Risanamento della finanza pubblica: i Comuni valdostani dovranno versare 500 mila euro
La Corte Costituzionale ha bocciato le ragioni di legittimità costituzionale sollevate dalla nostra regione sul contributo aggiuntivo richiesto alle regioni
Risanamento della finanza pubblica: i Comuni valdostani dovranno versare 500 mila euro
La Corte Costituzionale ha dichiarato la non fondatezza della questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Regione in tema di contributo aggiuntivo per il risanamento della finanza pubblica.
Lo ha comunicato il presidente della Regione Renzo Testolin, citando la sentenza 145 dello scorso luglio.
«Il ricorso era stato deliberato dalla Giunta regionale – ha detto il Presidente Testolin – in quanto la disposizione impugnata è stata considerata lesiva dell’autonomia finanziaria regionale poiché prevede un contributo aggiuntivo per il risanamento della finanza pubblica, posto direttamente a carico dei Comuni valdostani, determinato dallo Stato separatamente dal contributo previsto a carico della Regione».
«Nessun coinvolgimento della Regione»
Secondo quanto riferito dal presidente Testolin, il contributo aggiuntivo è stato disposto dallo Stato «in modo unilaterale, senza coinvolgere la Regione, nonostante il contributo alla finanza pubblica sia stato determinato per la Regione Valle d’Aosta e per i suoi enti locali, fino all’anno 2025, con gli Accordi bilaterali sottoscritti nel 2018 e nel 2021.
Il ricorso presentato dalla Regione mirava sostanzialmente a far riconosce anche per la Valle d’Aosta la “natura integrata del sistema degli enti territoriali”.»
Non c’è margine per riconoscere il sistema integrato
La Corte ha rigettato tale argomento ritenendo la Regione semplicemente il soggetto che ha il compito di eseguire e ricevere i pagamenti nei confronti dello Stato per conto dei Comuni valdostani e, con riferimento alla natura integrata del sistema degli enti territoriali, questo emergerebbe per le altre autonomie speciali da specifiche norme di attuazione statutaria in materia di coordinamento della finanza pubblica.
La sentenza non lascia margini per il riconoscimento, a legislazione vigente, del modello di “sistema integrato” così come auspicato dalla Regione.
In assenza di una espressa previsione normativa che chiarisca l’esistenza, anche in Valle d’Aosta, di un sistema finanziario integrato della Regione e dei propri enti locali in cui la Regione si ponga come unico interlocutore dello Stato nei reciproci rapporti finanziari, pertanto, anche i Comuni della Valle d’Aosta sono tenuti a contribuire, sia pure per il tramite della Regione, agli obiettivi di finanza pubblica.
Un gruppo di lavoro per un sistema integrato della finanza regionale a quella degli enti locali
«Ho richiesto al Segretario generale di attivare uno specifico gruppo di lavoro per valutare l’elaborazione di una norma di attuazione finalizzata a prevedere un sistema integrato della finanza regionale con quella degli enti locali della Valle d’Aosta analogamente a quanto previsto per le Regioni autonome – ha concluso il presidente Testolin.
Quasi 500 mila euro per gli anni 2024 e 2025
La Regione è perciò tenuta al versamento del contributo aggiuntivo stabilito, per gli anni 2024 e 2025, per tutti i Comuni, in complessivi 100 milioni di euro, di cui 495.456 per i Comuni valdostani.
La Regione sta predisponendo un disegno di legge attraverso il quale assume a suo carico l’onere del versamento in favore dello Stato di tale contributo, operando, a tale fine, una compensazione sul trasferimento delle risorse statali assegnate ai Comuni valdostani».
(re.aostanews.it)