Mattarella in Valle, Testolin: «valorizzare la specificità del territorio con nuove prospettive per le Autonomie speciali»
Secondo il presidente della Regione, «differenziazione e particolarismo non devono essere visti come causa o conseguenza di privilegi o spaccature, ma piuttosto come opportunità per arricchire un'organizzazione della Repubblica»
Mattarella in Valle, Testolin: «valorizzare la specificità del territorio con nuove prospettive per le Autonomie speciali».
Il Canto degli Italiani e Montagnes Valdôtaines eseguiti dal Coro di Verrès hanno aperto stamattina, sul palco del Teatro Giacosa, la cerimonia per ricordare l’anniversario della promulgazione dei decreti luogotenenziali del 7 settembre 1945 che gettarono le basi della nostra autonomia.
Il contributo del gruppo teatrale Digourdì
È seguito il bel contributo del gruppo Digourdì sul tema Résistance, Libération, Autonomie, con letture che hanno ricordato la liberazione di Aosta, avvenuta il 28 aprile 1945, ma anche la staffetta partigiana Aurora ‘Lola’ Vuillerminaz, il martire della Resistenza Emile Chanoux, la riunione della Jeune Vallée d’Aosta alla fine degli anni ’20, la figura di Maria Ida Viglino, Federico Chabod ma anche la presentazione dei decreti luogotenenziali.
«Per i popoli di tutto il mondo che soffrono e lottano per il trionfo della libertà, per il rispetto dei diritto e per una pace giusta ed equa.
Che il popolo valdostano non dimentichi mai le libertà riconquistate a prezzo di tanto sacrificio».
Così si è concluso il contributo del gruppo Digourdì, ricordando, nell’agosto 1952, la visita del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, a Ollomont, accolto dal presidente della Regione Severino Caveri.
Dopo l’intervento del sindaco di Aosta Gianni Nuti ha preso la parola il presidente della Regione Renzo Testolin.
Il decreto legislativo numero 545
Testolin ha ricordato come «il 7 settembre 1945 veniva promulgato il decreto legislativo luogotenenziale numero 545. Atto normativo attraverso il quale la Valle d’Aosta venne costituita come circoscrizione autonoma con un ordinamento amministrativo speciale entro l’unità politica dello Stato italiano, sulla base dell’uguaglianza dei diritti di tutti i cittadini italiani e che ispirano la vita della Nazione».
Il consolidamento dell’autonomia
Il Presidente Testolin ha proseguito il suo excursus storico arrivando al consolidamento dell’autonomia con il consolidamento della Costituzione repubblicana e con lo Statuto speciale «il cui disegno di legge costituzionale fu relatore Emilio Lussu, fervente autonomista, scrittore e politico, eletto nelle liste del Partito sardo d’azione» ha ricordato Testolin.
«Opportunità di arricchimento, non privilegio»
Parlando di attribuzioni delle regioni, Testolin ha precisato che «differenziazione e particolarismo non devono essere visti come causa o conseguenza di privilegi o spaccature, ma piuttosto come opportunità per arricchire un’organizzazione della Repubblica in cui la ripartizione verticale dei poteri pubblici e naturalmente differenziata e capace di valorizzare le specificità e le sfumature che sono la ricchezza di un popolo e non elemento da appiattire».
Secondo il presidente della Rgione, «il percorso intraprese dovrebbe aprire ulteriori prospettive per le autonomie speciali, per beneficiare dei più ampi margini di autonomia assegnati alle regioni dalla riforma costituzionale del Titolo V».
«Crediamo che la lungimiranza di chi ha approvato il nostro Statuto speciale sia stata ripagata nel tempo da una corretta assunzione di responsabilità e da un autogoverno che meritano oggi di essere consolidati, rilanciati e laddove possibile, ampliati» ha precisato Testolin.
Valorizzare la specificità del territorio in chiave moderna
L’obiettivo, secondo il presidente della Regione è «valorizzare ancora di più la specificità del nostro territorio in chiave moderna, nel rispetto di quella visione costituzionale che 80 anni fa, a valle di momenti tragici combattuti dalla Resistenza e superati anche grazie alla tenacia e ai sacrifici di una comunità che ha saputo reagire ai soprusi e all’omologazione.
L’auspicio è che oggi possa ancora contare sul sostegno, l’attenzione e la sensibilità di un sistema repubblicano attento alla differenze che Lei, Signor Presidente, tanto bene rappresenta» ha concluso Testolin.
Nella foto in alto, il presidente della Regione Renzo Testolin sul palco del Teatro Splendor di Aosta.
(cinzia timpano)