Paolo Cognetti apre il 77° Locarno Film Festival con Fiore Mio
Lo schermo gigante della Piazza Grande di Locarno accoglierà il debutto da regista dello scrittore Paolo Cognetti; martedì 6 agosto alle 21.15 l'anteprima mondiale del film Fiore mio girato in Valle d'Aosta e sostenuto da Film Commission Valle d'Aosta
Sboccia sulla Piazza Grande di Locarno il Fiore mio di Paolo Cognetti che segna il debutto alla regia dello scrittore Premio Strega.
L’atteso documentario di Cognetti è il film d’apertura della 77ª edizione del Locarno Film Festival e sarà proiettato sullo schermo gigante della suggestiva piazza martedì 6 agosto, alle 21.15, in prima mondiale, nell’appuntamento Prefestival a ingresso libero.
Scritto, diretto e interpretato da Cognetti, Fiore mio vede ancora una volta la montagna al centro del racconto, la sua montagna, il Monte Rosa, che racconta in modo intimo, introspettivo e mai scontato.
Fiore mio
Estate 2022, la siccità morde anche le montagne e per la prima volta da quando ha casa a Estoul, Cognetti vede esaurirsi la sorgente a pochi passi dalla baita.
Un episodio che lo turba profondamente e che lo spinge a raccontare ancora una volta la bellezza delle sue montagne e dei ghiacciai in sofferenza a causa del cambiamento climatico.
Sulla falsa riga de Le 36 vedute del monte Fuji di Hokusai, opera in cui l’artista giapponese ritrae l’iconico vulcano da diversi punti di vista raccontando la vita che scorre a vari livelli, Paolo Cognetti racconta il suo profondo amore per il Monte Rosa, intrecciando incontri, dialoghi e riflessioni personali con immagini spettacolari delle sue escursioni sul massiccio alpino.
«Questo non è un film su come salvare le montagne. Questo è un film su come le montagne potrebbero salvare noi» avverte lo scrittore.
Un viaggio con tanti amici
Nel suo viaggio attorno al Rosa Paolo Cognetti ha scelto di farsi accompagnare dal direttore della fotografia Ruben Impens, conosciuto sul set delle Le otto montagne e che firma anche la fotografia di Fiore Mio.
Un viaggio ricco di presenze come l’amico di una vita Remigio, nato e cresciuto in val d’Ayas, Arturo Squinobal, una vita dedicata alle montagne e un volto che ne ricorda le tracce, e sua figlia Marta, che Paolo conosce sin dall’infanzia e che ha trasformato l’Orestes Huette nel primo e unico rifugio vegano delle Alpi.
Corinne e Mia, donne dei rifugi che accolgono i viandanti con il sorriso caloroso e rilassato di chi ama ciò che fa, poi ancora il silenzioso sherpa Sete, che si divide tra Italia e Nepal.
E poi c’è il cane Laki, inseparabile compagno di camminate.
La musica di Fiore mio
Il commento sonoro delle immagini è affidato al cantautore Vasco Brondi, amico fraterno di Cognetti e in questa occasione, per la prima volta, al lavoro su un’intera colonna sonora.
Per il film, oltre alle musiche originali, Brondi ha scritto e interpretato una nuova canzone, Ascoltare gli alberi, che chiuderà il documentario.
Fiore mio, la traccia presente nel finale del film e che ne ha ispirato il titolo, è di Andrea Laszlo De Simone, cantautore e musicista torinese che ha vinto il Premio César 2024 per la Migliore Musica Originale di Animal Kingdom (Le Règne Animal), divenendo il primo italiano ad aggiudicarsi questo prestigioso premio.
L’uscita in sala
Prodotto da Samarcanda Film, Nexo Studios, Harald House e Edi Effetti Digitali Italiani con il sostegno della Film Commission Vallée d’Aoste e in collaborazione con Montura e Jeep, technical partner Sony, service di produzione L’Eubage, Fiore mio sarà distribuito nei cinema da Nexo Studios in collaborazione con i media partner Radio Deejay e MyMovies.it il 25, 26 e 27 novembre.
(erika david)