Miss Reginetta d’Italia Over è valdostana: Chiara e le sue tante storie
Chiara Sammaritani si racconta ripercorrendo gli studi, gli impegni sportivi ad alto livello, i disturbi del comportamento alimentare, fino alla maternità e al titolo di Miss Reginetta d'Italia Over
Miss Reginetta d’Italia Over è valdostana: Chiara e le sue tante storie.
Riproponiamo l’articolo comparso su Gazzetta Matin che racconta le tante storie di Chiara, Miss Reginetta d’Italia Over.
Inizio a scrivere questo articolo, con una domanda: da quale storia comincio?
Chiara Sammaritani, classe 1990, ha tante storie da raccontare.
Tutte degne di approfondimento.
Parlerò di Chiara iniziando da una frase che mi colpita, quando mi stava raccontando del suo ultimo traguardo: «ho vinto quando ho iniziato a sorridere».
Questo ha fatto la differenza al concorso Miss Reginetta d’Italia Over che l’ha vista vincere.
Lo sport e gli studi
Facciamo qualche passo indietro e vediamo come si sono intrecciate le belle storie di vita di Chiara Sammaritani.
La passione per lo sport, inizialmente per l’atletica: «la pista è stata sempre la mia casa, dove riuscivo a dare il massimo».
Un passato da velocista, scoperto per caso quando frequentava la scuola media e che l’ha portata a partecipare ai Campionati studenteschi negli 80 metri.
Da lì, inizia un percorso atletico nella società Calvesi, fino ai 17 anni con traguardi importanti a livello regionale e nazionale.
Viene avvicinata dalla squadra Nazionale di bob, selezioni a Sestrière, e inizia ad avvicinarsi a questo sport invernale con allenamenti intensi per entrare nella squadra. Impegni notevoli, che la portavano a saltare molte ore di scuola.
Un mondo scolastico che non era ancora strutturato per far fronte alle esigenze di sportivi di alto livello, così Chiara ha frequentato una scuola paritaria a Caluso per gestire con più facilità gare, allenamenti e studio, diplomandosi al liceo turistico.
Una serie di infortuni, insieme a un mix di desideri di voler prendere un’altra strada e si trasferisce a Milano per frequentare l’Università Statale per studiare comunicazione.
Anni accademici di nuovo in compagnia della pista di atletica.
«Dopo la laurea magistrale in Scienze politiche e di governo, ho lavorato in università come assistente».
Lavoro e gravidanza
Ecco che arriva un’altra storia per Chiara, il lavoro.
Durante la successiva esperienza, rimane incinta.
«Ho fatto l’errore, pensando di essere corretta, di comunicarlo ai miei datori di lavoro, che alla conclusione del periodo di prova, non mi hanno rinnovato il contratto». Una beffa, dopo tante rassicurazioni, arrivata al terzo mese di gravidanza.
Chiara però non si è persa d’animo: «Leo era nato da poco ed è arrivata un’opportunità».
Un’occasione che ha riscattato la neomamma che con un bambino di tre mesi ha avuto la possibilità di poter lavorare con un box in ufficio e seguire il figlio.
«È stato quasi terapeutico per tutti quel periodo, perché d’istinto quando c’era mio figlio, nessuno alzava la voce o si arrabbiava. C’era molto rispetto».
Oggi Chiara continua a lavorare nella stessa azienda, dove è diventata responsabile del marketing.
Azienda nella quale lavora anche il marito Riccardo, con cui è convolata a nozze lo scorso 1º giugno.
Il Concorso Miss Reginetta d’Italia
Ecco, che arriviamo alla storia accennata all’inizio di questo articolo.
Il concorso Miss Reginetta d’Italia Over che l’ha vista vincere nella categoria Junior destinata alle donne tra i 30 e i 40 anni.
Un riconoscimento che va al di là dell’indiscutibile bellezza di Chiara.
«È un concorso al quale possono partecipare tutte. Nessuno standard di bellezza preconfezionato, ma la naturalezza, il portamento e la persona fanno la differenza» spiega.
«Io ho iniziato a sorridere, a valorizzarmi per quella che sono, questo ha davvero fatto la differenza»
I disturbi alimentari
Sembrano parole scontate, ma se hai un passato caratterizzato da disturbi del comportamento alimentare assumono un significato totalmente diverso.
«Ho fatto sempre fatica ad accettare il mio corpo» – racconta.
Un’altra storia di Chiara Sammaritani che ha segnato la sua vita, fino alla gravidanza: «non potevo più avere il controllo su tutto, perché non era più un controllo solo sulla mia vita, ma c’era anche quella di Leo».
La bulimia nervosa, l’anoressia. Il controllo sul proprio corpo, sulle proprie scelte, sulle imposizioni.
I disturbi alimentari non sono quasi mai tangibili: «Non sono come una gamba rotta. Questo porta a non essere compresi, a non essere creduti».
Chiara dà valore a ogni parola che utilizza per raccontarci questo periodo della sua vita, con una voce estremamente emozionata che fa trapelare le difficoltà affrontate, che riguardano il suo passato, ma che oggi le consentono di porsi in ascolto con chi soffre di disturbi alimentari.
I social possono aiutare e Sammaritani lo sa bene: «parlarne, anche su Instagram serve molto.
Non do consigli, per quelli ci sono gli specialisti, ma spesso essere capiti è un primo passo per chiedere aiuto e affrontare la malattia».
La Chiara di oggi
La valdostana, ormai lombarda di adozione, sottolinea che di disturbi alimentari si parla ancora troppo poco, non sono sufficienti la giornata internazionale e il fiocchetto lilla.
«Servirebbe una materia scolastica che affronti questi temi, ma non solo.
La salute mentale, i disturbi alimentari, l’educazione sessuale… bisogna passare dai più giovani per creare consapevolezza, non è sufficiente curare quando si può provare a prevenire».
Oggi Chiara ha una nuova considerazione di sé e racconta le sue storie di vita con emozione, soprattutto quando parla del piccolo Leonardo, 2 anni appena compiuti: «se penso a Leo – sorride – potremmo aprire un altro capitolo». Chissà quale altra storia di vita si nasconde dietro queste parole.
(cecilia lazzarotto)