Paolo Favre, zucche giganti e zucche che diventano lampade
Conosciamo il singolare hobby del giovane di Saint-Christophe
Riproponiamo l’intervista comparsa su Gazzetta Matin che racconta del singolare hobby del cretoblen Paolo Favre.
Paolo Favre, 37 anni appena compiuti, di Saint-Christophe, dipendente Deval, coltiva due grandi passioni: la montagna e le zucche.
Come nasce la tua passione per le zucche?
«Nasce a casa: mio papà aveva piantato delle zucche nel giardino e una è diventata abbastanza grande, circa 40 kg.
In quel momento mi sono detto ‘perché non iniziare a piantare delle zucche giganti’?
Mi sono quindi informato: esiste una particolare zucca, l’atlantico giant, che diventa molto grande e un gruppo di appassionati italiani le coltiva.
Ho cercato di raccogliere quante più informazioni possibili anche se non è stato semplice: ogni anno c’è la sfida di chi riesce a coltivare la zucca più grande quindi non si svelano mai tutti i segreti, bisogna essere furbi per captare i consigli al momento giusto e capire da soli come riuscire a migliorare di anno in anno.
Pagando la quota di iscrizione al club ti spediscono a casa i semi e l’invito alla pesa nazionale che si svolge a Sale Marasino, in provincia di Brescia, nel mese di settembre.
Purtroppo gli scorsi anni non sono riuscito a partecipare e quest’anno sarò in ferie ma l’ho messo in programma per il 2025!
A oggi ho una zucca molto grande nel mio giardino.
A fine maggio ho piantato il seme a casa e poi l’ho messa in terra con una serra in modo da proteggerla dalle gelate primaverili.
2/200 litri di acqua ogni giorno
Una piccola tettoia la ripara dai temporali estivi e dalle grandinate, sempre più frequenti nella nostra regione.
Giornalmente la nutro, bagnandola con tantissima acqua: dai 200 ai 300 litri.
Bisogna avere la fortuna di avere tanto spazio e tanta acqua a portata di mano altrimenti si è fregati dall’inizio».
Una volta tagliata, che fine fa la zucca gigante?
«Per adesso le ho date in esposizione al Parc Animalier di Introd.
Un mio amico organizza sempre la festa di Halloween e la espone.
Cibo per gli animali al Parc Animalier
Una volta concluso l’evento diventa cibo per gli animali: l’atlantic giant è commestibile ma sa solo di acqua.
Così facendo non viene sprecato nulla».
Quando hai scelto di trasformare questa tua passione in arte?
«Due anni fa in ferie ho visto a un mercatino una bancarella in cui un signore scolpiva le zucche per fare delle borracce.
La zucca lagenaria
Avevo già iniziato a piantare la zucca gigante e ho scelto di mettermi in gioco anche qui: ho piantato la zucca lagenaria e ho iniziato a realizzare delle lampade.
Durante l’estate le zucche crescono, a fine settembre le raccolgo e le faccio seccare all’aria e al sole fino a fine dicembre.
Una volta secche le svuoto e le incido con un mini trapano, realizzando delle decorazioni di vario tipo.
5-10 ore di lavoro per ogni lampada
In base al tipo di decorazione che vado a realizzare e alla grandezza della zucca, la realizzazione della lampada mi prende dalle 5 alle 10 ore: in inverno quando esco dal lavoro fa buio presto, ne approfitto per andare in garage dove ho il mio piccolo laboratorio e passo il tempo con le mie zucche.
Lo scorso anno ho partecipato per la prima volta alla Fiera di Sant’Orso, esponendo le lampade che avevo realizzato con l’intaglio delle zucche. Sono rimasto molto soddisfatto: non avevo tantissimi pezzi ma ho venduto abbastanza e tutte le persone erano incuriosite e interessate al lavoro che stavo facendo».
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
«Migliorare sempre: è una sfida continua con me stesso. Per l’atlantic giant, ogni anno mi piacerebbe superare il peso dell’anno precedente.
Per adesso ci sono riuscito: la zucca del 2022 pesava 120 kg, quella del 2023 150 kg.
Obiettivo: superare 150 kg di zucca!
Quest’anno non l’ho ancora pesata, dovrò aspettare la fine del mese di settembre, ma dovrebbe essere più grande di quella dello scorso anno.
Per quanto riguarda la lagenaria, invece, vorrei perfezionare sempre di più i disegni.
Ad oggi, il mio giardino conta una zucca Atlantic giant e una trentina di zucche lagenaria».
Che consiglio daresti a chi vuole iniziare a coltivare zucche?
«Essere appassionati e avere del tempo da dedicare: da fine maggio a fine settembre tutti i giorni, dopo il lavoro, vado all’orto per un’ora circa in modo da controllarla.
Passione e costanza
Anche la costanza è molto importante: bisogna sempre verificare che la zucca abbia abbastanza acqua, senza averne troppa, e che non abbia delle malattie.
Se viene trascurata anche solo per una settimana si rischia di mandare all’aria il lavoro di tutta la stagione.
Durante le ferie, ho la fortuna di avere l’aiuto dei miei genitori: spiego loro quanta acqua dare e cosa guardare per verificare la salute della zucca».
Una passione, la tua, condivisa con l’amore per la montagna.
«Vado molto in montagna e cerco di partecipare a quante più gare possibili.
Tor des Géants e non solo
Due anni fa mi sono iscritto e ho concluso il Tor des Géants e mi piacerebbe farlo di nuovo tra un paio d’anni.
Dallo scorso anno ho iniziato a partecipare anche a competizioni al di fuori della Valle d’Aosta: è una buona scusa per visitare dei posti nuovi e concedersi qualche giorno di ferie.
Ad oggi, la gara che ho apprezzato maggiormente, organizzata fuori Valle è stata la Lavaredo Ultra Trail di Cortina.
Noi siamo abituati a vedere le nostre Alpi, partecipando a quella gara mi sono immerso in panorami e sentieri completamente diversi».
(giulia calisti)