Anna Danesi, capitano dell’Italia del volley d’oro a Parigi: «Importante iniziare con un torneo di questo livello»
Le parole della forte centrale classe 1996 alla vigilia della Courmayeur Cup
Tra le stelle che brilleranno ai piedi del Monte Bianco c’è anche quella della capitana della Nazionale Anna Danesi. La forte centrale classe 1996, che insieme alle compagne ha fatto emozionare l’Italia nella splendida cavalcata verso l’oro olimpico, è tornata al Vero Volley, dove ritrova alcune delle azzurre che guidate, da quella leggenda che risponde al nome di Julio Velasco, ha sbancato Parigi demolendo gli Stati Uniti in finale.
Il Vero Volley, reduce da una stagione che l’ha visto arrivare in fondo a tutte le competizioni, può contare per il 2024-2025 tra le altre su Alessia Orro, Myriam Sylla e Paola Egonu. Scusate se è poco.
Le parole di Anna Danesi
Alla vigilia della Courmayeur Cup, Anna Danesi ha parlato ai microfoni di Gazzetta Matin.
La Courmayeur Cup mette di fronte le migliori squadre italiane. Quanto è importante poter avvicinare il campionato con una manifestazione di questo livello?
«È molto importante, perché di tempo per fare amichevoli e tornei non ce n’è molto in preparazione e poter giocare tra quelle che penso che saremo le prime quattro squadre in classifica permette di capire il livello di gioco e cosa puoi migliorare. È bello che sia organizzato un torneo di questa portata».
Conosce la Valle d’Aosta?
«Ci sono venuta due volte e una di queste alle terme di Pré-Saint-Didier, quindi ho un ricordo più legato a un momento di relax».
Anna Danesi: «Contenta di essere tornata qui»
Quando e come ha maturato la scelta di tornare alla Vero Volley?
«L’ho maturata presto, perché dobbiamo fare delle scelte di mercato già verso gennaio o febbraio, con il campionato a metà strada. Sono contenta di essere tornata dove ho giocato tre anni, mi sono trovata bene, sapevo il valore della rosa e la scelta è stata facile. Mi sono avvicinata a casa e sono con il mio fidanzato. Unendo tutti i punti è stato facile prendere questa decisione».
Quali sono le impressioni alla vigilia della nuova stagione?
«Abbiamo una buonissima squadra, ma siamo ancora molto in fase di rodaggio, sappiamo che chiunque metti in campo può fare la differenza. In questa fase dobbiamo scoprirci e conoscerci, non c’è stato ancora molto tempo per uscire insieme, credo che sfrutteremo il torneo per farlo. Le basi sono buone, ma la strada è lunga. Però, come dice il proverbio, chi ben comincia è a metà dell’opera».
Vero Volley l’anno scorso è arrivata in fondo a tutte le competizioni. Quanto sarà difficile ripetersi?
«Ogni anno si punta ad arrivare almeno in finale, gli obiettivi sono gli stessi. Sono ottimista per una volta, di solito vedo il bicchiere mezzo vuoto, ma penso che questa volta possiamo farcela. In Champions ci saranno tante squadre forti, nelle competizioni nazionali conosciamo il nostro valore».
Come si sta trovando con Stefano Lavarini?
«L’avevo già avuto a Novara, poi sono due contesti diversi e sono passati due anni. Per ora sta andando bene, sarà un po’ da riscoprire anche lui, l’esperienza in Turchia lo ha cambiato. I buoni propositi ci sono per lavorare con le mie compagne e per fare un buon lavoro con lui».
Anna Danesi: «Tante campionesse olimpiche? Ci aiuterà nei momenti no»
Quanto cambia a livello di pressione avere un roster con tante campionesse olimpiche?
«A noi in realtà niente, adesso abbiamo in mente altri obiettivi, pur riconoscendo quanto ottenuto. Quel risultato servirà nei momenti no, in cui ti ricorderai quello che è successo e ti aiuterà a risollevare il morale. Spero che non pesi, vogliamo vederci come semplici compagne che hanno vinto questa cosa, il torneo della baguette come lo chiamavamo in gruppo. Ora ci siamo ritrovate a giocare tutte e quattro insieme e questo all’inizio può fare la differenza, quando le squadre sono ancora in rodaggio, mentre noi è da tutta l’estate di fatto che giochiamo insieme».
Nel 2024 sono arrivati il successo in Nations League e, soprattutto, quello storico alle Olimpiadi. Quanto sono importanti questi risultati per tutto il movimento?
«Sono importanti perché ogni volta che noi vinciamo ne guadagna tutto il movimento. Nel 2021 un amico che fa l’allenatore mi ha detto “non sai quante bimbe iscritte quest’anno”. E si trattava di un bronzo agli Europei, ora con le olimpiadi mi auguro che ci sia ancora più affluenza in palestra. Se da due settimane all’anno in cui si parla di pallavolo e non di calcio riusciamo a salire a tre, è già un ottimo risultato».
Anna Danesi: «Essere capitano? Le mie compagne mi hanno facilitato il compito»
Come ha vissuto l’essere il capitano della nazionale?
«Le mie compagne mi hanno facilitato il compito, è stato più facile del previsto, poi avevo Julio Velasco ed è stato facile. Eravamo concentrate sull’obiettivo, non ci sono state molte problematiche extra».
Cosa vuol dire lavorare con un’istituzione come Julio Velasco? Cosa ha imparato da lui?
«Noi non lo conoscevamo, ha allenato la generazione dei fenomeni, ma nessuna lo conosceva di persona. Lo abbiamo conosciuto durante l’estate, riesce a trasmettere tantissime cose in maniera positiva, energica. Ha detto tante cose, bravissimo comunicatore, quello che ci ha detto ce lo ricorderemo le cose anche fuori dal campo».
Anna Danesi: «Velasco ci ha fatto capire che ognuna deve mettere quello che ha»
Cosa vi ha dato in più Velasco?
«Ci ha fatto capire che ognuna deve mettere quello che ha in quel momento. Se una ha 50, mette 50. Se un giorno una ha 60, metterà 60 e le altre faranno di tutto per sopperire e per aiutarsi. Questa è una delle tante cose che ci ha detto, per raccontarle tutte ci vorrebbero settimane».
L’oro olimpico ha emozionato l’Italia. Quando avete capito che si poteva fare?
«Ci siamo sicuramente rilassate quando abbiamo vinto i quarti, la Serbia ci aveva buttato fuori da Tokyo e aver superato quello scoglio è stato importante. Lo abbiamo capito man mano, è una cosa che è venuta da sé, abbiamo pensato partita dopo partita, lasciandoci emozionare. Abbiamo giocato sempre con quello che potevamo dare e insieme abbiamo creato la sommatoria che ha portato al successo».
Anna Danesi: «Il mondiale? Ora non ci voglio pensare»
L’anno prossimo ci saranno i Mondiali. Dopo un argento e un bronzo, l’oro sarebbe una chiusura del cerchio?
«In effetti ci manca quella medaglia, abbiamo saputo che Julio rimane e penso che ci giocheremo tutte le cartucce a nostra disposizione, spero con meno pressione di quella che avevamo negli ultimi anni. Poi ogni competizione è a sé, ora non ci voglio pensare, perché mancano tanti mesi».
Da capitano della nazionale, cosa direbbe a una bambina che entra per la prima volta in una palestra di pallavolo?
«Semplicemente di credere in quello che fa, di non mollare, anche quando non le va o non le viene un esercizio, perché non è tutto rose e fiori. Sono molti di più i periodi no e le sconfitte che le vittorie, quindi è importante non mollare».
(Thomas Piccot)