Federica Squarcini, nuova centrale della Igor Gorgonzola Novara: «Ho deciso di mettermi in gioco in un club ambizioso»
Le impressioni dell'ex Conegliano alla vigilia della Courmayeur Cup
Federica Squarcini, reudce dai grandi trionfi a Conegliano, è approdata alla Igor Gorgonzola Novara. La centrale classe 2000 aveva sfiorato il mondo novarese già da ragazzina, con un provino all’età di 14 anni. Ora, una nuova avventura e subito un appuntamento di alto livello con la Courmayeur Cup.
Le parole di Federica Squarcini
La forte giocatrice di Pontedera, che il 24 settembre compirà 24 anni, ha parlato ai microfoni di Gazzetta Matin.
Lasciare la Conegliano piglia tutto delle ultime due stagioni non deve essere stato semplice: com’è maturata questa decisione?
«È impossibile dimenticare quelle due stagioni. Abbiamo vinto tantissimo, facendo qualcosa di unico, personalmente non ero abituata a vincere così tanto. È stato difficile andare via, anche perché si era creata una bellissima squadra, non smetterò mai di ringraziare lo staff e le ragazze con cui ho vissuto un sogno. Ho ricevuto la chiamata di Novara, l’ho trovata interessante e ho deciso di rimettermi in gioco in un club ambizioso. Cercherò di dare il massimo, ma non devo dimenticare che è grazie a Conegliano ho ricevuto questa chiamata».
Lei e Novara vi eravate sfiorate tanti anni fa, quando da giovanissima ha fatto un provino: cosa significa vestire ora questa maglia?
«È strano, quando mi hanno chiamato ho pensato a quel provino di 14 anni, fatto nella stessa palestra dove ci stiamo allenando, perché quella principale non è ancora disponibile. Sono passati 10 anni e questa volta ci sono tornata perché mi hanno chiamato loro. È stato il destino, sono contenta di essere qua».
Qual è stato l’impatto con il club e la società?
«Ottimo. Conoscevo già diverse ragazze, però sono rimasta sorpresa che in un mese si sia già creato un grande gruppo, siamo tutte disponibili e abbiamo voglia di lavorare e dare il massimo in palestra. Sono fiduciosa, crescere insieme, dobbiamo continuare così. Pian piano troveremo la giusta quadra per assimilare il nostro sistema di gioco».
Federica Squarcini: «Lavorare con Lorenzo Bernardi è un onore»
Qual è il ricordo più bello che si è portata via dal Veneto?
«Tutto il calore che le persone che seguono la squadra trasmettono alle giocatrici, non solo in occasione delle partite ufficiali. Ogni singola iniziativa è seguita con tanto calore e amore che non trovi ovunque e che ti ripaga dei sacrifici. Tutto questo non è scontato ed è meritato».
Cosa significa lavorare in palestra con un allenatore come Lorenzo Bernardi?
«Lavorare con un ex giocatore di quel calibro che adesso allena è prima di tutto un onore. Oltre a darti la sua opinione da coach, può catapultarsi in noi stesse perché in campo ha vissuto tante situazioni che noi viviamo e altre che non abbiamo ancora vissuto. Un personaggio come lui può darci due punti di vista, uno da tecnico e uno da ex giocatore. È arrivato soltanto a fine mese, stiamo ponendo le basi per la stagione, specie per i momenti difficili, ci ha messo in guardia che ce ne saranno molti, riuscire a vincere le partite in cui non si gioca bene è fondamentale. In palestra stiamo lavorando tante ore».
Quali sono le sensazioni dopo questo primo mese di lavoro?
«Molto positive penso per tutte noi, ci stiamo trovando bene. In questo momento è tutto molto bello».
Conosce la Valle d’Aosta?
«Non la conosco, non ci sono mai venuta, ho girato un po’ il Nord, ma più su di Cuneo non mi sono mai spinta. So che Courmayeur è una località molto bella e rinomata, sono curiosa. Mio papà ci è venuto per lavoro, quando ha saputo dove avremmo giocato questo torneo, mi ha detto che avrebbe voluto venire lui al mio posto».
Federica Squarcini: «Jessica Joly è una ragazza molto grintosa, mi piacerebbe rivederla»
A Sassuolo ha giocato e vinto la Coppa Italia con Jessica Joly, che ricordi ha di lei?
«Ci siamo conosciute a Sassuolo in una stagione importante, eravamo giovanissime con una big come Lucia Crisanti a farci da chioccia. L’obiettivo era fare bene, c’era tanto talento, ma non pensavamo di vincere. Ci siamo trovate lì e abbiamo approfittato della situazione, portando a casa la Coppa Italia. La finale di Verona contro Mondovì è stata pazzesca, loro avevano molto più tifosi di noi ed erano lì per vincere, dal primo punto ci siamo subito fatte valere e l’abbiamo portata a casa. È una vittoria che non mi dimenticherò mai, non avrei mai pensato di farcela. Jessica è una ragazza molto grintosa, non molla mai, ha contribuito in maniera importante a quella vittoria, se non ricordo male ha proprio firmato l’ultimo punto. In quella stagione siamo diventate amiche, uscivamo molto insieme, è un po’ che non ci sentiamo, mi piacerebbe rivederla».
Federica Squarcini: «È un torneo con squadre di altissimo livello»
Cosa vuol dire questo quadrangolare di alto livello alla vigilia dell’inizio del campionato?
«È un bel torneo con squadre di altissimo livello che ci aiuterà a prepararci bene per l’inizio del campionato. Le altre tre formazioni puntano a vincere lo scudetto, noi vogliamo migliorare la semifinale dell’anno scorso».
A Courmayeur affronterà subito le sue ex compagne di squadra: che effetto le farà?
«Sarà molto tosta, anche emotivamente. Avendoci giocato due anni, so che affrontarle è molto difficile. Il successo di Conegliano non ha un unico segreto, a fare la differenza sono tanti fattori, l’organizzazione della società, la professionalità dello staff, la mentalità. Alle giocatrici non manca niente per lavorare bene, non si arrendono mai, vincono e pensano alla prossima vittoria, questo aiuta a non perdere mai di vista quello che si deve fare».
Chi vince la Courmayeur Cup?
«Lo dico sabato sera (ride, ndr). Sarà sicuramente un torneo di alto livello, lo spettacolo non mancherà».
Dove può arrivare Novara quest’anno?
«Speriamo il più in alto possibile, noi cercheremo di dare il massimo. Arriviamo da una bella stagione, proveremo a replicarla e a fare meglio. Abbiamo anche la Coppa CEV, nella quale cercheremo di arrivare il più avanti possibile. Siamo in fase di costruzione, l’obiettivo è portare a casa tutto quello che è possibile».
Federica Squarcini: «Arrivare alle olimpiadi e vincere l’oro è il massimo»
Come ha vissuto il trionfo della nazionale a Parigi?
«È stato bello. Ho seguito la finale a casa, mi sono un po’ immaginata le emozioni delle mie compagne, è stato un sogno che si è realizzato, c’era il tabù delle semifinali che diventava pesante. È stata una bella estate, la nazionale ha conquistato il pass olimpico vincendo con la VNL e poi ha conquistato l’oro. Purtroppo non ho provato quelle sensazioni, ma le ho percepite dalle parole delle mie compagne, che credo soltanto adesso stiano capendo quello che hanno fatto. Arrivare a una competizione del genere e portarsi a casa l’oro è il massimo, sono molto contenta del percorso che hanno fatto».
Quanto può essere importante questo successo per tutto il movimento?
«Molto importante. Questa è una vittoria frutto di un percorso che dimostra la validità del lavoro svolto da tutti gli allenatori, sia quelli che c’erano prima, che quelli che ci sono adesso. È una spinta in più per tutto il movimento».
Con la canotta azzurra ha vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo, il pensiero alla nazionale c’è sempre?
«Sarebbe bello, piacerebbe a me, come piacerebbe a tutte le altre giocatrici. So che c’è tanto da lavorare per riconquistare la maglia azzurra, ci sono tante ragazze che se lo meritano giocando stagioni pazzesche. Cercherò di dare sempre il massimo e migliorare il più possibile, poi vedremo se arriverà la chiamata azzurra. La nazionale è un mio sogno, ma so che lo è anche per le altre. Prima di tutto devo pensare al campionato e a questa stagione, se non arriverà, continuerò a lavorare perché accada».
(Davide Pellegrino)