Caccia in Valle d’Aosta: domenica 8 settembre stagione venatoria al via
Si comincia domani con la caccia al camoscio, al capriolo maschio, al cervo maschio fusone e al cinghiale in forma selettiva; quest'anno non si potrà cacciare la pernice bianca
Caccia in Valle d’Aosta: domenica 8 settembre stagione venatoria al via.
Con l’apertura alla caccia al camoscio, al capriolo maschio, al cervo maschio fusone e al cinghiale in forma selettiva, prende il via domenica prossima, 8 settembre, la stagione venatoria 2024-2025 il cui nuovo calendario è stato approvato dalla Giunta regionale il 22 luglio scorso.
Da 1.500 a 1.313 cacciatori
Fino a pochissimi anni fa si contavano in Valle d’Aosta circa 1500 cacciatori.
A oggi se ne contano 1.313, di cui una quarantina sono donne (1178 di carnet A-ungulati; 89 carnet B-lagomorfi, in altre parole cacciatori dediti alla lepre europea e alla lepre variabile; 57 carnet C-galliformi alpini), e potranno dedicarsi alla caccia di selezione fino al prossimo 15 dicembre.
Silenzio venatorio il martedì e venerdì
Fermo restando il silenzio venatorio il martedì e il venerdì (in questi due giorni non si può cacciare).
L’attività venatoria proseguirà dal 18 dicembre al 26 gennaio con i prelievi in “braccata” delle specie cinghiale e volpe.
Volpe cacciabile da domenica 15 settembre
La volpe potrà essere cacciata anche con metodo vagante a partire dal 15 settembre.
La lepre europea, la lepre variabile e il capriolo femmina e piccolo potranno essere cacciate dal prossimo 2 ottobre, giorno d’inizio anche per i cacciatori di “piuma” che potranno prelevare la quaglia e il gallo forcello (fino al 31 ottobre).
Il gallo forcello potrà essere cacciato dal giorno 1 al 30 novembre.
E dal 2 ottobre fino al 30 novembre si potrà sparare anche alla coturnice.Non si potrà sparare, invece, alla pernice bianca.
Lo ha deciso la Regione in considerazione di quanto indicato da Ispra e in virtù dei censimenti fatti nel periodo primaverile.
Cacciatori valdostani in calo
«Quest’anno è un po’ particolare. In molti sensi – afferma il presidente del Comitato regionale per la gestione venatoria, Sergio Grange – il calo dei cacciatori è un po’ preoccupante.
C’è chi il porto d’armi non lo ha visto rinnovato, o gli è stato almeno temporaneamente bloccato per ragioni diverse, dalle autorità competenti in materia.
E poi, molti cacciatori anziani sono scomparsi e molti altri cacciatori hanno deciso di non rinnovare il porto d’armi solo per ragioni d’età avanzata. Ma incidono sicuramente anche i costi e le percentuali di prelievo.
Circoscrizione venatoria numero 4
Nel caso specifico della circoscrizione venatoria numero 4 (che comprende i Comuni di Jovençan, Gressan, Charvensod, Saint-Christophe, Pollein, Brissogne, Quart, Saint-Marcel, Nus, Fénis, ndr), la percentuale di prelievo è scesa sotto l’uno per cento e si è optato, d’accordo con la Regione, lo sforamento per permettere ai cacciatori iscritti di poter accedere all’assegnazione di almeno un capo a testa».
Il commento dell’assessore all’Agricoltura
«Il cacciatore conosce e comprende l’ambiente e il territorio che lo circonda e nel quale si muove e, in questo contesto, contribuisce in maniera tangibile a mantenere l’equilibrio di una biodiversità, sempre più fragile.
È necessario, quindi, che la caccia sia realmente sostenibile e permetta il ripristino degli habitat laddove necessario ma anche una migliore gestione faunistica» commenta l’assessore all’Agricoltura Marco Carrel.
Secondo l’assessore, il cacciatore ha un ruolo sempre più importante anche di tutela della salute della fauna stessa.
«Come nel caso della PSA, epidemia che ancora non ha ancora coinvolto direttamente la nostra regione, ma che è alle porte.
A tal proposito voglio rimarcare e ringraziare personalmente la grande collaborazione di tutti i cacciatori e del Corpo forestale, che hanno rivestito e stanno rivestendo un ruolo fondamentale nei piani di abbattimento del cinghiale» prosegue Carrel.
La filiera della carne di selvaggina
«Lo sviluppo della filiera della carne di selvaggina, che comincia da un accurato prelievo degli animali proprio da parte dei cacciatori: un settore sul quale l’assessorato continua a investire – precisa l’assessore Carrel -.
I cacciatori sono l’inizio di questa catena, che deve essere più corta possibile, per continuare a valorizzare la selvaggina della nostra regione».
Gli auguri dell’assessore e il futuro del patrimonio faunistico
Augurando a tutti i cacciatori un buon inizio di stagione venatoria, l’assessore Carrel conclude sottolineando che «la gestione della fauna rappresenta l’obiettivo comune sia del Dipartimento Risorse naturali sia del mondo venatorio.
Dobbiamo partire da questo presupposto per prendere decisioni lungimiranti, guardando ovviamente non solo al prossimo calendario venatorio ma al futuro: solo così potremo fare delle scelte che incidono realmente su quello che è il nostro patrimonio faunistico».
(m.c.)