Successo per il Festival AnimaTerrae, quasi 600 ingressi
Successo per il Festival AnimaTerrae, quasi 600 ingressi.
La seconda edizione di AnimaTerrae, che ha coinvolto i comuni di Châtillon e Saint-Denis, si è chiusa domenica 22 settembre registrando il raddoppio di presenze rispetto al 2023.
Sedici gli eventi gratuiti in calendario e sette shooting fotografici (che hanno raccolto i volti del pubblico, anch’essi parte delle anime del territorio). Anche nel 2024 il calendario si è inserito nel programma di Plaisirs de culture en Vallée d’Aosta per le Giornate Europee del Patrimonio.
Il Festival ha voluto centrare l’attenzione sulle persone, “lavorando su un percorso di individuazione, parlando cioè di individui e creature che hanno abitato questi luoghi, e che, attraverso la narrazione della loro vita, esprimono storie universali”, ” spiega il direttore artistico Enrico Montrosset.
Numerosi i nomi di personaggi illustri e altri meno conosciuti che hanno risuonato nelle giornate della rassegna. Di Emile Chanoux ha parlato lo storico Alessandro Celi accompagnato dall’attrice Paola Zaramella che ha letto e reinterpretato alcuni testi. L’archivista Daniela Bernini ha ripercorso la vita di Eugenia Martinet, ancora così poco nota ai valdostani. Maura Susanna ha riproposto in musica alcuni suoi componimenti.
Il Festival AnimaTerrae è organizzato dal Consorzio Saint-Vincent Turismo con il comune di Châtillon e il comune di Saint-Denis, a cui si uniscono l’associazione giovanile Les Buébos dé Tsateillon e l’associazione culturale Strade del Cinema. E’ sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso il bando “Territori in luce”.
Personaggi illustri e meno noti
Protagonista indiscussa di Saint-Denis è Johanneta Cauda, condannata al rogo nel 1428 perché accusata di stregoneria. Una vita funesta interpretata ancora una volta da Paola Zaramella che ha voluto attualizzarne la biografia parlando di donne, libertà e diritti. La storia di Ida Desandré ha risuonato nelle corde della voce e della chitarra del figlio, Roberto Contardo. Anche il Pekelin e il fumetto a lui dedicato negli anni ‘70 hanno trovato il proprio spazio. Il suo mito risale al XV secolo e rappresenta per la comunità di Châtillon un esempio di coraggio e fermezza.
Soddisfatto, per questa seconda edizione, il team di progetto. Ringrazia lo staff il Consorzio Saint-Vincent Turismo, capofila del percorso: “Il Festival AnimaTerrae è un’occasione unica per il nostro territorio da offrire ai turisti come ai nostri concittadini”, spiega Cristina Rore, vicepresidente -; esso indica la via da seguire per una valorizzazione ampia e coerente dei Comuni: la collaborazione da una parte e l’alto livello delle proposte artistiche sono due pilastri a cui non possiamo rinunciare”.
“La seconda edizione ha permesso a tutte e a tutti di apprezzare il territorio del nostro comune, conoscendo angoli nascosti e approfondendo le storie dei suoi cittadini illustri con un approccio non convenzionale ma fresco, giovane e mai noioso che ha introdotto i partecipanti a tematiche non sempre semplici – commenta il sindaco di Chatillon, Camillo Dujany -. Sviluppare un attaccamento al territorio e alle persone che lo abitano passa tanto dal conoscere la storia e le radici che lo contraddistinguono quanto dalla condivisione di tempi ricchi come quelli del Festival”.
(re.aostanews.it)