Montagna: Egidio Marchese, in carrozzina sul Breithorn: «in vetta, un’emozione che non so descrivere»
Per il progetto 'Alpinisti InSuperAbili ... adrenalina inclusiva', tre persone con disabilità hanno vissuto il battesimo dei Quattromila salenta ai 4165 metri del Breithorn occidentale
Montagna: Egidio Marchese, in carrozzina sul Breithorn: «in vetta, un’emozione che non so descrivere».
Con la terza ascesa ai 4.165 metri del Breithorn occidentale, sabato scorso, si è concluso il progetto ‘Alpinisti InSuperAbili… adrenalina inclusiva’, ideato dalla guida alpina Roberto Ferraro e dal formatore Fisip Daniele Boero per dimostrare che la montagna può essere inclusiva e accessibile a tutti.
Battesimo dei Quattromila per tre persone con disabilità
Tra luglio e agosto, con qualche cambio di programma dovuto alla meteo, tre persone con disabilità sono state accompagnate sulla vetta spesso scelta come battesimo dei Quattromila, viste le difficoltà non così elevate.
Dopo il cuneese Raffaele Pellegrino e la torinese Chiara Benevenuta, sabato scorso, 17 agosto, è toccato al valdostano Egidio Marchese salire sul Breithorn occidentale.
Una salita tutto sommato rapida, un’ora e 40 circa, assistita da una meteo favorevole.
Chi è Egidio Marchese
Classe 1968, originario di Acri, in provincia di Cosenza, Marchese è in carrozzina dal 1997, dopo un incidente d’auto sul rettilineo di La Salle, dove un camion travolse la sua auto.
Egidio Marchese è oggi un dipendente In.Va, lavora come centralinista al Centro Unico di Prenotazioni.
«Per il suo impegno nello sport paralimpico, per la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale», il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.
Marchese è presidente della Disval, atleta del curling in carrozzina.
Ha anche partecipato alle Paralimpiadi di Torino 2006 e Vancouver 2010.
Oggi, il suo impegno per uno sport inclusivo prosegue con la palestra Disval e con il progetto della salle de gymnastique.
Il progetto ‘Alpinisti InSuperAbili… adrenalina inclusiva’
Il progetto che ha coinvolto Pellegrino, Benevenuta e Marchese è stato possibile grazie al lavoro di squadra di un team di professionisti.
Lungo il percorso su ghiacciaio, tra il Piccolo Cervino – punto di arrivo del Matterhorn Alpine Crossing – e il Breithorn Occidentale, c’era un team formato da guide alpine, uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza, medici del 118 e altri accompagnatori di grande esperienza.
Alcune persone hanno garantito la sicurezza, altre hanno trainato il monosci, speciale presidio costituito da una seduta in resina o carbonio montata su un meccanismo basculante che permette anche alle persone con disabilità motoria di svolgere attività sulla neve.
Raffaele, Chiara ed Egidio hanno così potuto vivere una giornata piena di emozioni e adrenalina ad alta quota, realizzando un sogno.
Per l’occasione si è aggiunto anche Moreno Pesce, atleta amputato che ha già realizzato diverse imprese in montagna, sia sui sentieri, sia sui ghiacci perenni.
La prima edizione di “Alpinisti InSuperAbili… adrenalina inclusiva” ha coinvolto anche il Comune di Valtournenche, Cervino Spa e il comprensorio Cervino Ski Paradise, oltre al gruppo A.N.A. di Valtournenche.
La soddisfazione della sindaca Cicco e dell’assessora Vuillermoz
La sindaca di Valtournenche Elisa Cicco e l’assessora al Turismo, Sport e Montagna Chantal Vuillermoz sono entusiaste: «L’amministrazione comunale è felice di essere stata coinvolta in questo progetto che ha un duplice obiettivo: permettere ai disabili di realizzare un sogno e sensibilizzare la popolazione.
In montagna le persone di una stessa cordata perseguono lo stesso obiettivo, aiutandosi in modo reciproco per raggiungere il medesimo traguardo.
In queste tre particolari gite ad alta quota, il concetto di squadra è stato ulteriormente amplificato, consentendo a Raffaele, Egidio e Chiara di raggiungere i 4.165 metri del Breithorn e dimostrando che nulla è impossibile.
Un grazie va a Roberto e Daniele, ideatori di questo bellissimo progetto che speriamo possa avere un seguito».
L’emozione di Egidio Marchese
«Sulla vetta ho provato un’emozione indescrivibile, una gioia incontenibile» spiega Marchese -.
E pensare che al mattino, il tempo non mi sembrava un granchè e ho temuto dovessimo rinviare.
E invece… la salita è stata faticosa, le guide e il team che mi ha accompagnato sono stati straordinari, a dimostrazione, ancora una volta, di quanto lontano si possa andare in squadra, insieme.
Un paraplegico a quattromila metri? Sembra irrealizzabile e invece è realtà. La disabilità esiste, non si può negare così come non si negano le difficoltà, ma queste si possono superare.
Non mi sono mai sentito in pericolo, tutti mi hanno trasmesso fiducia e grande sicurezza, non ho mai esitato o avuto paura nonostante l’altitudine e la traccia stretta.
«Grazie a tutti per questa esperienza di vita»
Quando ho visto l’elicottero ben più in basso rispetto a noi mi sono davvero reso conto di essere lassù.
Io non posso che ringraziare tutti, non li nomino perchè rischierei di dimenticare qualcuno, ma sono profondamente grato per questa esperienza di vita che mi è stata donata.
Nella foto in alto, Egidio Marchese in vetta con l’équipe che lo ha accompagnato.
(c.t.)