K2-70: finito l’acclimatamento complicato dal maltempo, ora il tentativo di vetta della spedizione femminile
Anna Torretta e Federica Mingolla, insieme alle altre due atlete italiane sono rientrate al campo base dopo alcuni giorni in quota; la spedizione K2-70 tenterà la vetta tra il 27 e 29 luglio
Sono rientrate al campo base le quattro atlete italiane della spedizione femminile K2-70, dopo quasi un mese trascorso oltre i 5.000 metri di quota per l’acclimatamento.
Un acclimatamento reso complicato dalle difficile condizioni meteo, instabili, con vento forte e nuvolosità, che ha lasciato alle alpiniste solo brevi intervalli per salire di quota.
Condizioni che hanno stravolto i piani della spedizione guidata da Agostino Da Polenza che però assicura «La nostra spedizione è pronta ed è tra le più accreditate per il tentativo alla vetta, a realizzarlo saranno le nostre alpiniste insieme agli alpinisti sherpa».
Le guide alpine valdostane Federica Mingolla e Anna Torretta insieme a Silvia Loreggian e Cristina Piolini, le atlete italiane che fanno parte della spedizione femminile K2-70, organizzata dal Club Alpino Italiano per celebrare il 70° anniversario della prima salita sulla seconda montagna più alta della Terra – sono dunque tornate al campo base, a 5.000 metri, raggiunto il 27 giugno.
Quattro rotazioni oltre i 5.000 metri
Le atlete italiane, dal 1° luglio, hanno potuto approfittare di quattro rotazioni per dormire diverse notti al campo 1 (6.060 metri).
Cristina Piolini e Anna Torretta hanno poi trascorso una notte a campo 2 (6.260 metri), mentre Federica Mingolla e Silvia Loreggian hanno dormito due notti a campo 2, salendo poi a 7.000 metri, 350 metri sotto il campo 3 (7.350 metri), dove hanno speso alcune ore.
L’acclimatamento effettuato consente ora alle italiane di passare alla fase successiva, il tentativo alla vetta.
«Le alpiniste stanno bene, anche se ci sono alcune differenze di risposta alla quota legate alle caratteristiche individuali e al differente acclimatamento. Durante l’acclimatamento hanno anche capito come alimentarsi e idratarsi» spiega Lorenza Pratali, medico della spedizione.
Al momento la via è attrezzata fino sotto campo 3, all’altezza della Piramide Nera.
Nei prossimi due giorni i quattro portatori pakistani, insieme alle squadre sherpa, attrezzeranno la via fino a campo 4 (7.700 metri) e allestiranno i campi rimanenti.
Il tentativo di vetta
Dopo aver recuperato energie al campo base, le alpiniste saranno impegnate nel tentativo di vetta, nella prossima finestra di ben tempo, prevista tra il 27 e il 29 luglio.
La spedizione era composta originariamente, oltre che dalle quattro italiane, anche da quattro atlete pakistane, Samina Baig, Amina Bano, Samana Rahim e Nadeema Sahar.
Baig ha dovuto lasciare per problemi respiratori, Bano è rientrata a casa, mentre Rahim e Sahar, che hanno raggiunto campo 2 nei giorni scorsi con il supporto delle compagne italiane e dei portatori pakistani, in questa fase estremamente complessa sulla montagna, rimarranno al campo base anche per la loro sicurezza.
«Le condizioni meteo avverse ed estremamente instabili hanno stravolto i programmi nostri e quelli delle altre spedizioni, anche quelle commerciali presenti sul ghiacciaio ai piedi del K2 con i loro 150 pretendenti alla vetta» sottolinea il capospedizione Agostino Da Polenza.
«La nostra spedizione è pronta e ed è tra le più accreditate per il tentativo alla vetta, a realizzarlo saranno le nostre alpiniste insieme agli alpinisti sherpa» conclude.
(e.d.)