Il dopo alluvione, Cogne riparte ma la Valnontey è da ricostruire
Dal 27 luglio sulla frazione fortemente danneggiata pesa una zona a traffico limitato, la pista per raggiungerla c’è ma ancora da asfaltare in molti punti. Le testimonianze dei proprietari del campeggio Gran Paradiso, totalmente distrutto
La riapertura in tempi record della strada regionale 47 lo scorso sabato 27 luglio è stato un giorno di festa per tutti i Cogneins.
Ma in Valnontey la ripartenza è stata dolce-amara, e una giornata da dimenticare per Manuel Bracco e Luciana Bertolini del campeggio Gran Paradiso, distrutto dall’alluvione e l’unica attività a non ripartire.
Accessibilità alla Valnontey
La pista provvisoria che porta nella frazione è aperta, ma in molti punti non asfaltata. Dal 27 luglio, inoltre, un’ordinanza impone una zona a traffico limitato e la possibilità di ingresso solo per chi ha una prenotazione.
La polizia locale ha assicurato che è per non sollevare troppa polvere che è stato limitato il transito e che verrà potenziata la navetta gratuita da Cogne.
Le attività della Valnontey
«Noi lavoriamo con il passaggio – ha spiegato Barbara Belotti del Bar du village -. Qualche cliente arriva, ma non è paragonabile al volume di affari che avremmo in un fine settimana di luglio con un tempo bellissimo come questo».
«Ha fatto impressione vedere questo posto – hanno raccontato Monica ed Enrico Morando,
di Casale Monferrato, Alessandria, che dal 1991 sono degli habitué del camping lo Stambecco vicino al bar du village -. E ci dicono che in fondo valle è ancora peggio». Non hanno visto l’ora di poter tornare nella loro amata Cogne, i coniugi, e per fortuna nessun danno per la loro roulotte.
«Gli habitué non hanno disdetto – ha raccontato uno dei proprietario de Lo stambecco, Julien Broccard -. Abbiamo, invece, avuto molte cancellazioni di tende, ma ora sembra che stiano ripartendo da quando abbiamo comunicato la riapertura della strada».
Certezze è quello che desidererebbero non solo i turisti, ma anche tutte le attività e i residenti della Valnontey, soprattutto i proprietari del campeggio Gran Paradiso, andato distrutto.
Il campeggio Gran Paradiso distrutto
«Oggi per noi, dopo quel 29 giugno, è la giornata più difficile – ha confessato Manuel -.Arrivano i campeggiatori che hanno avuto danni alle roulotte e alle auto e questo non fa che farci rivivere quei brutti momenti».
La strada che porta al campeggio è un paesaggio lunare, di ghiaia e detriti. Difficile arrivarci in auto. Di fronte a quello che è stato il camping rimane in piedi soltanto la struttura centrale del bar e del market. Davanti è stato tutto spazzato via. «Facciamo fatica anche ad immaginarcelo come era prima il campeggio – ha raccontato Luciana». «Non riusciamo neanche a capire – ha evidenziato Manuel – dove sono pozzetti, tombini. È stato tutto devastato e strappato via. Qui non c’è più né luce, né acqua, né la fognatura».
È stato un lungo mese di shock e dure fatiche il loro, che non terminerà presto. «La speranza è di poter riaprire a giugno 2025 – hanno dichiarato con il magone mamma e figlio -».
Intanto più in là nel campeggio devastato, una famiglia di Legnano è intenta a ripulire la tenda che ha dovuto lasciare quella terribile notte del 29. «Siamo arrivati questa mattina per raccogliere i cocci – ha raccontato Carla». La famiglia di Carla è tra quelle che ha visto la propria auto completamente invasa dal fango, fino ai sedili, e con molte probabilità non ci sarà nulla da fare.
«Ormai è persa – ha dichiarato-. Dopo questa brutta esperienza, data l’età, verremo sì a Cogne, certo, perché è un posto del cuore. Ma non faremo più campeggio, il clima è cambiato, e non si può negarlo».
(da Gazzetta Matin del 29 luglio, interviste di Arianna Papalia e Andrea Portigliatti)