La mostra Golden Rainbow apre le Pride Weeks 2024
La mostra del fotografo Salvatore Giò Gagliano inaugurata oggi alla Saletta d'arte di via Xavier de Maistre ha dato il via al calendario di eventi delle Pride Weeks che porteranno alla seconda parata del 12 ottobre
Le coperte isotermiche dorate incorniciano volti e vestono corpi di migranti come novelle icone bizantine, simbolo di nuovi martiri ai quali il fotografo Salvatore Giò Gagliano rende omaggio con Golden Rainbow.
L’inaugurazione della mostra fotografica Golden Rainbow, allestita alla saletta d’arte di via Xavier de Maistre, apre le Pride Weeks 2024 in attesa della seconda parata dell’Aosta Pride, sabato 12 ottobre.
Perché parlare di migranti all’interno di un Pride?
«Perché parlare di persone migranti significa parlar di diritti, umanità, parlare di marginalità e il margine è il luogo che noi persone queer da sempre abitiamo» spiega Giulio Gasperini, presidente di Arcigay Valle d’Aosta – Queer VdA.
«Oggi dobbiamo essere felici perché iniziamo il nostro terzo percorso che ci porterà alla parata del 12 ottobre» dice l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Aosta, Clotilde Forcellati.
«È una comunità intera, non solo la comunità Lgbtqia+, che porta avanti questo progetto, per questo non ci si deve sentire soli, perché c’è una comunità che cammina insieme».
Golden Rainbow
La mostra riunisce alcune immagini del fotografo Salvatore Giò Gagliano scattate in anni diversi ma con un unico fil rouge, quella coperta isotermica che, dopo il giubbotto salvagente arancione, è la prima cosa che fa sapere alle persone migranti che arrivano in Italia sulle barche, di essere in salvo.
«Golden Rainbow nasce nel 2019 con Arcigay Vercelli che seguiva un progetto su africani richiedenti asilo politico essendo della comunità Lgbtqia+, per il Pride di Vercelli ho cercato di raccontare le loro storie e mi sono avvicinato a loro come loro sono stati accolti quando sono arrivati in Italia, con la coperta isotermica» spiega Gagliano.
«Ho pensato all’icona bizantina che utilizza proprio l’oro per questi che sono i nuovi martiri, i nuovi santi».
Oro e rainbow, dove l’arcobaleno rappresenta un simbolo di un collegamento tra due punti, Africa e Italia, «un prima e dopo la pioggia; per tutti questi uomini è un ponte tra due vite, quella che ci si desidera lasciare alle spalle e quella che si desidera raggiungere, con la consapevolezza che la strada sarà lunga e tortuosa».
Golden Rainbow sono i volti incorniciati dal telo isotermico dorato al centro della saletta d’arte.
Sulle pareti le immagini di Rise and Shine, progetto dell’anno successivo, dove la coperta isotermica diventa abito e accarezza ogni emozione di quei corpi compagna di quel viaggio fatto non solo attraversando il mare, ma soprattutto attraversando se stessi alla conquista della propria emancipazione, giustizia, riscatto.
Il percorso espositivo termina con Impressioni/Riflessioni, due scatti che poggiano su un’onda, un mare dorato.
«Ho fotografato questa barca sulla spiaggia perché mi aveva colpito, solo dopo ho pensato che quel rosso faceva pensare al sangue, il nero della notte alla morte. Nel secondo scatto ho interamente ricoperto la barca con la coperta isotermica… chi salirebbe mai su quella barca se non fosse davvero costretto?».
La mostra rimarrà aperta da mercoledì 25 a lunedì 30 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, ingresso libero.
Le Pride Weeks
Il calendario delle settimane dell’orgoglio prosegue mercoledì 25, dalle 10 alle 20, sempre nella saletta d’arte di via Xavier de Maistre, con Basterà il mio nome, staffetta di lettura dei nomi delle vittime delle frontiere europee, 63.279 negli ultimi dieci anni nei luoghi di frontiera.
Venerdì 27, alle 21, Fabio Canino porterà sul palco del Teatro Giacosa il suo Fiesta, la commedia tributo a Raffaella Carrà e alle sue canzoni, scritta e interpretata da Canino, uno spassoso spettacolo in cui ci si diverte riflettendo sul mondo gay e su argomenti di attualità, dalla politica alla religione. L’ingresso è libero su prenotazione (www.aostapride.it).
Si prosegue lunedì 30 settembre, alle 21 nel Teatro Spazio Plus (ex Cittadella) con Luca Trapanese che presenterà il suo romanzo Non chiedermi chi sono.
Si affronterà il tema del lavoro mercoledì 2 ottobre (con Vitto Pascale e Sandro Gallittu, salone Cgil alle 18) mentre il giorno seguente, appuntamento con Cinequeer, la maratona di cortometraggi con la collaborazione del Festival Orlando di Bergamo.
Tre gli appuntamenti con l’antropologa Cristina Cassese che presenterà il suo libro Il bello che piace (venerdì 4 ottobre, bocciofila quartiere Cogne) e terrà due laboratori (sabato 5 ottobre) per bambini 6-10 anni e per ragazzi 11-14.
Alla sede del Csv, si parlerà si grassofobia domenica 6 ottobre con le attiviste Valentina Quattrocchi e Sabrina Russo del Collettivo Grass*.
Ci sarà anche una conferenza con la storica Laura Schettini che parlerà di ideologie gender nella storia nella conferenza organizzata con UniVdA e Ordine dei Giornalisti della Valle d’Aosta.
Pimp my pride mercoledì 9 ottobre, serata all’insegna del colore per preparare cartelli e striscioni per la parata.
Il secondo appuntamento con il grande schermo sarà dedicato a Orlando, ma biographie politique, docu-film del regista e filosofo Paul Preciado, che verrà proiettato alla Biblioteca Ida Desandré, giovedì 10 ottobre alle 21.
Venerdì 11 ottobre chiuderà il calendario degli eventi culturali uno degli ospiti più attesi di quest’anno, che aprirà proprio ad Aosta il suo tour autunnale: Immanuel Casto, per la prima volta in Valle, con Non erano battute, un monologo meta-comico che sviluppa i temi della comunicazione spesso affrontati dall’artista sui suoi canali social.
(erika david)