Granparadiso estate: una Marcia per Cogne, una Marcia per la pace
Ventunesima edizione della Marcia Granparadiso estate a Cogne, quella gara non gara dove correre è vietato e il primo, da regolamento, si compra la coppa; in 37 alla partenza sui prati di San'Orso
In marcia per camminare insieme, per ricordare un amico, per la pace, in marcia per Cogne.
Sabato 3 agosto si è disputata la ventunesima edizione della Marcia Granparadiso estate, quella gara non gara dove correre è vietato e il primo, da regolamento, si compra la coppa, ideata da Mario Badino, insegnante e poeta aostano con casa a Cogne, da anni trasferitosi in Puglia.
Qui il suo racconto di una edizione del tutto particolare.
Marciagranparadiso estate 2024
Sabato 3 agosto si è svolta la ventunesima edizione della Marcia Granparadiso estate, «competizione non competitiva» che ho inventato vent’anni fa, nel 2004, cucendo assieme tante passeggiate e ricalcando – ma solo in parte – il tracciato della Granparadiso invernale.
Alla partenza, a Cogne, nei prati di Sant’Orso, ci siamo trovati in 37, una piccola folla, se si tiene conto delle caratteristiche di questa Marcia: non c’è comitato organizzatore né sponsor, non ci sono iscrizione né costi, ma ci si ritrova alla partenza e si va, lungo un itinerario ormai collaudato, che viene distribuito alla partenza.
Ciascuno procede al proprio passo, ma correre è vietato, e il vincitore ha l’obbligo di comprarsi da sé una coppa, pena la squalifica.
Una Marcia insolita, dunque, che si propone di dimostrare che per partire e camminare insieme basta… partire e camminare.
Tanti sono gli affezionati, tanti altri – anche tra gli abitanti di Cogne – quelli che non l’hanno mai sentita nominare.
È una lunga, ma piacevole camminata che dal 2018 è dedicata a Leo Doran, un amico che, pur vivendo negli Stati Uniti, vi ha più volte partecipato, vincendola nel 2008.
Leo è mancato, giovanissimo, nell’autunno del 2017, e mi piace pensare che l’iniziativa sia un modo per ricordarlo e per percorrere, insieme a lui, luoghi che gli sono stati cari.
I vincitori
E proprio la sorella e il fratello di Leo, Olivia e Henry Doran, hanno vinto questa ventunesima edizione, ex aequo con Wren Ponder e Nathan Cappelluto, completando il percorso in 9h19’.
Dopo di loro, un secondo gruppo di quattro (io con mia figlia Emma, Enrico Gensale e Fabio Minocchio).
A chiudere la gara sono stati Emilio e Michele Lanni.
Quest’anno la passeggiata ha avuto un valore particolare, non solo per la presenza massiccia della famiglia di Leo, non solo – per me – per la partecipazione di entrambi i miei figli (Emma e Riccardo), ma anche perché è stata la prima edizione, e forse la prima manifestazione sportiva in assoluto a Cogne, dopo l’alluvione di giugno, in un territorio stupendo, in tanta parte già ripristinato grazie all’eccezionale lavoro della comunità locale e di tanti operai, ma che – com’è logico – presenta ferite nel paesaggio che saranno lente a rimarginare.
Per quanto riguarda la Marcia, è stato necessario ripensare la prima parte dell’itinerario, quella che si addentra nella Valnontey, la zona più colpita.
A differenza che in passato, sia l’andata, sia il ritorno sono avvenuti lungo la destra orografica del torrente, perché il sentiero che lo seguiva lungo l’altra riva non esiste più; oltre a ciò, non è stato possibile proseguire dopo l’abitato.
È stato però importante camminare in direzione del Gran Paradiso e toccare con mano i cambiamenti imposti dalla natura, così come le aree di cantiere. Il resto del percorso è rimasto invariato: un giro ad anello che, dopo la Valnontey, muove in direzione di Lillaz, affacciandosi sulla Valleille e inerpicandosi sopra le cascate, per poi tornare verso Cogne, salire a Gimillan e scendere a Epinel, da dove si raggiunge Les Ors, ultima tappa prima del rientro nel capoluogo comunale e del «giro trionfale» nei prati di Sant’Orso.
Un itinerario che permette di godere della natura e del paesaggio della valle da tutte le angolazioni, di camminare e riflettere, di sentirsi piccini di fronte alla montagna, mettendo da parte la nostra convinzione di essere i padroni del pianeta. In questo senso, anche una Marcia per la pace, come l’ha interpretata – correttamente – uno dei partecipanti di quest’anno.
(mario badino)