Laboratorio Alta Quota: gli effetti del freddo estremo su fisico e psiche
A Cortina, ieri, martedì 20 agosto, sono stati presentati i risultati di un progetto di ricerca che ha coinvolto anche il Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare Aosta
Laboratorio Alta Quota: gli effetti del freddo estremo su fisico e psiche.
C’era anche il Generale di Brigata Alessio Cavicchioli, Comandante del Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare ieri a Cortina dove sono stati presentati i risultati del ‘laboratorio Alta Quota’.
Al Lagazuoi Expo Dolomiti prima e in piazza Dibona, a Cortina d’Ampezzo poi, sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca multisettoriale condotto sul ghiacciaio del Monte Bianco che nei mesi scorsi ha coinvolto il Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare e istituzioni accademiche e realtà industriali.
Gli adattamenti fisiologici al freddo
Obiettivo del progetto è stato studiare gli adattamenti fisiologici umani al freddo estremo per sviluppare nuovi materiali efficienti per quelle condizioni estreme.
«Il Campo Alta Quota è un progetto importante che ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra istituzioni militari, accademiche e industriali per analizzare come il corpo umano si adatta alle condizioni di freddo estremo e per trovare nuovi materiali che funzionino efficacemente per tali ambienti» – ha commentato il Generale di Brigata Alessio Cavicchioli, Comandante del Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare.
Grazie alla Fondazione Cortina per l’ospitalità e alla Regione Veneto e Valle d’Aosta per il loro sostegno» ha concluso il generale Cavicchioli.
Il Campo Alta Quota
Il Campo Alta quota è una piattaforma unica di ricerca multisettoriale sulla quale accademici e militari hanno collaborato per affrontare le sfide dell’ambiente montano, replicando le condizioni estreme dell’ambiente artico.
Il progetto di ricerca sul Monte Bianco, a oltre 4 mila metri di altitudine, ha coinvolto il Centro Addestramento Alpino con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Università di Bologna, l’Università di Milano e la Società Italiana di Medicina di Montagna.
Sono state approfonditi aspetti che riguardano le scienze ambientali, in ambito glaciologico e con il monitoraggio meteo nivologico ma anche la fisiologia clinica, per esempio studiando gli effetti che quota e temperatura producono sul cuore e sui polmoni.
E ancora le scienze neurocognitive, per valutare gli effetti del grande freddo sui processi neurologici, valutando il deterioramento dei processi cognitivi.
Il commento del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello ha offerto un inquadramento geostrategico sul posizionamento della Forza Armata rispetto all’innovazione e alla questione artica.
« I conflitti hanno sempre stimolato l’innovazione, ma i cambiamenti odierni sono insolitamente rapidi e hanno un effetto dirompente, ponendo una nuova enfasi sulla creazione di forze guidate dalla tecnologia – ha commentato il Generale di Corpo d’Armata Masiello -.
Assistiamo già, e lo sarà ancor di più nel prossimo futuro, a confronti dominati da sistemi di armi sempre più autonomi e potenti algoritmi.
Prepararsi per il futuro – ha proseguito il Generale di C.A. Masiello – significa anche essere pronti a intervenire in ogni ambiente.
La regione artica sarà al centro di una importante competizione strategica nei prossimi anni, prefigurando nuove sfide geopolitiche e opportunità economiche.
L’Esercito ha lanciato un programma per la realizzazione di una capacità di combattimento in ambiente artico e sub-artico, sfruttando, come apripista per lo sviluppo delle tattiche, leadership, sistemi e equipaggiamenti necessari, l’esperienza delle Truppe Alpine di combattimento in ambiente montano.
Come tutte le sfide complesse – ha concluso il Capo di SM dell’Esercito -, quella dell’artico e sub-artico non può prescindere da un approccio sistemico e integrato tra le componenti del sistema Paese e da un’evoluzione continua».
Le parole della sottosegretaria di Stato alla Difesa Rauti
Ieri, a Cortina, è intervenuta anche la sottosegretaria di Stato alla Difesa, la senatrice Isabella Rauti che ha fornito un
inquadramento geopolitico sull’importanza e sul futuro della regione artica evidenziando «l’Artico è una regione chiave per l’interesse nazionale e la sicurezza globale – ha detto -.
«L’Italia e la Difesa hanno un’attenzione crescente per la regione artica perchè è la nuova frontiera in cui si gioca molto del futuro di tutti.
La regione è straordinariamente ricca di materie prime strategiche e di terre rare e lo scioglimento dei ghiacci sta rendendo l’Artico più accessibile e dotato di nuove rotte marine.
La Difesa è presente nella regione artica con la partecipazione delle Truppe Alpine dell’Esercito e di unità della Marina Militare, alle esercitazioni alleate al Circolo Paolare Artico e con alcuni progetti di ricerca scientifica» ha concluso la sottosegretaria Rauti.
Nella foto in alto, progressione sul ghiacciaio (foto Centro Addestramento Alpino – Scuola Militare).
(re.aostanews.it)