Tor des Géants, Martin Perrier si scusa con François D’Haene: «Ho usato modi e termini inaccettabili e inadeguati»
Il terzo classificato chiude la polemica sollevata martedì con un lungo posto sui social nel quale fa ammenda
Martin Perrier si scusa con François D’Haene dopo le accuse nel penultimo giorno di Tor des Géants.
Il terzo classificato ha chiuso ieri la polemica sollevata martedì.
In un lungo posto sui social ha fatto ammenda nei confronti del vincitore della gara.
Martin Perrier si scusa con François D’Haene
Polemica chiusa, anche se la brutta figura rimane.
Martin Perrier, balzato alle cronache martedì, ha cercato ieri di rimediare al disastro combinato.
L’atleta del Team Kailas aveva fatto consegnare prima di Oyace una lettera a François D’Haene.
Nella missiva veniva intimato al connazionale di ritirarsi entro mezzanotte, pena la divulgazione di immagini che avrebbero provato la sua violazione del regolamento per accompagnamento irregolare.
L’entourage di D’Haene aveva replicato prontamente che François, in accordo con l’organizzazione, veniva seguito da videomaker e fotografi per la reazzazione di un film sul Tor.
Le posizioni diverse dei due al traguardo
Al traguardo, intervistati da Gazzetta Matin – Aosta TV, i due avevano avuto posizioni molto diverse.
D’Haene era parso molto arrabbiato e aveva rimproverato al rivale di non averlo affrontato di persona.
Perrier, invece, aveva glissato, dicendo che non si era occupato più della vicenda da Niel.
Il terzo assoluto aveva concluso che avrebbe detto qualcosa in più dopo un confronto con l’avversario.
Martin Perrier: «Ho parlato con François e gli ho fatto le mie scuse»
Martin Perrier ha completamente cambiato il tiro.
«Il giorno dopo l’arrivo ho avuto una lunga conversazione con François D’Haene – ha esordito Perrier -. Mi sono spiegato con lui e gli ho presentato le mie scuse».
Martin Perrier: «Ho usato modi e termini inaccettabili e inadeguati»
Perrier passa quindi alle scuse pubbliche.
«Nei primi 200 km di gara ho ricevuto numerosi contributi da spettatori, assistenti e altri atleti che indicavano che François era spesso accompagnato – scrive Perrier -. Prima di presentare un reclamo, ho pensato di rivolgermi a lui, perché non potevo immaginare che un grande campione come lui potesse correre contro le regole. Gli ho scritto una lettera che doveva rimanere privata. La mia intenzione non era cattiva, ma i modi e i termini utilizzati sono stati inaccettabili e inadeguati».
(d.p.)