Sanità: sono 42 gli psicologi operativi per l’azienda Usl
È quanto è emerso in Consiglio Valle nella discussione sull'interpellanza del vicecapogruppo di Rassemblement Valdôtain Dennis Brunod che, evocando l'alto numero di suicidi in Valle d'Aosta, ha chiesto conto delle tempistiche (troppo lunghe) di accesso alle visite psicologiche
Sanità: sono 42 gli psicologi operativi per l’azienda Usl. È quanto è emerso in Consiglio Valle nella discussione sull’interpellanza del vicecapogruppo di Rassemblement Valdôtain Dennis Brunod che, evocando l’alto numero di suicidi in Valle d’Aosta, ha chiesto conto delle tempistiche (troppo lunghe) di accesso alle visite psicologiche.
La richiesta
«La Valle d’Aosta è al primo posto per il numero di suicidi e si è attivata realizzando una serie di campagne di sensibilizzazione ma, oltre a questi progetti, avete l’intenzione di ridurre il più possibile le visite per il triage e per le successive prescrizioni di percorsi psicologici? Con quali modalità e tempistiche?» ha chiesto Brunod.
La risposta
«Il fenomeno dei suicidi è estremamente complesso, coinvolge svariate figure professionali e non può essere associato in via semplicistica ai tempi di attesa per le visite psicologiche – ha premesso l’assessore alla Sanità, Carlo Marzi -. Le necessità di visite urgenti trovano sempre risposta nei tempi previsti. Insieme all’Azienda Usl siamo impegnati su più fronti nel contenere il disagio che purtroppo negli ultimi anni è aumentato soprattutto tra i più giovani, con un conseguente aumento della domanda di prestazioni psicologiche e dei tempi di attesa. Il Servizio di psicologia dell’Ausl, che conta 42 psicologi offre, già dal 2023, maggiore possibilità di prenotazione delle visite, su ogni giornata, sia per la sede di Aosta che a Châtillon».
La replica
«Il tema dei suicidi è molto delicato ed è necessario lavorare al meglio per ridurre i disagi legati anche ai tempi di attesa per le visite – ha replicato Brunod -. Il fatto che sul nostro territorio siano in attività 42 psicologi dell’Ausl è significativo del livello di disagio che stiamo vivendo. I casi di urgenza vengono presi in carico in tempi brevi ma cosa succede a quelli che, ritenuti inizialmente non urgenti, in attesa della seconda visita vanno degenerando? Le conseguenze possono essere molto gravi e questo merita una riflessione a parte».
(re.aostanews.it)