Villeneuve: Confcommercio ancora all’attacco dell’area commerciale di Champagne
L'associazione, in appoggio dei commercianti del centro storico, ha presentato le osservazioni contro la variante al piano regolatore e minaccia il ricorso al Tar
Cinque motivi di contrarietà e la minaccia del ricorso al Tar per tutelare gli interessi degli associati. Alza il tiro Confcommercio Valle d’Aosta, che ha presentato le proprie osservazioni in merito alla variazione non sostanziale al Piano regolatore, che porterebbe alla realizzazione di una nuova area commerciale a Champagne.
Villeneuve: Confcommercio e negozianti sul piede di guerra
La protesta e le osservazioni di Confcommercio Valle d’Aosta sono sono state stilate con l’appoggio dell’architetto Gicomo Galvani e dell’avvocato Andrea Giunti, che hanno raccolto le rimostranze dei negozi del centro storico Baroli sport, Tabacchi di Patruno Cherry, Farmacia, Bar Café Centraol, Carrefour Express, Macelleria Segor, Centro estetico, Ristorante Valdôtain Le Barmé, Parrucchiera Ornella, Pizzeria Soladzo, Tecnorete e Pasticceria Dupont.
Confcommercio: le osservazioni
In particolare, il presidente di Confcommercio e gli associati, nelle osservazioni, fanno riferimento al verbale 34 del 26 luglio 2024, che ha adottato la variante sostanziale al Piano regolatore.
Secondo associazione e commercianti, tale variante risulta «illegittima per violazione di legge, oltre che per eccesso di potere, nonché contraria al pubblico interesse».
E i motivi sono cinque secondo Confcommercio.
Tanto per cominciare, tale documento violerebbe l’art. 5, comma 3, l.r. n. 12/1999, dell’art. 1 l.r. n. 1/2006 e dell’art. 3 della legge n. 241/90 (o art. 6 l.r. n. 19/07) «per eccesso di potere per carenza dei presupposti, manifesta illogicità e carenza di motivazione».
Questo, secondo l’associazione, sarebbe legato al fatto che l’istanza di realizzazione di costruzione di un fabbricato da adibire a grande struttura di vendita, presentata dai signori Walter Piergiorgio Dal Canton e Roberto Dal Canton, il 13 gennaio 2017, dopo essere stata rigettata, sarebbe stata sostituita il 15 gennaio successivo da un’istanza volta al recupero di fabbricati esistenti per realizzare un «polo commerciale di rilievo intercomunale» e una struttura «avente destinazione commerciale con aree di vendita».
Ciò, secondo Confcommercio Valle d’Aosta, sarebbe solamente «il frutto di un’esigenza dei signori Dal Canton Walter Piergiorgio e Dal Canton Roberto in relazione ai propri terreni».
Dal verbale di deliberazione, infatti, «non è dato in alcun modo comprendere quale sarebbe l’interesse pubblico sotteso se non il richiamo a meramente eventuali ed in alcun modo approfonditi stimoli di insediamento di nuove realtà».
E questo, nelle osservazioni, sarebbe palesemente in violazione della legge regionale, che prevede la «valorizzazione dei pubblici esercizi per promuovere il turismo e valorizzare le produzioni locali con particolare attenzione alle attività nei centri storici».
Con la futura struttura, infatti, per Confcommercio, verrebbero «lesi gli esercizi commerciali del centro storico che andrebbero così a chiudere», con tanto di «notevoli problemi alla popolazione ivi residente, soprattutto a quella più anziana».
Mancato adeguamento al PTP
Sempre secondo Confcommercio, poi, l’autorizzazione di edificazione non sarebbe legale, in quanto, secondo l’art. 5, comma 3, della l.r. n. 12/99, tale via libera non potrebbe essere rilasciato «alle medie e grandi strutture di vendita ubicate nei territori dei Comuni che non hanno provveduto all’adeguamento del PRG al PTP».
Inoltre, sempre per l’associazione e i commercianti, «la pretesa realizzazione di un polo commerciale di rilievo intercomunale», deve riguardare una struttura di 400 mq e non di 1.500 mq, in quanto a «distanza di pochi chilometri sono già presenti i centri commerciali di Arvier e di Morgex, oltre che quelli già esistenti e quelli erigendi in Sarre, tutti di rilievo intercomunale».
Ecco quindi «l’eccesso di potere per carenza dei presupposti, manifesta illogicità e carenza assoluta di motivazione dell’adottanda variante», aspetto supportato anche dalla sentenza del Consiglio di stato del 6 luglio 2009.
Ricordato poi quanto previsto dal Piano territoriale paesistico della Valle d’Aosta (PTP), che mira coniugare sviluppi urbanistici e tutela e valorizzazione del paesaggio, Confcommercio sferra gli ultimi attacchi.
«Variante a soddisfacimento di due privati»
«Questa variante è a esclusivo soddisfacimento dell’interesse di due privati cittadini – si legge nella nota diffusa dal presidente dell’associazione, Graziano Dominidiato -. Per contro, la nuova destinazione d’uso risulta in danno degli esercenti del centro storico e degli altri cittadini ed è contraria all’interesse pubblico».
Per Confcommercio Valle d’Aosta, infatti, la decisione, oltre a essere illogica, vede anche una scelta del luogo «inidonea», in quanto «integralmente artigianale/industriale caratterizzato chiaramente, in considerazione delle attività espletate, dal traffico di veicoli di ampie dimensioni», che metterebbero in pericolo «le vetture destinate al polo commerciale».
Ricorso al Tar
Insomma, se non dovesse esserci una sorta di marcia indietro, con maggiore condivisione nella redazione della variante, Confcommercio Valle d’Aosta e commercianti di Villeneuve minacciano, pur controvoglia, di rivolgersi al Tar.
«Confidiamo che la delibera di adottare la variante non sostanziale de qua, che interessa due soli cittadini, venga annullata – conclude Dominidiato -. Altrimenti ci riserviamo di adire, nostro malgardo, al TAR per la Valle d’Aosta per la miglior tutela degli interessi propri e degli esercenti del centro storico».
(al.bi.)