla sottovalutazione del contagio nelle fasce d’età più giovani, dove spesso si evitano sia il tampone sia il consulto del medico.
Il carico sugli ospedali resta limitato e stabile, con i grandi anziani a rappresentare il gruppo demografico con il tasso più alto di ricovero e di mortalità.
«Necessario rinnovare l’assetto degli anticorpi»
«Probabilmente ripeterò cose dette decine e decine di volte, ma è un virus con il quale dobbiamo coesistere, che circola e che muta per ‘sviare’ la risposta del sistema immunitario.
Ecco perchè a meno di aver contratto l’infezione negli ultimi sei mesi, è necessario rinnovare l’assetto dei nostri anticorpi, per proteggere noi stessi ma anche per proteggere altre categorie di pazienti fragili che già hanno a che fare con altre patologie.
Ripeto anche che vaccinarsi non evita il contagio ma evita forme aggressive dell’infezione che verosimilmente portano problemi respiratori e bisogno d’ossigeno» spiega la dottoressa Magnani.
I vaccini però sono vittime del loro stesso successo, così come dimostrato dalla campagna vaccinale anti Covid dello scorso anno, con numeri da autentico flop. Il rischio di infezione è meno percepito, la malattia porta certamente danni minori rispetto a qualche anni fa.
«Se è ‘solo’ un’influenza, lo è grazie all’immunità di gregge e ai vaccini che hanno prodotto e rafforzato immunità.
A maggior ragione, come ci si protegge dall’influenza stagione, è bene proteggersi dal Covid, soprattutto in presenza di altre patologie – precisa la dottoressa Magnani.
Vaccino anti Covid e vaccino antinfluenzale
L’infettivologa esorta a non snobbare il richiamo vaccinale.
«Faccio la stessa identica raccomandazione per il vaccino anti Covid e per la vaccinazione antinfluenzale per gli over 60, i pazienti fragili con patologie cardiache o malattie come il diabete e per i professionisti della salute e operatori sanitari – spiega l’infettivologa dell’ospedale Parini -.
È importante proteggersi, essere preparati con un adeguato assetto immunologico.
Penso soprattutto agli anziani e ai grandi anziani.
L’ultimo vaccino Covid obbligatorio è stato nel 2021; penso che un eventuale contagio, magari con polmonite o problemi respiratori obblighino all’ospedalizzazione che non è mai auspicabile negli anziani; 3-4 giorni a letto impattano fortemente sui tempi e modalità di recupero» conclude la dottoressa Magnani.
(cinzia timpano)