Caso Longarini: all’ex procuratore di Aosta un indennizzo di 48.800 euro
La corte d'appello di Milano ha accolto la richiesta del magistrato, che era finito ai domiciliari nel 2017 e poi era stato assolto da tutte le accuse in via definitiva
Un indennizzo per ingiusta detenzione di 48.800 euro all’ex procuratore di Aosta Pasquale Longarini. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Milano, accogliendo la richiesta del magistrato, rappresentato dagli avvocati Ascanio Donadio e Corinne Margueret. Il provvedimento è diventato definitivo la settimana scorsa. La procura generale non ha presentato ricorso.
Indennizzo all’ex procuratore di Aosta
La discussione è avvenuta il 5 giugno. Il 7 agosto la Corte d’Appello di Milano ha accolto la richiesta di indennizzo.
Pasquale Longarini era stato posto agli arresti domiciliari il 30 gennaio 2017. Era accusato di induzione indebita, rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento. Dopo 61 giorni la misura era cessata.
Secondo l’accusa, nell’aprile 2015 il magistrato avrebbe aiutato Gerardo Cuomo a eludere le investigazioni condotte dalla DDA di Torino, che stava seguendo Giuseppe Nirta (poi ucciso in Spagna); l’imprenditore era intercettato in quanto in rapporti commerciali con l’esponente del clan di San Luca.
Per la Procura di Milano, Longarini avrebbe rivelato a Cuomo proprio il fatto che quest’ultimo era sottoposto a intercettazioni.
L’altra accusa riguardava il fatto che, nel 2016, per gli inquirenti l’ex pm «essendo titolare di un procedimento penale a carico di Barathier, in accordo con Cuomo, sollecitava Barathier a effettuare forniture di prodotti dal Caseificio valdostano (di Cuomo ndr) per l’albergo» di Barathier.
Pasquale Longarini è stato assolto da tutte le accuse a livello penale. La sentenza è diventata definitiva nell’ottobre 2021. Assolti anche l’imprenditore Gerardo Cuomo e l’albergatore Sergio Barathier, che erano finiti con lui a processo.
Anche a livello disciplinare Longarini è stato scagionato.
L’indennizzo riconosciuto è circa sette volte superiore a quello che sarebbe stato riconosciuto con la somma aritmetica prevista per ogni giorno di arresti domiciliari (117 euro al giorno).
La motivazione
La Corte ha stabilito che all’esito dei procedimenti penale e disciplinare il magistrato ha tenuto «comportamenti del tutto neutri, inidonei ad influire concausalmente nell’applicazione e nel successivo mantenimento della misura restrittiva della liberà personale a suo carico».
La corte, nelle motivazioni, ha sottolineato che va «considerato il nocumento derivante dall’appannamento dell’immagine dell’istante, tanto più intaccata dallo strepitus fori in relazione al peculiare contesto ambientale e lavorativo dott. Longarini, il quale ricopriva, all’epoca dei fatti, il ruolo di Procuratore della Repubblica facente funzioni presso il tribunale di Aosta e di Presidente di Sezione della Commissione Tributaria Regionale, le cui qualità personali e professionali erano state positivamente valutate dal Consiglio Giudiziario e successivamente erano state ribadite dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Aosta in data 31 gennaio 2020, erano state confermate in sede di ispezione ordinaria e, infine, erano state riconosciute dal Consiglio Giudiziario, dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e dal Presidente del Tribunale di Imperia. Inoltre, il ricorrente ha documentato di godere di elevata considerazione nella comunità valdostana, a livello nazionale e internazionale».
Il commento
Pasquale Longarini non ha voluto commentare la vicenda. Soddisfatti gli avvocati Donadio e Margueret: «Il risultato ottenuto vale come un definitivo riconoscimento della correttezza del dottor Longarini e del modo in cui ha svolto il proprio ruolo di magistrato».
E ancora. «Crediamo che questo provvedimento, unitamente alle assoluzioni penali e disciplinari, valgano a riabilitare in maniera incontestabile e definitiva l’immagine di una persona per bene che ha lavorato seriamente e correttamente in Valle d’Aosta; ottenendo significativi risultati e la stima di una intera comunità».
(t.p.)