Il giro dell’oca, fuori il primo video dell’ultimo album di Sago
Il brano del rapper Andrea Sago Di Renzo racconta le esperienze di chi soffre di disturbi psichici e del peregrinare tra diverse strutture per cercare un po' di sollievo
Un grido di liberazione Il giro dell’oca, primo singolo tratto dall’album Volevo fare il rapper di Sago.
Il brano è accompagnato da un video, fuori oggi sul canale YouTube di Andrea Sago Di Renzo, firmato da Michel Domaine.
«Il giro dell’ocaaaa» grida Marco Angelini, che fa il coro al rapper Andrea Sago Di Renzo, è quello che chi soffre di disturbi psichiatrici deve fare tra strutture diverse per trovare un po’ di sollievo.
Come nasce la canzone
«In Italia sei matto finisci la dentro
meno male esiste il gruppo appartamento,
magari un giorno ti salta una rotella
e la vita non sembra mica più così bella…»
Sago prende a piene mani dalla sua esperienza familiare, «i ricordi delle difficoltà della zia Anto e del dolore, della paura che si creava in famiglia», e di educatore al centro diurno della cooperativa Arc en ciel di Aosta per dare voce agli utenti che seguono il suo laboratorio rap.
Attraverso la musica e i testi, e ancora di più con le rime proprie al linguaggio del rap, è possibile aprire un varco sui disturbi della mente sulle persone che ne sono affette e sui loro stati d’animo di frustrazione, paura, ma anche estrema forza.
«Alla fine del brano arriva la consapevolezza: forse non siamo così fragili come sembra, per sopportare tutto questo bisogna essere delle rocce» spiega il rapper.
La musica è stata concepita allo stesso modo da Ada Paola Di Bene e Christian Curcio colleghi di Sago in cooperativa.
A cantare il ritornello Marco Angelini, utente del centro diurno e cantante.
Le immagini sono di Michel Domaine che riprende le dinamiche alla base della canzone: «la sinergia che si crea al centro diurno dell’Arc en Ciel tra utenti e operatori quando si fa musica» spiega Sago.
«Le riprese infatti raccontano i laboratori che settimanalmente la cooperativa offre ai suoi utenti: Fulmini in linea retta e Parafulmini dove la musica tiene insieme e fa dimenticare per un attimo le difficoltà».
Il giro dell’oca
In Italia sei matto finisci la dentro
meno male esiste il gruppo appartamento
magari un giorno ti salta una rotella
e la vita non sembra mica più così bella
ti sfottono i bulli e tu sei preso male
e tu che ci riprovi a non finire in ospedale
ti butti in discoteca ti pigli na pastiglia
per non pensare ai casini di famiglia
fin da bambino in mezzo ai chierichetti
se eri un po’ diverso ti mandavano da Vietti
e oggi dove sono e oggi come sto
ti dico DSM col TSO
dalla psichiatria fino in comunità
lontano dagli amici e dalla società
torno a casa ma se sono preso male
arriva l’educativa territoriale
Il giro dell’oca
della mente loca
mi gira la testa
cosa mi resta
Il giro dell’oca
della gente loca
è come un girotondo
e io mi nascondo
Voglio stare bene
è arrivato il mio turno
siamo tutti insieme al centro diurno
sei matto (ahaahah) ti sfotte la gente
dicono sei matto non vali proprio niente
non sono matto io è matta la gente
non sono un paziente sono impaziente
ho voglia di uscire non ho scelto sta vita
meno male c’è la casa assistita
passo a trovare lo strizza cervelli
perché voglio fare dei sogni più belli
non siamo così fragili
siamo delle rocce
anche se la sera prendo dieci gocce
come il caffè poi ti fumi una cicca
io tutti i giorni mi prendo la pasticca
mi gira la testa come un giostra
non potete capire questa è roba nostra
Il giro dell’oca
della mente loca
mi gira la testa
cosa mi resta
Il giro dell’oca
della gente loca
è come un girotondo
e io mi nascondo
supercalifragilistichespiralidoso
non siamo così fragili
non far lo spiritoso
anche se la sera prendo dieci gocce n
on siamo così fragili siamo delle rocce
(erika david)